Sono sempre più numerosi, raddoppiati rispetto allo scorso anno, i cittadini che ogni giorno si rivolgono alla mensa fraterna "Giudice Rosario Livatino". La mensa è stata attivata nel 2009 dalla fondazione San Vito
Onlus presso il "Villaggio della Solidarietà" di via Casa Santa. In essa operano volontari, fra questi anche ospiti immigrati, ed operatori della Caritas Diocesana che dal lunedì al venerdì a partire dalle 12,45 distribuiscono alimenti e pasti a persone e famiglie disagiate.Il servizio negli anni è stato infatti accresciuto per venire sempre più incontro alle richieste di cittadini bisognosi prevedendo anche la distribuzione pomeridiana di alimenti forniti dalla Agea (l'agenzia europea che fornisce derrate alimentari). La distribuzione avviene ormai quasi tutti i giorni della settimana, e davanti alla mensa si accalcano sempre più cittadini, persone sole, disoccupate, anziani ed immigrati ma succede che negli ultimi tempi sempre più capi famiglia vengono a prendere alimenti da portare a casa; quotidianamente più di una quarantina di persone si rivolgono alla mensa.
Wilma Angileri, laica che dallo scorso maggio ha preso il posto di don Francesco Fiorino alla guida della Fondazione San Vito Onlus, ha spiegato: "sono sempre più le famiglie che ricorrono al nostro aiuto, a volte ci chiedono di mantenere la privacy e ci dicono che stanno vivendo una difficoltà solo momentanea, sappiamo però che nella gran parte dei casi la difficoltà perdura. Rispetto allo scorso anno il numero è quasi raddoppiato, sono quasi tutti uomini e portano via, oltre al pranzo, anche la cena per le proprie famiglie. Gli operatori della Caritas Diocesana cercano fare il più possibile per alleviare il disagio, sempre con il sorriso e le giuste parole. Con la crisi sono moltissime le famiglie che si reggono grazie alla pensione di un anziano in casa".
La mensa, che in turni diversi opera per i circa 45 immigrati ospiti della Fondazione, è attiva grazie a fondi della stessa Fondazione San Vito Onlus ed a piccole donazioni ed anche alla quota parte derivante dall'8per mille alla Chiesa Cattolica; i fondi per gestire la mensa annualmente si aggirano sui 25.000 euro.
Prossimo futuro? "Abbiamo –ha detto Angileri- una rete di famiglie bisognose che contattiamo quando qualche supermercato o imprenditore ci dona degli alimenti; i supermercati sono attivati e quando possono ci vengono incontro, inoltre siamo pronti alla disponibilità di volontari. Purtroppo l'Agea a partire da gennaio cesserà la sua attività, come faremo ad avere alimenti primari per soddisfare le esigenze dei bisognosi? Non riceviamo –ha aggiunto- non riceviamo nessun aiuto dal Comune. A Marsala gestiamo una mensa utilizzando locali concessi dal Comune che inoltre ci concede un contributo di 10.000 euro l'anno".
Wilma Angileri (nella foto la seconda da dx) ha parlato della mensa sociale che il Comune per un certo periodo aveva attivato nei locali dell'ex Ipab di sant'Agostino e che da circa un anno è chiusa: "potevo comprendere che il Comune allora gestiva una sua mensa, adesso però quella mensa risulta chiusa. Perché allora –ha concluso - mi chiedo non contribuire ad accrescere l'offerta attraverso la nostra struttura? Probabilmente in passato ci saranno state incomprensioni con la precedente gestione della nostra mensa, ma credo che vi siano le condizioni per una nuova fase di cooperazione. Di fronte al bisogno sempre più crescente, gli enti devono unire proprie forze, noi siamo pronti.
23-12-2013 9,00
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