Revocate misure interdittive a agenzie funebri coinvolte nell'inchiesta sul cimitero di Trapani

Con i provvedimenti del Gip ribaltate le posizioni degli imprenditori a seguito interrogatori di garanzia

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Aprile 2025 07:28
Revocate misure interdittive a agenzie funebri coinvolte nell'inchiesta sul cimitero di Trapani

Da sospettati a possibili vittime di concussione: cambia la prospettiva per gli imprenditori funebri coinvolti nell’inchiesta sul cimitero di Trapani. È quanto emerge dai provvedimenti del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trapani, Giancarlo Caruso, che ha revocato il divieto temporaneo di esercizio dell’attività nei confronti di Vito Dolce, Vito Polisano e i fratelli Giampiero e Giuseppe Colletta, titolari delle agenzie funebri coinvolte nelle indagini che avevano portato all’arresto di un ex necroforo e di un suo collaboratore, ipotizzando un sistema di corruzione nella gestione dei servizi cimiteriali. In seguito agli interrogatori di garanzia, il gip ha accolto le istanze presentate dai legali Giuseppe De Luca, Umberto Coppola e Salvatore Alagna.

In particolare, la posizione di Giampiero Colletta era già stata precedentemente stralciata. "Per quanto riguarda Giampiero – ha spiegato l’avvocato Umberto Coppola – il gip ne aveva già stralciato la posizione perché non aveva individuato nulla di rilevante. Per quanto riguarda invece Giuseppe Colletta, il gip, sulla scorta dell’interrogatorio reso, ma in particolare da una rilettura del compendio indiziario che era stato formalizzato dalla Procura, ha ritenuto che il Colletta sia vittima di una concussione da parte dell'ex necroforo del cimitero di Trapani".

"Vito Polisano - ha sottolineato l'avvocato Giuseppe De Luca - e’ stato vittima di un sistema monopolizzante che si era venuto a creare al cimitero di Trapani. E con l’interrogatorio del Gip ha spiegato e dimostrato la sua estraneità ai fatti di corruzione che gli venivano contestati. Con l’ordinanza di stamattina, il Giudice ha stabilito che Polisano non può ritenersi responsabile ma e’ invece persona offesa dei molteplici fatti di concussione posti a suo danno".

L’avvocato Salvatore Alagna ha invece aggiunto: "Il giudice ha ritenuto che Vito Dolce è vittima di una tentata concussione, del resto le carte parlavano molto chiaro. Vito Dolce oggi non è più indagato in questo procedimento, seppur ancora non formalmente, ma è persona offesa perché vittima di una tentata concussione".

La Prefettura ha annunciato ieri mattina la cancellazione di tre ditte di servizi funebri e cimiteriali dalla “White List” dei fornitori autorizzati secondo la normativa antimafia, provvedimento legato a questa inchiesta giudiziaria.

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