Questione metanodotto, silenzio assordante. La Città ancora esclusa? O sorprese in arrivo?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Settembre 2014 07:21
Questione metanodotto, silenzio assordante. La Città ancora esclusa? O sorprese in arrivo?

Sulla vicenda sembra calato un silenzio inquietante, eppure in una prima fase della scorsa campagna elettorale era stata sollevata la questione per poi essere stranamente abbandonata nei giorni precedenti del primo turno delle Amministrative. Si tratta del rinnovo della concessione demaniale

del gasdotto Algeria-Italia occupante un'area demaniale di mq 20.000 e di mq. 86.850 del fondo del mare territoriale antistante la zona di "Capo Feto". A farne richiesta, accorpando due concessioni trentennali, è stata la società Mariconsult Spa (con sede a Milano) in qualità di procuratrice speciale della Transmediterranean Pipeline Company Ltd (la TMPC ha sede legale a Jersey-Channel Islands, nel cosiddetto Canale della Manica) con capitale sottoscritto per il 50% dalla società ENI Spa (sede legale in Roma) e per l'altro 50% dalla Enterprise Sonatrach (ente di Stato Algerino con sede ad Algeri). (in foto 1 la centrale del metanodotto a Capo Feto)

La richiesta da parte della suddetta Società "ibrida" è pervenuta alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo ed all'Ufficio Demanio Marittimo ed è stata affissa dal 10 giugno ed a disposizione del pubblico per 20 giorni (cioè fino al 1 luglio) per eventuali osservazioni in merito alla stessa richiesta.

Un'istanza con delle osservazioni, redatta dall'avv. Antonino Carmicio per conto del dott. Roberto Frazzetta (candidato a sindaco alle scorse elezioni, vedi foto 2 durante un discorso sulla questione metanodotto), è stata presentata il 14 giugno alla stessa Capitaneria ed all'ufficio mazarese del Demanio Marittimo. Nell'istanza (leggi in appendice all'articolo) si chiedono chiarimenti in merito alle osservazioni presentate, chiarimenti che invece non sono mai arrivati neanche dopo il 1 luglio, quando scaduti i 20 giorni per la presentazioni di osservazioni sulla richiesta della Ditta, e quindi con il probabile rinnovo "in automatico" della concessione alla TMPC che ricordiamo è proprietaria del tratto di gasdotto sottomarino compreso tra Capo Bon (Tunisia) e Mazara del Vallo, costituito da 3 condotte da 500 mm-20" (posate nel 1980) e 2 condotte da 660 mm-26" (posate nel 1992) di lunghezza ciascuna pari a circa 155 km.

Il tratto di gasdotto sopracitato fa parte del più complesso sistema di importazione e trasporto gas denominato "gasdotto Italia-Algeria" che dai pozzi di produzione di Hassi'R Mel (Algeria) consente il trasporto del gas sino alla centrale di Minerbio, Bologna.

A fronte di questa presenza nel territorio mazarese e sui rischi del mantenimento di un impianto possibile obiettivo strategico di eventuali attacchi terroristici o sulla possibilità di un incidente interno allo stesso impianto, più volte negli anni passati, soprattutto nel precedente Consiglio comunale, era stata sollevata la questione della mancanza di vantaggi diretti per la cittadinanza mazarese in termini di economicità delle bollette del gas metano o in termini d'investimenti per la riqualificazione ambientale, vedi un possibile piano di ripascimento della spiaggia di Tonnarella.

In merito alla questione, un incontro con la precedente Amministrazione Macaddino, la dott.ssa Carla Pecis (adesso in pensione), allora responsabile per i rapporti con le istituzioni della Snam, sottolineò come l'impianto fosse un presidio industriale delicato ma altamente controllato e sicuro. Resta il fatto però che ad oggi i cittadini mazaresi pagano il gas più dei milanesi in quanto la tariffazione del servizio sarebbe calcolata a partire dalla sede legale di Snam a San Donato Milanese.

"La Snam rete Gas deve garantire un progetto di ripascimento della spiaggia di Tonnarella, l'applicazione di tariffe agevolate per i cittadini mazaresi ed il completamento delle condutture per la fornitura del gas nei quartieri rimasti non raggiunti dal servizio". Questo è quanto aveva chiesto, attraverso una nota, qualche anno fa il coordinamento comunale del Pd, guidato dalla dott.ssa Caterina Agate (vedi foto n.3), in prossimità della scadenza della convenzione trentennale tra il Comune e l'allora Siciliana Gas spa di impiantare una centrale (a Capo Feto) ed una rete di distribuzione.

"Ci chiediamo –si legge nella nota- se la comunità locale abbia ricevuto da questo rapporto con la concessionaria in misura proporzionale rispetto a quanto dato. Se da un lato, infatti la concessionaria, impiantando una struttura importante per i guadagni dell'azienda, i cittadini mazaresi non hanno ricevuto alcun vantaggio particolare rispetto a chi, per esempio, abita a Enna o a Trento. Inoltre da studi recenti appare sempre più probabile che il depauperamento della spiaggia di Tonnarella dipenda da una deviazione delle correnti provocata dalle tubature del gas che arrivano dall'Algeria".

