Seggio aperto anche a Mazara per Referendum su nuova Costituzione Tunisina

Rischio deriva autoritaria in Tunisia? Vediamo qual è l’affluenza al voto presso “Casa Tunisia” in via Bagno

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Luglio 2022 13:35
Seggio aperto anche a Mazara per Referendum su nuova Costituzione Tunisina

Lo scorso 23 luglio si sono aperti in Tunisia i seggi per il referendum popolare sulla nuova Costituzione voluta dal presidente Kais Saied. Gli oltre 9 milioni di cittadini chiamati al voto dovranno semplicemente dire se approvano o meno il testo proposto da Saied. Non è fissato un quorum, quindi la Carta passerà con la maggioranza di "sì" dei voti espressi.

Anche a Mazara del Vallo, storicamente la città italiana con la più alta percentuale di residenti tunisini, è stato allestito un seggio elettorale. Si trova nel centro storico, all’interno della cosiddetta “kasbah”, in via Bagno, nei locali inaugurati nel 2013 dall’Amministrazione Cristaldi, in collaborazione con il Consolato della Tunisia a Palermo, e denominati “Casa Tunisia”. Ad espletare le operazioni di voto sono tre funzionari inviati dallo stesso Consolato. Sono 1301 i tunisini residenti a Mazara del Vallo chiamati a votare.

Come confermato dalla vigilia, il tasso di affluenza sarà infatti la principale delle incognite di questo voto. Ed infatti a Mazara del Vallo, fino a stamattina alle 10.30 avevano votato circa un sessantina di persone (fra le quali una ventina di donne tunisine); insomma non più del 5%. Il seggio elettorale di via Bagno (vedi foto da noi scattata questa mattina) chiuderà questa sera alle ore 18. I risultati ufficiali saranno annunciati tra il 26 e il 27 luglio dalla Commissione elettorale (Isie) della Tunisia .

Il sistema delineato nella nuova Costituzione è un presidenzialismo puro, seppur con la presenza di due Camere, una eletta direttamente dai cittadini e una delle Regioni. Un sistema in cui il presidente non solo ha il sopravvento sul potere esecutivo, con la nomina o rimozione del primo ministro, ma gode anche di una straordinaria influenza su parlamento e magistratura. La nuova Costituzione, se approvata, concederà ampi poteri al presidente che eserciterà la funzione "esecutiva" con l'aiuto di un governo e avrà altresì una forte influenza su legislativo e giudiziario. Proprio per questo opposizione e società civile hanno espresso fin dalla sua pubblicazione timori per una deriva autoritaria del Paese e invitano a non recarsi alle urne o a votare no.

Kais Saied, professore universitario senza un partito alle spalle, è stato eletto presidente della Repubblica nel 2019 con oltre il 70% dei voti come paladino della lotta alla corruzione, capitalizzando la disaffezione dei tunisini verso i partiti; non è un caso che la nuova Carta costituzionale prevede l'elezione diretta dei deputati, senza liste di partito. Il 25 luglio 2021 Saied, di fronte a uno stallo politico, ha sospeso il parlamento, poi lo ha sciolto e governa da un anno a colpi di decreto. Anche il partito progressista Corrente Democratica non lo sostiene più. A prescindere dal risultato del referendum molti osservatori locali ritengono comunque che la nuova Costituzione non risolverà la crisi politica ed economica della Tunisia, che proprio in queste settimane sta negoziando un nuovo fondamentale piano di aiuti con il Fondo monetario internazionale.

Francesco Mezzapelle 

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