Parco eolico off-shore: il deputato mazarese Sergio Tancredi (M5S) primo firmatario di un’interrogazione al Governo Crocetta

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Agosto 2013 13:29
Parco eolico off-shore: il deputato mazarese Sergio Tancredi (M5S) primo firmatario di un’interrogazione al Governo Crocetta

L'interrogazione completa presentata il 18 luglio per impegnare Governo regionale ed assessorato competente ad attenzionare la vicenda. Nella parte finale è sottolineato che al momento l'Assessorato Territorio ed Ambiente non ha fornito parere in merito. Primo firmario dell'interrogazione è il deputato

mazarese all'Ars, Sergio Tancredi.                                                                   INTERROGAZIONE

DESTINATARI:All'Assessore regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità.PREMESSO CHE:nella zona tra Mazara del Vallo e Petrosino (Trapani) il progetto del parco eolico delle Ditte Societa Tre SpA, Tozzi Renewable Energy e Soc. Bbc Power Srl, prevedrebbe l'installazione di 48 aerogeneratori della potenza unitaria di 3,6 megawatt, avente ciascuno un'altezza complessiva di 195 metri, di cui 150 circa sopra il livello dell'acqua e con rotore del diametro di 120 metri circa;la fascia costiera tra Mazara e Petrosino rientra nella Rete Ecologica Natura 2000, istituita ai sensi della direttiva 92/43/CEE, cosiddetta direttiva Habitat;l'area individuata per la realizzazione dell'impianto eolico offshore, nel tratto di mare tra Capo Feto (Comune di Mazara del Vallo), Margi Spanò, Nispolelle e Milo, è sito di importanza comunitaria (SIC) e zona di protezione speciale (ZPS) ITA010006, collocato a circa due miglia da una delle ultime zone umide costiere della Sicilia;il parco eolico sorgerebbe a soli 4.820 metri da Capo Feto, ovvero il luogo della Sicilia più vicino al continente africano, che dista soltanto 160 chilometri da Capo Bon (Tunisia);la breve distanza tra Sicilia e Africa e le particolari condizioni ecologiche hanno reso l'area di Capo Feto, e i margini limitrofi, di fondamentale importanza per gli uccelli migratori;la fascia costiera tra Mazara del Vallo e Petrosino rappresenta per gli uccelli migratori il primo punto di atterraggio dopo aver sorvolato il mar Mediterraneo in direzione dell'Europa durante le migrazioni estive e il punto di ritrovo prima della migrazione invernale in direzione dell'Africa;la linea retta tra Capo Feto e Capo Bon rappresenta, di conseguenza, un'importante rotta migratoria per numerosi uccelli considerati a rischio di estinzione e riportati dalla cosiddetta direttiva uccelli (direttiva 2009/147/CE);nel luglio 2011, vista la considerevole valenza ecologica dell'area e considerata l'elevata presenza di uccelli acquatici, l'area del SIC/ZPS ITA 010006 è stata designata zona umida di interesse internazionale ai sensi della Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale, meglio nota come Convenzione di Ramsar, firmata in Iran, il 2 febbraio 1971;

                                                                    CONSIDERATO CHE:i 48 aerogeneratori presenti nel progetto, emergendo per 150 metri sul livello del mare, costituiscono una vera e propria minaccia per gli uccelli migratori particolarmente protetti;inoltre molte specie risultano già fortemente minacciate per la riduzione degli habitat;numerose ricerche scientifiche, condotte negli Stati Uniti ed in Spagna, hanno evidenziato i significativi effetti negatividegli impianti eolici su popolazioni di specie avifaunistiche ad alto valore conservazionistico, riducendone drasticamente l'entità;l'impianto eolico offshore di cui sopra rappresenterebbe, di conseguenza, una grave minaccia all'integrità dell'ecosistema e del paesaggio di uno dei siti della Rete Ecologica Natura 2000;oltre agli aerogeneratori, la realizzazione dei relativi condotti di asservimento in atterraggio sulla costa è considerata grave minaccia per il SIC/ZPS in quanto, sulla costa, cresce la Calendula maritima, pianta endemica, specie il cui areale è molto circoscritto, che colonizza le aree litoranee ricche di azoto quali gli accumuli di Posidonia oceanica;la Calendula maritima è considerata dalla IUCN (Unione mondiale per la conservazione della natura) una specie in pericolo critico di estinzione ed è stata inserita nella lista delle 50 specie botaniche più minacciate dell'area mediterranea;non meno grave appare l'impatto che un impianto eolico offshore con 48 aerogeneratori può avere sui fondali impreziositi dalla presenza di una prateria di Posidonia oceanica, che rappresenta il massimo livello di sviluppo e complessità che un ecosistema può ottenere nel Mediterraneo;il posidonieto è l'ecosistema più importante del mar Mediterraneo ed è stato indicato come habitat prioritario nell'allegato I della direttiva Habitat(direttiva 92/43/CEE);la Posidonia oceanica, grazie al suo sviluppo fogliare, libera nell'ambiente fino a 20 litri di ossigeno al giorno per ogni metro quadrato di prateria, offre riparo ed è area di riproduzione per molti pesci, cefalopodi, bivalvi, gasteropodi,echinodermi e tunicati ed agisce da barriera soffolta smorzando la forza delle correnti e delle onde e prevenendo l'erosione costiera;nel mar Mediterraneo le praterie di Posidonia oceanica sono in regressione, un fenomeno amplificatosi negli anni a causa dell'aumento della pressione antropica sulla fascia costiera;la scomparsa delle praterie di Posidonia oceanica ha effetti negativi non solo sul posidonieto, ma anche su altri ecosistemi, in quanto la scomparsa di un solo metro lineare di prateria può causare la sparizione di diversi metri della spiaggia antistante, a causa dei fenomeni erosivi;la regressione delle praterie comporta, inoltre, una perdita di biodiversità ed un deterioramento della qualità delle acque;gli aerogeratori verrebbero installati tra i 19 e i 40 metri di profondità, ovvero l'altezza massima alla quale può crescere la Posidonia oceanica, distruggendo parte del posidonieto;l'aumento di torbidità e la risospensione dei sedimenti, dovuti ai lavori necessari alla posa degli aerogeneratori e del relativo elettrodotto, avrebbero gravi ripercussioni sulla prateria di Posidonia oceanica e di conseguenza sull'intero ecosistema marino;l'impatto sull'attività di piccola pesca sarebbe considerevole;in data 28 gennaio 2011, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha espresso parere negativo in merito alla valutazione d'impatto ambientale (VIA) di un progetto per la realizzazione di un impianto eolico offshore in virtù dellapresenza di Posidonia oceanica lungo il tratto di mare che bagna i Comuni di Brindisi e altri limitrofi;enorme è il divario, a giudizio degli interroganti, tra i danni causati dall'impianto eolico al paesaggio, all'ambiente, alla flora e alla fauna, nonché all'archeologia marina, ed il suo marginale contributo alla soluzione del problema energetico nazionale.                                                                     RILEVATO CHEin data 5 giugno c.a.

