E' stato firmato il decreto che incrementa, rispetto agli anni precedenti, la quota della pesca al tonno per i pescatori siciliani che da sempre rappresentano una grande risorsa per la nostra Nazione. Piu del 60% della quota aggiuntiva, frutto del riparto dei contingenti non utilizzati nella campagna di pesca 2023, è stata assegnata ai Compartimenti Marittimi della Sicilia che pertanto avranno un quantitativo complessivo "indiviso (UNCL)", pari a 136,252 tonnellate. "Una quota sensibilmente più alta dello scorso anno, senza contare quelle riservate alla piccola pesca e alle feluche in Sicilia che hanno anch'esse ricevuto un consistente incremento. Difendiamo le nostre eccellenze, fatte di identità e tradizioni e investiamo sulle nostre potenzialità.
La pesca rappresenta una priorità per il Governo italiano". Lo annuncia, in una nota, il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Al di là della bella notizia che certamente viene incontro ad un settore, quello della pesca artigianale del tonno, che si è trovato in quest'ultimo decennio molto in difficoltà a cause delle restrizioni imposte dal sistema delle quote, tale provvedimento potrebbe rappresentare, come ammettono alcuni esperti, l'inversione di un paradigma, quello del rischio dell'estinzione del tonno.
In questi anni infatti con le quote la popolazione dei tonni nel Mediterraneo è sensibilmente aumentata. Si sa però che il tonno è un pesce predatore e questo ha portato di conseguenza alla diminuzione dei piccoli pesci, quali ad esempio sardine e aringhe, che rappresentano un altro comparto importante del settore della pesca. Pertanto l'aumento delle quote tonno potrebbe portare ad riequilibrio delle specie ittiche. (in copertina foto da noi scattata qualche anno fa al porto di Marsala).
Francesco Mezzapelle
