Motopesca “Cartagine”: verso il rilascio? Continua la “guerra del pesce” nel Canale di Sicilia

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Settembre 2013 06:58
Motopesca “Cartagine”: verso il rilascio? Continua la “guerra del pesce” nel Canale di Sicilia

"L'Ambasciatore di Italia a Tunisi, Sua Eccellenza Raimondo De Cardona, ha appena contattato il Ministro dell'Agricoltura e della Pesca della Tunisia, Mohamed Ben Salem, per il rilascio del motopesca mazarese Cartagine, sequestrato lo

scorso 20 settembre mentre si trovava in navigazione nelle acque del Mammellone e tradotto nel porto di Sfax. Domani, ha riferito il Ministro, si riunirà il comitato previsto dalla legge tunisina per le valutazioni di rito. Poi tutta la pratica passerà al Ministro per la decisione finale."

A dichiararlo è stato il Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo (in foto), il quale ha espresso vivo apprezzamento per il tempestivo e prezioso lavoro dell'Ambasciatore nonostante questi si trovasse lontano da Tunisi per motivi personali. Tutto lascia presagire che si vada verso una rapida soluzione della vicenda.

La speranza degli armatori è quella che il Governo tunisino accetti le prove, tramite il sistema "blue box", che dimostrano che il motopesca si trovava in navigazione al momento del fermo. Altrimenti per la liberazione del peschereccio, con i suoi nove uomini di equipaggio (fra i quali cinque tunisini), attualmente trattenuto nel porto di Sfax, la società armatrice potrebbe essere costretta a pagare un'ammenda di circa 15.000 euro cifra quasi simile quella pagata dai proprietari del motopesca "Pindaro" sequestrato lo scorso 20 agosto.

"Guerra del pesce" con la Tunisia. Queste ultimi sequestri stanno riportando la marineria mazarese indietro agli anni '80, alla cosiddetta "guerra del pesce". Infatti sempre più spesso motovedette partono da Sfax per sequestrare pescherecci mazaresi in prossimità o in navigazione all'interno del "Mammellone", acque comunque internazionali. Nell'ultimo anno infatti si è registrato anche il sequestro, lo scorso 7 dicembre, il peschereccio "Flori" trattenuto a Sfax per circa due settimane prima di essere liberato. Ancor prima era stato sequestrato, dal 13 settembre all'11 ottobre, e sempre a Sfax, il motopesca mazarese "Twenty Four. E' diventato sempre più difficile per i pescatori mazaresi, e siciliani in generale, lavorare nel Mediterraneo Centrale e ciò non solo per al spietata concorrenza della marineria egiziana non vincolata dalle normative Ue sulla pesca. 

"Daniela L" ancora sequestrato In Libia. In Libia infatti le acque territoriali arrivano ancora, estese unilateralmente nel 2005, fino a 74 miglia. Proprio in Libia dal 7 ottobre scorso è trattenuto il peschereccio mazarese "Daniela L" giudicato recidivo dal Tribunale di Bengasi la città in mano ancora ai ribelli anti-gheddafi, proprio loro a bordo di una piccola lancia fermarono il motopesca mazarese. Il problema in Libia è molto complesso in quanto la Cirenaica, zona del Paese di cui Bengasi è il centro, è in mano a questi paramilitari che non certamente rispondono al nuovo governo di Tripoli al quale le autorità italiane hanno più volte richiesto un intervento.

25-09-2013 9,00

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