Peschereccio sequestrato, i marittimi stanno bene ma si attende ancora il rilascio

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Settembre 2017 15:19
Peschereccio sequestrato, i marittimi stanno bene ma si attende ancora il rilascio

Non c’è pace per il compartimento marittimo di Mazara del Vallo. Dopo il sequestro venerdì sera del peschereccio “Anna Madre, in una zona del Mediterraneo al confine fra Italia e Tunisia, sono ore decisive in attesa del rilascio dell’imbarcazione dell’armatore Giampiero Giacalone, che presenta a bordo un equipaggio composto da marittimi misti fra tunisini e siciliani e per la quale si sta lavorando per risolvere la vicenda sul piano diplomatico.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa nella mattinata di oggi, a bordo dell’imbarcazione al momento del fermo sono saliti cinque militari tunisini armati che hanno rinchiuso in una cabina il comandante Giacomo Giacalone e hanno assunto il comando facendo cambiare rotta al natante in direzione di Sfax.Secondo alcune ipotesi, la motivazione che avrebbe spinto i militari della marina tunisina ad operare il sequestro potrebbero essere legate al superamento della linea batimetrica di confine lunga 50 metri da parte del peschereccio italiano, che altro non stava svolgendo se non, come è quasi sempre accaduto in occasione degli innumerevoli episodi della “guerra del pesce” avvenuti negli ultimi anni, quello di una normale battuta di pesca.

Soprattutto se, secondo quanto trasmesso stamane dall’armatore Giampiero Giacalone alla stessa agenzia stampa, a bordo ci sarebbero tre tonnellate di gambero e cento chili di pesce misto; tutte specie che non si trovano in acque tunisine.Lo stesso equipaggio, tiene a far sapere alle famiglie e a tutti coloro i quali sono in apprensione, di stare bene.Il peschereccio si trova adesso nel porto di Sfax; nel frattempo, l’ambasciatore Raimondo De Cardona ha incontrato il il ministro dell’agricoltura e della pesca Samir Taieb per richiedere il rilascio, previsto entro oggi, senza pagamento di ammenda.

 

Tommaso Ardagna18-09-2017{fshare}

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