Modica nel suo laboratorio di Mazara, Incontro con Giuseppe Modica, Rotte mediterranee e visione circolare

Il pittore è fra i principali esponenti di una nuova metafisica che si focalizza sul Mediterraneo, sulla Sicilia

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Agosto 2024 10:48
Modica nel suo laboratorio di Mazara, Incontro con Giuseppe Modica, Rotte mediterranee e visione circolare

I soggetti dei suoi quadri sono legati al mare e alla Sicilia che è la sua terra. Incontro Giuseppe Modica nella sua casa di Mazara, in contrada Bocca Arena, il suo eremo, a circa quattro chilometri dalla città. Si trova quasi di fronte al Mare Nostrum con il quale ha un rapporto molto stretto. Ed è questo, tra l’altro, lo sfondo della mostra di Giuseppe Modica “Rotte mediterranee e visione circolare”, in corso negli spazi della Casa Museo Hendrik Christian Andersen di Roma. Originario di Mazara del Vallo, l’artista vive e lavora da oltre 30 anni nella capitale.

Di levatura internazionale, è tra i principali esponenti di una nuova metafisica che si focalizza sul Mediterraneo: la Sicilia, con la sua cultura, la sua storia, la sua posizione centrale nel Mare Nostrum, che rappresenta il crocevia di tante culture e di tanti interessi. È a quelle rotte commerciali, ma soprattutto culturali, che si interessa l’artista. “Il mare e la Sicilia – spiega – mi hanno visto nascere ed appartengono al mio DNA, alla memoria , ho bisogno di questo temporaneo isolamento a Mazara per fare – dice – il pieno di luce e ricaricare le pile”. 

Modica sente l’esigenza di stare qui alcuni mesi dell’anno in questa casa aggrappata su una lieve altura dalla quale si vede l’azzurro del mare. Il suo colore è il blu. “Da cosa deriva Maestro?”

Il blu nelle mie opere è sempre presente e dominante perché – spiega – è il colore dell’atmosfera e della lontananza. Il blu è anche il colore della spiritualità e della contemplazione. E poi con il blu si accendono tutti gli altri colori, come i rossi e gli ocra che sono l’energia vitare della luce”. 

La rassegna di Roma propone una ventina di oli su tela quasi tutti inediti, realizzati negli ultimi anni. Il titolo “Rotte mediterranee e visione circolare” si focalizza sui lavori che hanno per oggetto la migrazione dei popoli mediterranei, tema caro all'artista, ricorrente nelle sue opere. E’ sempre il mare rappresentato, e non le tragedie che vi si consumano, perché attraverso il suo pennello, la tragedia si fa lirica, poesia. L’evento di Roma è realizzato nell’ambito del progetto “Giuseppe Modica.

Rotte mediterranee, promosso dal Ministero della Cultura” che ha permesso l’acquisizione di due opere dell’artista: Melanconia e Mediterraneo (2017, olio su tavola) e Rifrazione. Atelier (2020, olio su tela). Modica ha esposto nel 2002 a Mazara, su invito dell’amministrazione comunale del tempo, una trentina di opere dal titolo : “La luce è la luce è la luce” (nelle foto opera “Rotte mediterranee e visioni circolari” e Giuseppe Modica nel suo laboratorio di Mazara. Foto di Carta Cerati moglie di Giuseppe Modica).

Esposizione a Roma fino al 15 settembre.

Salvatore Giacalone

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