Mercato ittico all’ingrosso (o mercato agroalimentare): una cattedrale nel deserto

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Dicembre 2013 11:08
Mercato ittico all’ingrosso (o mercato agroalimentare): una cattedrale nel deserto

Quando l'Amministrazione comunale aprirà rendendola attiva la grande struttura del mercato ittico all'ingrosso adiacente la Capitaneria di Porto? Sappiamo che la stessa Amministrazione

Cristaldi ha deciso di trasformare la struttura in un mercato agro-alimentare.

Alla fine del 2009 l'amministrazione Cristaldi aveva deciso lo spostamento del mercato ortofrutticolo dalla sede di via Diodoro Siculo in due capannoni industriali confiscati alla mafia siti in contrada Bianca. La proposta era stata però rifiutata dagli stessi commercianti ortofrutticoli e così l'Amministrazione aveva pensato di mettere a disposizione loro la struttura del mercato ittico all'ingrosso.

Così il sindaco Nicola Cristaldi aveva motivato la sua decisione: "il mercato ittico che è già stato ultimato –aveva dichiarato un anno fa il sindaco Nicola Cristaldi- era stato immaginato negli anni '50, avrebbe dovuto assolvere alla funzione legata all'attività peschereccia ma da quando questo mercato ittico è stato progettato la tecnologia si è sviluppata. Il congelare il pesce a bordo modifica anche il sistema di commercializzazione e il prodotto non arriva più dentro il mercato ittico, allora questa struttura sarebbe una cattedrale nel deserto a disposizione solo di qualche piccola barca.

Noi –aveva sottolineato il primo cittadino- abbiamo pensato di trasferire il mercato ortofrutticolo all'interno di questa struttura dando una sezione al pesce e una alla frutta e verdura, al tempo stesso ci permetterà di organizzare attraverso delle associazioni di categoria anche alcune iniziative legate all'agricoltura quali la vendita diretta dei prodotti agricoli, una sorta di produttore al consumatore, oppure l'assaggio dei prodotti tipici".

Il mercato ittico all'ingrosso (vedi foto 1) sorge in un'area di 8.500 mq adiacente alla Capitaneria di Porto e comprendente: un edifico principale, un edificio adibito ai servizi tecnici, una cabina elettrica, la pesa ed i piazzali esterni. I lavori del primo stralcio progettuale del mercato ittico sono stati effettuati (vedi foto 2) dalla società cooperativa Eurovega srl di Messina con un ribasso del 7,321% sull'importo a base d'asta di 2.800.000 euro attraverso un finanziamento concesso alla precedente Amministrazione Macaddino dall'ex governatore regionale Cuffaro.

L'idea di un mercato ittico all'ingrosso, il progetto era stato redato nel 1956 ma rimasto sempre nei cassetti del Comunali, così come e la sua realizzazione, fu accolta con molta freddezza dall'intero comparto ittico mazarese che ha sempre indirettamente osteggiato la nascita di un mercato quale luogo di destinazione del pesce pescato dalla flotta mazarese il quale, comprato soprattutto dai cosiddetti "rigattieri", viene direttamente trasbordato, a Mazara o Lampedusa, sui camion in partenza per i grandi mercati nazionali.

Dell'Amministrazione Macaddino era assessore ai Lavori Pubblici Vito Torrente il quale ha posto un interrogativo: "Come è possibile che nella capitale della pesca mediterranea in una struttura destinata esclusivamente a mercato ittico all'ingrosso venga allocato il mercato ortofrutticolo? "Certo –ha dichiarato Torrente- è più facile spostare un mercato all'ingrosso di ortofrutta da un posto all'altro piuttosto che adeguare la struttura rilanciando il settore della pesca che sta attraversando una grave crisi. Con questa decisione l'amministrazione comunale –ha sottolineato- ha azzerato gli sforzi compiuti per realizzare dopo 50 anni di attese il mercato ittico. Quale immagine –ha concluso Torrente- avrà a livello internazionale la nostra marineria se il mercato ittico convertito in mercato agro alimentare?".

Sulla questione intervenuto anche Tommaso Macaddino, responsabile Uila Pesca: "le istituzioni –ha dichiarato Macaddino- da un lato vogliono rilanciare la pesca in grave crisi ma dall'altra trasformano un mercato, realizzato dopo decenni di promesse, in una struttura sostitutiva allo scalo frutta e verdura. Questa decisione –ha detto il sindacalista- spiega perché in 10 anni i pescherecci da 200 si sono ridotti ad 85 e la richiesta sempre più frequenti di armatori demolire i propri pescherecci. Questa è la fine della pesca. Bisognerebbe adeguare il mercato ittico all'ingrosso con nuove tecnologie, vedi anche borsa telematica del pesce, rendendolo un punto di riferimento per l'intera pesca mediterranea rilanciando così l'economia mazarese".

