Regale abbazia di Maria dell’Alto, da Don Orazio Placenti il piano per farla rivivere di nuova luce

La Chiesa fortezza del XI sec., già monumento nazionale, alla ricerca dell’impegno di tutti per la sua valorizzazione

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
13 Settembre 2025 14:21
Regale abbazia di Maria dell’Alto, da Don Orazio Placenti il piano per farla rivivere di nuova luce

Da una collina rocciosa a est della città di Mazara del Vallo, la voce di chi punta a rinvigorire il volto culturaledella città di Mazara del Vallo. La Regale Abbazia di Maria dell’Alto, Chiesa fortezza dell'XI secolo,fondata dal Conte Ruggero I e dichiarata monumento nazionale dal 1931, vede in Don Orazio Placenti, gestore dell’Abbazia da nove anni, l’ideatore di un piano che punta a farla brillare di nuova luce. Don Orazio, in questi 9 anni di reggenza, si è dedicato a far rivivere il luogo di culto, tenendo aperta ogni giorno la Chiesa per la S. Messa. Un luogo che vive delle sue bellezze artistico-architettoniche, ma che per brillare ancora di più di quanto meriti, ha bisogno dell'aiuto di tutti.

Don Orazio, fin dal primo momento il suo è stato un prendere a cuore anche la storia e la bellezza della Regale Abbazia. Un impegno che completa quello per il culto e la spiritualità del luogo. Ad oggi, qual è la situazione?

La prima cosa da ricordare è che, dal 1931, cioè da quando la Regale Abbazia di Santa Maria dell’Alto a Mazara è stata dichiarata monumento nazionale, è stata posta sotto tutela, secondo le leggi dell’epoca. Queste prevedevano l’inedificabilità nel raggio di mille metri attorno all’Abbazia. L’Abbazia ha dovuto assistere inerme al selvaggio e ormai irreparabile abusivismo edilizio, nonostante la sorveglianza delle istituzioni competenti. Recentemente, però, si è registrato qualche segno di ripresa e cambiamento.

Un rudere abusivo, costruito quasi all’altezza dell’Abbazia, è stato sequestrato perché insanabilmente abusivo. Ho molta fiducia nella istituzioni del territorio, Sindaco, Amministrazione, Consiglio comunale, Se il percorso si concluderà, come sembra, in modo soddisfacente, si arriverà all’acquisizione dell’immobile al demanio e, con il voto favorevole del Consiglio Comunale, anche al suo abbattimento. Questo permetterà di liberare finalmente lo sguardo sul bastione. Si potrà così ammirare in tutta la sua bellezza l’identità dell’Abbazia-fortezza.

Sarà necessario chiedere una tutela specifica per questo muraglione all’Assessorato regionale, e, in futuro, quando sarà possibile, avviare un intervento di restauro. Uguale tutela sarà necessaria per l'antica scalinata di roccia. Tra i progetti anche una ricostituzione dell'antico orto monastico”.

Ci sarebbe la possibilità che la Regale abbazia diventi punto di ritrovo per le nuove generazioni di studiosi e ricercatori?

Questa è una grande speranza, che si unisce a diverse iniziative storico-artistiche portate avanti negli ultimi otto anni. Oltre agli studi già esistenti, come quello di Don Leo Di Simone, sono stati approfonditi documenti e carte antiche, molte delle quali conservate presso l’Archivio Regionale di Palermo, con un focus particolare anche sul periodo dei Cavalieri di Malta. Mancano tuttavia gli scavi archeologici scientifici da cui potrebbero venire grandi scoperte ”.

Quali bellezze ci offre oggi l’Abbazia?

Dal punto di vista artistico, l'Abbazia conserva due pitture murali dell'XI secolo per i quali è progettato e già presentato l'intervento di restauro finanziato da un privato; la grandiosa statua della Madonna col Bambino di Giacomo da Cassignola. Inoltre sono state acquisite numerose opere d’arte e arredi liturgici. tra questi l'arazzo fiammingo del XVI secolo. Nel 2021 sono stati inaugurati il Museo e il Tesoro della Regale Abbazia. Si tratta oggi di una dotazione di grande bellezza e valore”.

Ad oggi cosa si è mosso da parte dei principali portatori d’interesse per dare un futuro ancora più roseo all’area della Madonna dell’Alto?

Per il futuro, oltre all'abbattimento del rudere e il ripristino del bastione e della scalinata, c’è anche una speranza legata al terreno prossimo all’Abbazia. Personalmente, ho proposto alla famiglia proprietaria due possibilità: la donazione del terreno alla persona giuridica dell’Abbazia oppure, in alternativa, la creazione di un giardino mediterraneo fruibile dal pubblico, eventualmente intitolato a un membro rappresentativo della famiglia stessa. Questo giardino, aperto durante il giorno, sarebbe un ampliamento della bellezza paesaggistica del luogo, un’attrattiva turistica e un gesto di nobile munificenza da parte della famiglia”.

Tommaso Ardagna

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