L'Agate denunciò il rischio che si arrivasse alla proroga tacita della convenzione senza ridiscuterne le condizioni. "Sarebbe altresì auspicabile –si legge infine- l'istituzione di un regolamento comunale che disciplini la posa e che preveda, a carico dell'azienda l'obbligo del ripristino dell'intero tratto della careggiata interessata per evitare innumerevoli rattoppi delle strade mazaresi".

Adesso ci aspettiamo che la questione sia stata risollevata da chi ha avuto il compito di discutere il rinnovo della concessione con la Ditta; bisogna porre in essere tutte quelle iniziative affinchè la cittadinanza non ne esca a mani vuote (sarebbe la seconda volta). Ma una domanda corre d'obbligo: quel lontano 1981, ed in particolare in quella seduta del 5 aprile del Consiglio comunale, quando venne data l'autorizzazione al sindaco Nicolò Vella a stipulare la convenzione tra il Comune e la Siciliana Gas, l'Amministrazione comunale e gli allora consiglieri si adoperarono "fattivamente" affinchè l'installazione dell'impianto portasse reali benefici sociali ed economici alla città?

Ricordiamo che quel Consiglio comunale era composto da: F. Paolo Lisma, Vincenzo Ingargiola, Giovanni La Paola, Nicolò Billardello, Ignazio Giacalone, Tommaso Anzaldi, Bernardo Frazzetta, Nicolò Vella, G. Battista Quinci, Vito Bruno, Lorenzo Fasulo, Filippo Frazzetta, Giuseppe Asaro, Angelo Misuraca, Vito Bianco, Nicolò Giacalone, Giuseppe Pernice, Francesco Sirchia, Rolando Certa, Vito Crocchiolo, Domenico Sinacori, Vito Gancitano, Rosario Tumbarello, Bartolomeo Mezzapelle, Angelo Catania, Giovanni Poiatti, Calogero Anselmi, Giuseppe Burzotta, Vincenzo Messina, Vito Ferro, Aldo Bua, Matteo Giacalone, Diego Accomando, Marascia Sebastiano, Pietro Vellutato, Nicolò Cristaldi, Giuseppe Arena, Aurelio Norrito, Vincenzo Calafato e Francesco Castelli. Come si noterà alcuni di quei consiglieri in maniera diretta o indiretta sono legati direttamente o indirettamente alla attuale compagine politico-amministrativa-imprenditoriale che guida oggi la Città.

Chissà che il sindaco Cristaldi (vedi foto n.4) dopo, o anche prima, la sua missione a Londra con la lettura il 17 giugno scorso, a circa una settimana dalla sua rielezione, di un messaggio di pace nella sede del Parlamento Inglese non abbia fatto una puntata nelle vicine isole del Canale della Manica per "contrattare" con i vertici della Transmediterranean Pipeline Company Ltd alcuni benefici per il territorio e la cittadinanza mazarese.

Appendice: Istanza con delle osservazioni presentata il 14 giugno alla Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo ed all'ufficio mazarese del Demanio Marittimo.

Oggetto: Istanza di concessione presentata dalla ditta "Mariconsult S.p.A." quale procuratrice speciale della TRANSMEDITERRANEAN PIPELINE COMPANY L.T.D. – Osservazioni

Con riferimento all'istanza in oggetto e su incarico del Rag. Roberto Frazzetta, presidente del Comitato Cittadino Spontaneo "Mazara 2016", che pure sottoscrive, a mezzo della presente si sottopongono all'Autorità in indirizzo le seguentiOSSERVAZIONIa tutela dei diritti e della incolumità dei cittadini Mazaresi e nell'interesse degli aderenti al Comitato Spontaneo "Mazara 2016".1) Mancata indicazione delle ragioni per le quali la richiesta datata 23 marzo 2012 è stata pubblicata soltanto in data 10 giugno 2014L'istanza presentata dalla MARICONSULT S.p.A., nella qualità, reca in calce la data del 23 marzo 2012.

La pubblicazione della medesima istanza, tuttavia, è avvenuta soltanto in data 10/06/2014 senza che siano state indicate, in alcun modo, le ragioni che hanno impedito di pubblicare la medesima in prossimità del suo deposito.2) Mancata indicazione della data in cui il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale Dei Porti – avrebbe disposto che la Ditta richiedente potesse mantenere le concessioni provvedendo al pagamento dei canoni – Mancata Indicazione delle norme che hanno consentito il regime di prorogatioL'art.

25 del Regolamento al Codice della Navigazione stabilisce che "Scaduto il termine della concessione, questa si intende cessata di diritto senza che occorra alcuna diffida o costituzione in mora."Dal tenore letterale della istanza depositata dalla Mariconsult S.p.A. n.q. si evince che, quanto meno con riferimento alla Concessione Demaniale Rep. 78/79 del 11.10.79, la richiesta di proroga è stata presentata in data 06/08/2010 e, pertanto, successivamente alla scadenza della concessione de qua.

