Non multarono giovane scooterista mazarese senza casco. Alla sbarra due carabinieri e un poliziotto

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Novembre 2015 09:22
Non multarono giovane scooterista mazarese senza casco. Alla sbarra due carabinieri e un poliziotto

Non multarono un ragazzo che guidava lo scooter senza indossare il casco e non sequestrarono il mezzo privo di copertura assicurativa. Sono queste le contestazioni mosse dall’accusa a due carabinieri della Compagnia di Mazara, Andrea Volpe, di 45 anni, e Salvatore Buscemi, di 36, processati, in Tribunale, a Marsala, per abuso d’ufficio e falso ideologico.

Alla guida dello scooter, il 13 ottobre 2014, c’era il figlio del 53enne sovrintendente di polizia mazarese Antonio Sorrentino, anch’egli sotto processo per concorso morale nel reato. Il fatto venne fuori perché il telefono cellulare del poliziotto era sottoposto a intercettazione per un’altra indagine.

Quella che vede coinvolti, per un’altra vicenda, altri due poliziotti mazaresi: Vito Pecoraro e Vincenzo Dominici. A difendere Volpe e Buscemi è l’avvocato marsalese Stefano Pellegrino, che non nega il fatto, ma che giudica “incongrua” la contestazione.

“I due carabinieri – dice il legale - rilasciarono il ragazzino perché era in corso un’operazione antidroga che poi ha portato ad arresti. Gli dissero: mettiti il casco”. A Sorrentino, difeso da Vincenzo Bonanno, si contesta il fatto di aver contattato telefonicamente Volpe e averlo indotto a non multare il figlio. L’indagine, condotta dalla sezione di pg Guardia di finanza della Procura, è stata coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Antonella Trainito.

Nella prima udienza del processo è stata ascoltata la giovane che era sullo scooter con il figlio del poliziotto. La ragazza ha confermato che furono fermati dai carabinieri e che il mezzo era senza assicurazione. Su richiesta dell’avvocato Bonanno, inoltre, il Tribunale non ha ammesso come “corpo di reato” l’intercettazione sulla quale si basa l’accusa. Il pm Anna Sessa, però, ne ha chiesto l’utilizzazione e la trascrizione. Sulla questione, decisiva, il Tribunale si pronuncerà il 14 dicembre.

A.P.

05/11/2015

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