Niet di Mattarella al Governo con Ministro all’Economia Savona. Incarico a Cottarelli? Scontro istituzionale con Lega e M5S. “Richiesta messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
27 Maggio 2018 21:21
Niet di Mattarella al Governo con Ministro all’Economia Savona. Incarico a Cottarelli? Scontro istituzionale con Lega e M5S. “Richiesta messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica”

Un’escalation delle ultime ore ha messo fine alla possibilità di un governo Lega-M5S guidato dal prof. Giuseppe Conte che alle 19 circa si è recato al Quirinale per un colloquio non interlocutorio ma decisivo con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rinunciare al proprio incarico di Presidente del Consiglio. Tutto è precipitato con il veto del Presidente Mattarella, facilmente prevedibile, sul nome di Paolo Savona al Dicastero dell’Economia nella lista dei Ministri che Matteo Salvini e Luigi Di Maio avevano comunicato informalmente.

Un veto quello del Presidente della Repubblica motivato ufficialmente nel suo discorso dopo l’ultimo incontro con il prof. Conte. Hanno pesato le note posizioni critiche di Savona sulla politica europea e monetaria guidata dalla Germania. E’ stato Zampetti, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, alle 19,50 a dare l’annuncio in pochi secondi del fallimento dell’incarico al prof. Giuseppe Conte. Uno strappo importante, una situazione davvero incredibile con lo scontro fra il Presidente della Repubblica da una parte e le due forze vincitrici dell’elezioni del 4 marzo che il 23 maggio avevano ricevuto l’ok dallo stesso Mattarella sul nome del presidente incaricato cioè il prof.

Giuseppe Conte, scelta non preceduta da polemiche (sterili quelle relative al suo curriculum). Alle 20.08 ha parlato, dopo il colloquio con Mattarella, il prof. Conte, poche parole, di ringraziamento ai due leader Salvini e Di Maio e pure a Mattarella, ma si capisce che il veto del Presidente sia stato decisivo per la caduta dell’incarico. Da Terni nel frattempo, Matteo Salvini, pochi minuti prima dell’annuncio di Zampetti dal Quirinale, ha  parlato con toni quasi da campagna elettorale ribadendo “la volontà degli italiani nel potere decidere quale Governo guidare il Paese e non altre forze.

Abbiamo lavorato tre settimane per dare un governo del cambiamento agli Italiani. Salvini ha detto fermamente che non avrebbe mai ceduto su Savona dopo aver ceduto su alcune cose. Salvini ha detto: “gli italiani decideranno il loro governo e nessun altro”. Su facebook, Luigi Di Maio è stato chiaro: “Le agenzie di rating –diciamolo- hanno determinato questa situazione. In questo Paese inutile andare a votare.  I governi lo decidono le lobby finanziarie e economiche europee, i poteri forti.

Un livello di scontro mai visto. Uno che ha fatto il Ministro nella seconda Repubblica con Ciampi adesso non è più buono?” Mattarella ha parlato intorno alle 20.15 ed ha messo in campo considerazioni politiche. Ha messo in campo le contro-argomentazioni sulle accuse ricevute circa il diniego sulla figura di Paolo Savona. Mattarella ha pronunciato (vedi foto di copertina) un discorso forte ma che certamente rappresenta un solco con i due movimenti. “Ho accettato ed ho agevolato –ha detto Mattarella- il lavoro di due forze contrapposte alle elezioni ma che avevano trovato convergenza in un programma di governo.

Nessuno può dire che io abbia ostacolato la formazione del Governo ma lo ha accompagnato secondo le regole della Costituzione. Su alcuni Ministeri ho esercitato una volontà particolare. Mi sono assunto la responsabilità costituzionale, ruolo di garanzia senza subire pressioni. Sul nome del Ministro dell’Economia bisognava sicurezza agli operatori economici e finanziari nazionali e esteri. Avevo avvertito che tale figura che non poteva avere idee che rappresentassero  incertezze considerate le sue posizioni sull’Europa e sull’euro” .

Mattarella ha parlato dell’impennata dello spread, dell’aumento del debito pubblico, le perdite in borsa Etc.. Ha parlato di rischi concreti  per risparmi dei cittadini e operatori, si è detto attento alla tutela dei risparmi italiani. Ha pure detto che vanno rispediti  al mittente grotteschi commenti di qualche organi di stampa estera su ultime vicende Italia. Antepongo  la difesa della Costituzione. Nelle prossime ore assumerò un’iniziativa”. Nel corso di una mini-maratona televisiva su La7 di Enrico Mentana che ha seguito i concitati momenti di questo tardo pomeriggio al Quirinale si è appreso infine che i vertici del M5S hanno chiesto la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica  per “impeachment”.

Dello stesso tono le dichiarazioni di Giorgia Meloni segretario di Fratelli D’Italia che definisce "gravissima la decisione di Mattarella" . Si è fatto riferimento all’art. 90 della Costituzione contro il veto posto dal Presidente Mattarella. Si profila un vero scontro istituzionale, fra poteri. Vedremo se Mattarella sceglierà di dare l’incarico ad un traghettatore, un Presidente del Consiglio tecnico per guidare il Paese in questa fase. Un Governo del Presidente messo in stato di accusa dai vincitori dalle elezioni? Alla fine è emerso che domattina lo stesso Mattarella riceverebbe il prof.

Carlo Cottarelli (in foto n.2), già Commissario dal novembre 2013 con il Governo Letta che però, pur denominato "Mister Forbici", non riuscì ad attuare la "spending review". Siamo proprio messi bene. La fase è cruciale, forse drammatica... Ore decisive ma il ricorso al voto sembra ormai l'ipotesi più ovvia. Potrebbero rimescolarsi le carte, e se alla fine a guadagnarci sarebbero proprio i cosiddetti "populisti"? Oppure questa nuova situazione potrebbe portare al colpo di coda di alcune forze "moderate-centriste" guidate da Silvio Berlusconi e Matteo Renzi? Francesco Mezzapelle

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