A norma di legge, dunque, le concessioni sono decadute all'indomani delle rispettive scadenze. Di contro indicare genericamente una disposizione della Direzione Generale dei Porti senza alcuna data non consente agli interessati di effettuare il necessario controllo sul rispetto delle procedure e sulle norme che, ivi eventualmente indicate, hanno permesso alla concessionaria di continuare a far uso del bene demaniale pur in assenza di ogni provvedimento concessorio.L'assenza della concessione, sino a prova contraria, consentirebbe di ritenere l'abusività della occupazione del demanio ad opera della società che richiede il rinnovo e, correlativamente, l'omessa effettuazione di controlli volti a prevenire il fenomeno stesso.All'uopo, sin d'ora, sin chiede di conoscere in virtù di quali norme il pagamento dei canoni possa consentire di ritenere superate le norme in materia di decadenza delle concessioni e correlativamente se la effettuazione dei pagamenti sia sufficiente a superare le specifiche norme sulla sicurezza e i controlli ad opera delle commissioni di cui all'art.

48 Regolamento Codice della Navigazione.3) Mancata indicazione delle ragioni di fatto e di diritto che hanno consentito a codesta Capitaneria di prendere in considerazione l'istanza di rinnovo della concessione presentata in data successiva alla effettiva scadenza.Emerge dall'istanza che essa è stata, senza tema di smentita, depositata ben oltre i termini di scadenza delle due concessioni delle quali si chiede il rinnovo e la unificazione. Nell'avviso pubblicato in data 10 giugno 2014 non vengono indicate le ragioni per le quali l'istanza, pur tardivamente depositata, possa essere presa in considerazione ai fini del rinnovo delle concessioni e non come nuova istanza con le conseguenze in materia di pareri e collaudi.4) Mancata indicazione nell'istanza del rispetto, ai sensi dell'art.

44 Regolamento di Esecuzione del Codice della Navigazione, delle norme di sicurezza - Mancata indicazione della esecuzione delle Ispezioni previste dall'art. 49 del citato regolamento comma 1° e 2°. – Scadenza dei collaudi conseguente alla scadenza delle concessioniL'istanza depositata sembrerebbe far riferimento a meri controlli effettuati direttamente dalla società che chiede il rilascio della concessione senza alcuna indicazione della effettuazione di quei controlli previsti dal Regolamento del Codice della Navigazione che avrebbero, garantito il rispetto di standard di sicurezza adeguati ai rischi connessi al trasporto di miliardi di m3 di gas metano.Si ritiene che, stante la pericolosità dell'impianto a terra, i controlli asseritamente effettuati dalla società proprietaria del gasdotto (portatrice di un proprio interesse all'ottenimento della concessione) non possano considerarsi sufficienti ad assicurare la tutela dell'interesse primario alla sicurezza dei cittadini e del territorio, vieppiù in considerazione del fatto che la legge regolamenta specificamente le modalità di effettuazione dei controlli periodici.Non è da sottacere, inoltre, che scadute le concessioni, sono correlativamente decaduti i collaudi effettuati nel 1981 e nel 1994 e che la c.d.

"Direttiva Seveso 3" ha espressamente previsto l'esplicita introduzione dell'obbligo di valutare tra i possibili scenari incidentali anche quelli derivanti da eventi naturali, quali ad esempio terremoti o inondazioni e una maggiore informazione alla popolazione in coerenza con la Direttiva sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale (Dir. 2003/4/EC): chiara e comprensibile, tempestiva, "non-tecnica", accessibile in forma elettronica , e pertanto su chiede di conoscere se con riferimento alla concessione e all'impianto di che trattasi siano state rispettate le indicazione della norma comunitaria citata.Per le ragioni sopra brevemente esposte e in considerazione del fatto che le condotte per le quali si chiede la concessione sono poste al servizio dell'impianto di snodo e di pompaggio sito sul territorio di questo Comune, inserito tra gli obiettivi sensibili meritevoli di protezione e della dovuta attenzione e vigilanza ad opera degli Organi e degli Uffici preposti; che l'impianto di snodo è privo di P.E.E.

e, pertanto potenzialmente pericoloso.

Nell'interesse del Comitato Spontaneo "Mazara 2016" si ritiene che le concessioni non possano essere rinnovate se prima non verranno forniti i necessari chiarimenti e, soprattutto, se non verranno fornite e documentate le ragioni che consentono di ritenere rispettati gli standard di sicurezza che diano adeguate garanzie sulla incolumità dei cittadini e sull'assenza di rischi per il territorio ed all'uopo, sin d'ora, si chiede la sospensione dell'iter concessorio.Nell'interesse collettivo si chiede, altresì, ogni tempestiva informazione sulla presentazione di eventuale altra documentazione idonea a superare le osservazioni e a fornire certezze sul rispetto degli standard di sicurezza, con espressa riserva di inoltrare copia delle presenti osservazioni alle competenti AA.GG. affinchè valutino la sussistenza di illeciti di natura amministrativa e/o penale.

Francesco Mezzapelle

03-09-2014 9,00

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