Processo “Ermes 2": pronunciata la sentenza di Appello “bis”

Fine del processo per i mazaresi Mangiaracina ed Ostashko. Confermate 5 condanne con rideterminazione della pena

Redazione Prima Pagina Mazara
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26 Febbraio 2024 19:24
Processo “Ermes 2

La Terza Sezione Penale della Corte di Appello di Palermo, il 31 Gennaio, ha pronunciato la sentenza di appello “Bis” nel processo c.d. “Ermes 2”, con profondi mutamenti rispetto a quanto statuito dalla stessa Corte nel precedente giudizio di secondo grado. Il processo, alla ribalta nelle cronache locali, nasceva dalle indagini condotte dalla polizia nel 2016 ed avevano visto come indagati oltre 10 persone tra cui Epifanio Agate, figlio del defunto boss Mariano Agate ed i fratelli Carlo Antonio e Giuseppe Loretta.

L’indagine si sostanziava di 2 filoni, da una parte quello relativo all’associazione di stampo mafioso nel territorio mazarese, dall’altro quello relativo a delle intestazioni fittizie di aziende volte ad eludere delle misure di prevenzione. Il processo aveva visto delle dure condanne da parte del Gip di Palermo, sostanzialmente confermate in appello ed il rinvio della Cassazione, per vari profili, nuovamente ai Giudici di appello di Palermo. Con l’ultima pronuncia della Seconda Sezione sono state confermate, con rideterminazione della pena, le condanne ai fratelli Loretta e di altri 3 imputati mentre è stato dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti dei mazaresi Mangiaracina, Ostashko, Agate, Francaviglia e Passalacqua.

Sul punto l’avv. Accardo Giuseppe, del foro di Marsala, quale difensore di Francesco Mangiaracina e Natalya Ostashko (accusati di intestazione fittizia di beni) ha commentato: “Prendiamo atto della sentenza della Corte di Appello di Palermo che ha dichiarato il non doversi procedere relativamente alle imputazioni ai danni dei miei assistiti, ma tale pronuncia ha il sapore amaro. Da un lato siamo contenti che il lungo iter processuale sia finito dall’altro eravamo convinti di potere ottenere un esito positivo nel merito del processo, attesi anche i rilievi della Cassazione che aveva accolto il ricorso dei miei assistiti ritenendo giuridicamente non motivata la sentenza di primo grado e di appello.

Ovviamente riteniamo che tutta la vicenda sia stato frutto di una non corretta interpretazione e ricostruzione dei fatti da parte della Pubblica accusa”. Si attendono le motivazioni della sentenza entro il termine di 90 giorni e dopo tale termine le difese degli imputati condannati potranno presentare ricorso dinnanzi la Corte di Cassazione.

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