Da martedì mattina il tratto della via Bessarione fra l’incrocio con la via Mario Fani e la via Formia è chiusa al traffico per lavori relativi al sistema fognario con il cantiere aperto dal Commissariato Unico per la Depurazione, organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questi lavori da quanto abbiamo appreso servirebbero a completare le opere iniziate già qualche anno fa e prevedono la chiusura di quel suddetto tratto per alcuni giorni, circa un settimana. Il tratto stradale in questione viene riaperto soltanto nelle ore serali al termine dei lavori.
Durante la giornata i cittadini per raggiungere quel tratto della via Bessarione fino all’incrocio con la via del Mare sono costretti a scendere sul lungomare Fatamorgana e poi a risalire da qualche arteria per raggiungere la via Bessarione o fare il giro da via del Mare. Riceviamo da qualche giorno segnalazioni da diversi cittadini ed in particolare da alcuni esercenti in merito ai disagi vissuti in quelle ore ed in particolare per la mancata preventiva comunicazione della chiusura del tratto stradale.
“E dopo due anni – ci scrive Francesco Alagna, presidente associazione “I Fornarini“ di AssoArtiginato, confederata di CIFA- siamo di nuovo al punto di partenza con la strada chiusa. Le attività sono in difficoltà e a rischio di chiusura; si parla di tutelare le aziende produttive e invece così le facciamo chiudere. Mi sono informato dai vigili urbani e non c’era nessuna ordinanza di chiusura della strada, quindi senza avvertire la popolazione e le attività si chiude un tratto stradale? Al nord, siamo sempre in Italia, le strade importanti soprattutto dove ci sono attività commerciali i lavori li fanno di notte per evitare disagi alle stesse attività e al traffico urbano.
Quindi mi chiedo: viviamo in un altro Paese oppure vi è incapacità?”. Ad inizio del suddetto cartiere dei lavori (vedi foto da noi scattata) oltre ai cartelli, già noti, relativi all’opera del collegamento fognario, vi è un cartello ove si cita l’ordina dirigenziale del Comune n.169del 22 maggio 2023. Seguiremo la questione.