La decisione di trasformare il mercato ittico in mercato agroalimentare era stata confermata dall'Amministrazione Cristaldi circa un anno e mezzo fa contestualmente all'annuncio della chiusura il mercato di piazzetta dello Scalo che ospita da anni l'asta del pesce pescato da imbarcazioni locali (vedi foto 3). "Anche gli operatori della piccola pesca potranno usufruire del grande mercato agro-alimentare che apriremo prossimamente". Questo è quanto ha risposto il sindaco Nicola Cristaldi in merito alla situazione in cui versano gli operatori della piccola pesca a seguito della chiusura, nel maggio del 2012, della struttura di piazzetta dello scalo che ospitava la vendita all'asta del pesce; l'Amministrazione aveva giudicato quei locali troppo onerosi per le casse comunali.

Ciò ha provocato notevoli disagi ai proprietari delle sette piccole imbarcazioni da pesca ("Celestino", "Nuova Stella", "S.Elisabetta", "Nuova Tilde Oscar", "Katiuscia", "Delfino" e "Luciano") che effettuano l'attività di pesca giornaliera entro le 12 miglia e che una volta sbarcato il pesce fresco, alle tre di ogni pomeriggio, erano soliti portare da qualche decennio il pesce all'interno della struttura di piazzetta dello scalo per la folcloristica asta del pesce che attirava cittadini, commercianti, ristoratori e turisti.

Adesso questi pescatori sono costretti a vendere il pesce come gli abusivi, con il carrello in banchina ed in scarse condizioni igieniche (vedi foto 4). I pescatori, rappresentanti trenta famiglie che vivono di quella attività, avevano incontrato l'Amministrazione offrendo la disponibilità ad aumentare il canone per l'utilizzo della struttura, adeguata e vicina al luogo di sbarco del pesce e di ormeggio dei loro natanti, e per coprire i costi annuali per il suo mantenimento, circa 20.000 euro fra servizi vari e pulizia.

Dopo alcuni mesi la stessa Amministrazione aveva annunciato la concessione in comodato d'uso gratuito per sei anni, rinnovabili, (i lavori di adeguamento sarebbero stati a carico dello stesso Istituto) della struttura di piazzetta dello scalo alla sezione mazarese dell'Iamc-Cnr quale sede alternativa di quella sita in via Vaccara. Nei mesi scorsi, nel corso di un convegno sulla pesca presso un noto hotel mazarese, alla nostra domanda circa l'utilizzo di quei locali, il responsabile della stessa sezione del Cnr, il dott. Fabio Fiorentino, aveva espresso dei forti dubbi circa la possibilità di usufruire di quei locali in quanto sarebbero poco adeguati, anche in termini di spazio, alle attività dei ricercatori.

In merito al mercato all'ingrosso del porto nuovo era intervenuto, attraverso una nota, l'istituto "Il Duemila" che si è sempre opposto all'idea da parte dell'Amministrazione Cristaldi di trasformare l'edificio del Trasmazaro, finanziato come mercato ittico dalla Regione, in mercato ortofrutticolo: "Mazara –ha scritto l'ex sindaco Nicola Vella presidente de "Il duemila"- è nota in tutto il mondo per la pesca: creare in quella struttura un mercato ittico moderno ed una borsa internazionale del pesce è la nuova strada per ritornare competitivi e capitale della pesca".

Sulla possibilità di rendere la struttura del porto nuovo (vedi foto 5) moderna e funzionale, Nicola Lanza, mazarese, proprietario della più grossa impresa di commercio ittico della Sicilia, ha spiegato: "questo mercato, messo a disposizione di realtà imprenditoriali dinamiche –ha spiegato- potrebbe rappresentare un hub importante per l'intero Mediterraneo per quanto riguarda il mercato del pesce congelato a bordo ma non solo. Inoltre –ha aggiunto Lanza- potrebbe ospitare un mercato del pesce fresco vista la recente chiusura da parte dell'amministrazione del mercato di piazzetta dello Scalo che ospitava da anni la caratteristica asta del pesce pescato da imbarcazioni locali.

La pesca ed il commercio ittico, sono cambiati negli ultimi anni. Pertanto non basta dire –ha concluso Lanza- che la pesca è in crisi allora bisogna pensare ad altre attività, la vera capacità nell'affrontare concretamente le sfide che i nuovi processi di globalizzazione impongono".

Interrogativo. Chissà che l'Amministrazione non abbia già iscritto l'apertura della struttura nel calendario delle inaugurazioni, già pronto, che il sindaco Nicola Cristaldi ha stilato in prospettiva della sua ricandidatura. Ma una volta aperto il cancello della struttura sarebbe giusto predisporne il suo funzionamento fin da subito e ciò per evitare il serio rischio che la struttura rimanga, come è oggi del resto, una cattedrale nel deserto, quel deserto politico che ha condannato la marineria mazarese, complice l'Ue, a rimanere ancorata a vecchie pratiche quali fermo biologico e demolizioni di pescherecci.

26-12-2013 11,50

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