Pesce spada: vietata la pesca a marzo. Le ragioni e le sanzioni

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
21 Febbraio 2014 08:32
Pesce spada: vietata la pesca a marzo. Le ragioni e le sanzioni

La Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo informa che, in virtù del Decreto del Direttore Generale, del Dipartimento del Ministero delle Politiche Agricole

Alimentari e Forestali Direzione Generale della Pesca Marittima e dell'Acquacoltura, n. 1202 del 13/01/2014, il periodo di fermo per la pesca del pesce spada decorre dal 1° marzo sino al 31 marzo 2014, estremi inclusi.

Pertanto si richiama l'attenzione delle associazioni di categoria e del ceto peschereccio al fine di sensibilizzare che è vietato dal 1° marzo sino al 31 marzo 2013, estremi inclusi, pescare, detenere a bordo, trasbordare e sbarcare esemplari di pesca spada.

È possibile consultare circolari del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (contenente tutte le disposizioni di dettaglio) direttamente sul portale www.guardiacostiera.it/mazaradelvallo/ sezione "Bacheca" oppure all'albo della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo.

È questo il consueto veto annuale in ossequio alle norme internazionali mirate alla tutela della specie ittica in parola. Difatti è proprio durante questi mesi che il pesce spada novello di dimensioni molto inferiori a quelle consentite dalle vigenti disposizioni normative nazionali (inferiore a 140 centimetri), migra in banchi nelle acque del mediterraneo avvicinandosi sotto costa, diventando preda dei pescatori di frodo che, che nella totale illegalità, catturano e mettono in commercio tali specie ittiche (di dimensioni che non superano i 40 – 50 centimetri).

La norma sanzionatoria per tali condotte illecite prevede aspre sanzioni non solo per chi pesca e commercializza tale specie ittica durante il periodo di fermo, ma anche per chi acquista e quindi detiene novellame di pesce spada. Si passa dalla sanzione pecuniaria di 4.000 euro e sequestro delle specie ittiche al deferimento all'Autorità giudiziaria nel caso di mera detenzione di novellame di pesce al di sotto delle taglie minime, indipendentemente dal fatto se il trasgressore sia il venditore o l'acquirente.

I controlli da parte degli uomini delle Capitanerie di porto sono mirati a contrastare il forte fenomeno di depauperamento delle risorse ittiche, causato da una eccessiva ed irrazionale attività, spesso illegale, di pesca.Come è noto l'impoverimento delle risorse ittiche, secondo importanti studi scientifici, coinvolge ogni specie che viene pescata più velocemente di quanto riesca a riprodursi.

Il pesce spada, che migra in banchi nelle acque del mediterraneo, trova nelle nostre coste un ambiente naturale e favorevole ma, a causa della irresponsabilità ed incoscienza di alcuni pescatori di frodo che riescono a pescare esemplari di pesce spada allo stato giovanile di circa 1,5 – 2 chili di peso, la specie ittica non ha la possibilità di crescere e svilupparsi.

Questo fenomeno negli anni ha già prodotto un impoverimento del nostro mare con ripercussioni negative per l'intero comparto della pesca. L'attività sarà costante e tenace, con tolleranza zero, non solo in mare ma anche a terra e non si limiterà ai soli titolari degli esercizi commerciali (pescherie, ristoranti ecc.....), ma anche all'utenza, che acquistando specie ittiche di dimensioni inferiori a quelle consentite compie azioni penalmente rilevanti, incentivandone la cattura da parte dei pescatori di frodo.

21-02-2014 9,30

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