Tasse di concessione demaniale quasi decuplicate: rischio di chiusura per ristoranti e lidi mazaresi

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Giugno 2013 09:46
Tasse di concessione demaniale quasi decuplicate: rischio di chiusura per ristoranti e lidi mazaresi

Confusione normativa, mancanza delle istituzioni, ad ogni livello, e tasse quasi decuplicate stanno mettendo in ginocchio le attività commerciali locali che vivono di quel poco di turismo del periodo estivo. Farà certamente molto discutere, e diventerà terreno di scontro politico e

di confronto in chiave elettorale, l'aumento eccessivo della tassa per l'occupazione del suolo pubblico che il Comune ha imposto ai gestori dei ristoranti-pizzerie che esercitano la loro attività all'aperto, da maggio ad ottobre, sul lungomare Mazzini (vedi foto). Ecco la questione. Il precedente regolamento obbligava le stesse attività del lungomare mazarese al pagamento di una quota per l'occupamento degli spazi, di competenza regionale, da versare nelle casse del Demanio marittimo; un esempio? Per una concessione, dal 1 maggio al 30 ottobre, di circa 170 mq si pagava 1400 euro.

Nel 2007 il Sistema informatico demaniale regionale ha spostato la linea di demarcazione dell'area di competenza del Demanio regionale, utilizzata dagli esercenti solo nella stagione estiva con la collocazione di tavolini e coperture, facendola rientrare nel Demanio comunale.

Fra il 2007 ed il luglio 2011 vi è stato un vuoto totale di informazioni e di prese di posizioni, così in assenza di direttive precise, gli esercenti hanno continuato a versare la loro quota alle casse regionali. Il 18 luglio l'Amministrazione Cristaldi, a seguito di una richiesta agli organi competenti, ha revocato le concessioni demaniali agli esercenti rifacendosi alla titolarità del rilascio delle stesse ed ha incaricato la polizia municipale a sanzionare chi non si fosse adeguato alle nuove disposizioni; adesso il Comune per la concessione presa ad esempio chiede infatti il pagamento di circa 9.000 euro.

Altre attività che corrono seriamente il rischio di cessare sono quelle dei circa quindici titolari degli stabilimenti balneari, ubicati nella costa mazarese, da Tonnarella a Bocca Arena, che già devono fare i conti con le problematiche legate all'erosione del litorale, alle alghe sulla spiaggia, alla pulizia dell'arenile ed al maltempo negli ultimi giorni. L'assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Mariella Lo Bello, ha infatti firmato nei giorni scorsi l'aumento, del 600%, rispetto all'anno passato del canone annuale per la concessione demaniale.

Così per una concessione annua di 2000 mq, i gestori dei lidi anziché pagare 3000 euro saranno costretti a pagarne 18.000 e lo dovranno fare già da quest'anno vista la retroattività al 1 gennaio del Decreto; ciò significherebbe la fine di queste attività, già peraltro in crisi viste le notevoli difficoltà. Il decreto regionale è stato impugnato dal Sindacato Stabilimenti Balneari (Sib) al quale aderenti diversi lidi mazaresi.

Altra tegola stagionale, e ciò per quanti usufruiscono della spiaggia libera, è relativa alla decisione dell'Amministrazione comunale, motivata dai mancati contributi regionali e statali, di affidare solo per un mese il servizio di assistenza bagnanti.

 

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