San Cataldo, Chiesa Madre. Solenne celebrazione eucaristica per San Giovanni Bosco

Il vescovo Russotto: “… per amore non per forza”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
31 Gennaio 2022 14:00
San Cataldo, Chiesa Madre. Solenne celebrazione eucaristica per San Giovanni Bosco

E’ stato S.E. Mons. Mario Russotto Vescovo della Diocesi di Caltanissetta ad officiare la solenne celebrazione eucaristica che si è svolta, domenica 30 gennaio, presso la Chiesa Madre di San Cataldo in onore di San Giovanni Bosco, la cui festa si celebra il 31 gennaio (mese salesiano per eccellenza).

Chiesa gremita in ogni ordine di posti, rispettando ovviamente le normative anti-covid. Presenti i gruppi dell’oratorio “San Luigi” di San Cataldo: Pgs, Catechesi, Scout, Gruppo Famiglie, Corale, Cooperatori ed Ex Allievi. L’oratorio di San Cataldo con passione e fede ha celebrato il Santo con una settimana di appuntamenti che si sono conclusi oggi, il 31 gennaio, con la celebrazione della messa presso la Chiesa dell’Oratorio, presieduta dal direttore dell’Opera Salesiana di San Cataldo, don Edoardo Cutuli.

Tra due anni si celebreranno i cento anni della presenza dei salesiani a San Cataldo, una delle più longeve di Sicilia, così come ha anche ricordato il vescovo Russotto durante l’omelia della messa di Domenica senza tralasciare di toccare l’attualità: “Ringraziamo chi ha votato per Mattarella, presidente credente e credibile; darà credibilità e stabilità al nostro paese”.

Poi ha sviscerato il messaggio di San Giovanni Bosco: “L’ispiratore spirituale di Don Bosco è San Francesco di Sales. Nel sogno famoso in cui a Don Bosco veniva mostrato la folla di giovani il messaggio portante era non con le percosse, ma con la mansuetudine e con la carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a fare loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù. Il messaggio forte è l’amorevolezza: tutto passa ma l’amore resta, l’amore vince la morte”.

Poi il vescovo si è rivolto ai tanti giovani, e non solo, che assiepavano la chiesa: “Dio non ci ha creato per poi noi cercare cosa diventare. Dio prima ha creato il progetto che ci riguarda. Ti ho amato prima che tu fossi , prima che venissi disegnato nel grembo della tua mamma , ti ho consacrato. Noi siamo di Dio. Non c’è peccato o diavolo che può strapparci dalle mani di Dio. Gli siamo costati la vita di suo figlio Gesù“. Un messaggio potente: “Ognuno di noi é una parola di Dio che pronuncia” per sottolineare il valore della persona e dell’opera del “Padre e maestro della gioventù”, così come Papa Giovanni Paolo II definì San Giovanni Bosco.

Fonte Il Fatto Nisseno

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