e in data 16 luglio c.a. si sono svolte le prime due riunioni della Conferenza di Servizi sul parco eolico off-shore nel mare di Petrosino, in cui gli enti partecipanti sono stati chiamati ad esprimere il proprio parere riguardo al progetto;la conferenza di servizi del 16 luglio si è aperta con la richiesta di sospensione di due mesi da parte della ditta Tre Tozzi Renewable Energy, per poter effettuare uno studio di impatto ambientale, già valutato negativamente dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.

La richiesta è stata bocciata all'unanimità dai presenti;in Conferenza di Servizio hanno dato parere negativo al progetto sei enti: il Comune di Petrosino, il CNR, la Capitaneria di Porto, l'Assessorato Regionale alla Pesca, la Provincia di Trapani e l'ASP;non hanno ancora espresso il loro parere la Soprintendenza del Mare, la Direzione Marittima Palermo, il Genio Civile Opere Marittime, la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani e l'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente.

Questi ultimi, come è possibile rilevare, sono organismi della Regionesiciliana;la terza, ed ultima, riunione di conferenza dei servizi è prevista per il 3 settembre 2013.                                                                     ATTESO CHEspecifiche disposizioni, in particolare dell'art.

14-ter della legge n° 241 del 1990, attengono, con riferimento a finalità acceleratorie, alla disciplina dei termini e delle modalità di adozione del provvedimento finale. Il settimo comma dell'art. 14-ter della legge n° 241 del 1990 stabilisce che si considera acquisito l'assenso dell'Amministrazione il cui rappresentante non abbia espresso definitivamente la volontà dell'Amministrazione rappresentata. Si ponga il caso in cui il procedimento condotto in seno alla Conferenza dei Servizi si arresti perché uno degli enti chiamati ad esprimere il parere in seno alla Conferenza non si sia espresso e l'Amministrazione non abbia adottato il provvedimento finale.

L'adozione del provvedimento finale non è impedita dal mancato intervento in seno alla Conferenza dell'Amministrazione chiamata ad esprimere il parere, mancato intervento che, come sopra precisato, è equiparato a prestazione di assenso;secondo quanto sancisce il settimo comma dell'art. 14-ter della legge n.241 del 1990 si considera acquisito l'assenso dell'Amministrazione il cui rappresentante non abbia espresso definitivamente la volontà dell'Amministrazione rappresentata si applica anche ai pareri che devono essere resi da Amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico e della salute, fatta salva la necessità della valutazione d'impatto ambientale per le opere ad essa soggette, così Consiglio di Stato VI n° 2224 del 2008.                                                                    PER SAPEREse il Governo intenda sollecitare la partecipazione di tutti gli organismi regionali, finora assenti, in particolare dell'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, alla riunione di Conferenza dei Servizi prevista per il 3 settembre 2013;quali iniziative il Governo intenda intraprendere al fine di scongiurare la realizzazione del parco eolico offshore nonché i gravi rischi prospettati in premessa;quali iniziative intenda intraprendere in relazione all'esigenza di tutela del patrimonio paesaggistico ambientale e avifaunistico nel tratto di mare in questione, interessato allo sviluppo del progetto di produzione di energia eolica, e se non ritenga opportuno promuovere iniziative volte a disciplinare interventi che possano risultare gravemente invasivi per il paesaggio e l'ambiente dei territori interessati a progetti di tal genere.FIRMATARITANCREDI SERGIO(M5S)CANCELLERI GIOVANNI CARLOCAPPELLO FRANCESCO CIACCIO GIORGIO CIANCIO GIANINAFERRERI VANESSAFOTI ANGELALA ROCCA CLAUDIAMANGIACAVALLO MATTEOPALMERI VALENTINA SIRAGUSA SALVATORETRIZZINO GIAMPIEROZAFARANA VALENTINAZITO STEFANO

 

02-08-2013

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