Porto Canale: “Per qualche relitto in più..”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Marzo 2014 08:37
Porto Canale: “Per qualche relitto in più..”

Documentato dai più antichi scrittori e dai cultori di storia locale, oggetto di varie osservazioni e studi scientifici, celebrato dall'Adria e cantato dalla scrittrice mazarese Irene Marusso,

ma soprattutto protagonista immancabile di ogni campagna elettorale, il fiume Mazaro continua ancora oggi a versare in condizioni a dir poco pietose, sebbene l'Amministrazione comunale si sia adoperata recentemente per riqualificarlo in diverse parti.

L'Amministrazione, guidata dall'on. Nicola Cristaldi, reclama con gran pompa la paternità di alcune opere realizzate sullo scorcio dell'attuale legislatura comunale, come la realizzazione di due nuove banchine, l'istituzione del servizio "Chiatta", l'eliminazione degli scarichi fognari, il ripristino dell'illuminazione in alcuni punti e le operazioni di analisi delle acque del fiume da parte del CNR, in virtù di un protocollo d'intesa con il Comune di Mazara che risale alla fine del 2009 e di una convenzione dopo.

"Entro fine marzo il CNR consegnerà il risultato delle analisi che, dalle prime visualizzazioni, dovrebbe portare a risultati tali da consentire lo smaltimento dei fanghi dentro la colmata... Eppure ogni entusiasmo rischia di svanire davanti alla scena pietosa dei relitti nel fiume che nessuno rimuove", fanno sapere dal quartier generale del Sindaco Cristaldi.

Fanghi e relitti sul fondo del fiume e del Porto Canale. Ovvero il cruccio che avvelena il Mazaro e che nessuna Amministrazione nell'ultimo decennio è riuscita a rimuovere. E se per i fanghi, e la loro rimozione, si attende il referto dei Dottori del CNR, per i relitti delle barche abbandonate le responsabilità si dissolvono in mare aperto come l'acqua del fiume alla sua foce. Diversi gli enti coinvolti: Capitaneria di Porto, Comune, Ufficio del Genio civile, Dogana, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Lo scorso giugno il Sindaco Cristaldi annunciava la rimozione entro breve di ben 4 relitti nel Porto Canale: il "Beruschi", "Cristina", "Grecale" e "Satiro" (nella foto in alto). Un intoppo burocratico ha fatto sì però che i relitti senza più proprietario impantanati sul Mazaro diventassero ormai quasi una cosa sola con il paesaggio portuale e fluviale del cuore di Mazara del Vallo. Ed è oggi lo stesso Sindaco - sì, proprio lui - dalla sua pagina web, a chiedersi: "C'è da augurarsi che qualcuno si stia occupando di tutto questo...

vedremo". Quasi ad addossare le colpe a qualcuno. A chi?

Innumerevoli sono ormai i pescherecci che si arenano - con ingenti danni negli scafi - sul fondo del Porto Canale, innavigabile a causa dei detriti fangosi (nella foto a dx).

Il fatto è che il simbolo della città del Satiro, smosso periodicamente dal "marrobbio" e da varie esondazioni (nel dicembre del 2004, l'ultimo degli eventi più nefasti, il fiume ingoiò una ventina d'imbarcazioni), non viene dragato da più di trent'anni. L'ultimo tentativo, quello della Provincia di Trapani, non ha ottenuto risultati soddisfacenti per via delle modalità con cui è stato effettuato.

Nel 1977 Giuseppe Norrito scriveva: "Il fiume ora è biologicamente morto... Una landa melanconica di acque ferme, di fango e di residui di pesce che sono nauseabondi e maleodoranti". Oggi come allora tutto è rimasto al proprio posto. A parte forse il pesce, che di questi tempi se ne vede sempre di meno. E qualche relitto in più.

Vincenzo De Santi

23/03/14  09,30

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