L'inquietante "terremoto giudiziario" scuote i palazzi della Regione Siciliana, riportando drammaticamente alla luce l'ombra lunga della corruzione e del malaffare negli appalti pubblici. Le recenti indagini sui presunti appalti truccati, che hanno toccato ambienti politici e amministrativi hanno riacceso i riflettori su un sistema di potere che, lungi dall'essere debellato, sembrava essersi solo temporaneamente sopito. Ad esser coinvolti in particolare nella vicenda giudiziaria sono i vertici della Democrazia Cristiana a partire dal presidente Salvatore Cuffaro ritenuto dai pm all'apice di un "sodalizio criminale".
In particolare sono La prossima settimana i 18 indagati nell'inchiesta della procura palermitana su appalti truccati saranno sentiti dal gip che dovrà decidere sui domiciliari richiesti dai pm. Su quanto accaduto si registra un silenzio assordante da parte dei vertici mazaresi della stessa DC, una compagine forte e protagonista nelle ultime tornate elettorali. Sempre a livello locale, si registra un silenzio sulla vicenda da parte dei partiti di opposizione, sia livello regionale che nazionale.
Silenzio sulla vicenda anche dagli alleati di governo, sia a livello regionale e nazionale, gli altri partiti del centro destra. A livello locale fino adesso nessun commento ci è pervenuto sia da rappresentanti istituzionali che di partito; chissà che nel prossimo Consiglio comunale la vicenda sia oggetto di dibattito politico con l'intervento dei due esponenti consiliari della DC, Vita Maria Ippolito (prenderà posizione sulla questione) e Aleandro Gilante. L'unico a rompere il silenzio è stato questa mattina il presidente del Consiglio Comunale di Mazara del Vallo, Francesco Di Liberti (in foto), esponente di Italia Viva e della componente progressista della Giunta Quinci, che attraverso un post su facebook ha così dichiarato:
"Quello che sembra emergere dalle intercettazioni dell'inchiesta su Cuffaro e il suo comitato d'affari è semplicemente disgustoso: un sistema di potere marcio, fatto di bandi anticipati, concorsi truccati, nomine senza merito, favoritismi e talpe. Dirigenti che rispondono ai padrini politici e non i cittadini. Sembra volessero mettere le mani pure su quel consorzio di bonifica la cui inefficienza ha messo in ginocchio negli ultimi anni la nostra agricoltura! Ma quello che lascia sgomenti è che nessuno, in questi dialoghi a tratti surreali, sembri mostrare la benché minima preoccupazione per la salute dei cittadini, per le liste d'attesa infinite, per gli ospedali senza medici, per i reparti che chiudono, per i referti in ritardo.
Per i morti già dimenticati!!Mi chiedo, a questo punto, tutti quei politici, la cui cifra principale del loro operato era l'andirivieni dall' assessorato regionale alla sanità, nell'interesse, a detta loro, del territorio, quali risultati abbiano portato a casa per la salute dei cittadini. Perché da quel che emerge dalle intercettazioni, dentro quel partito la salute dei cittadini pareva essere proprio l'ultima delle preoccupazioni!
Francesco Mezzapelle