Nella mattinata di oggi presso la Galleria Sicilia del Palazzo Carmelitani di Mazara del Vallo si è svolto il terzo “Tavolo tecnico comunale sulla pesca” convocato dal sindaco Salvatore Quinci e alla quale hanno partecipato associazioni datoriali e sindacali della pesca: Armatori Liberi Mazara, Federpesca, Distretto della Pesca, Agci Pesca, O.P., Unci Pesca, Cogepa Mazara, Uila Pesca, Flai Cgil, Fai Cisl e Confsal, e rappresentanti di istituti di ricerca a partire dal CNR (in allegato, alla fine dell'articolo, una foto dell'incontro). Il primo cittadino mazarese ha illustrato l’obiettivo della convocazione di una serie di tavoli tematici per affrontare e proporre soluzioni operative in merito alle principali problematiche che affliggono la marineria di Mazara del Vallo.
Nel corso dell’incontro, ben accolto dai partecipanti al fine dell’instaurazione di confronto fra le parti e per la formazione di proposte unitarie da presentare istituzioni, si sono succeduti una serie di interventi anche su altre tematiche che saranno affrontate nelle prossime riunioni. Ad aprire l’incontro un video messaggio con i saluti del dirigente del Masaf Giovanni D’Onofrio. Ecco quanto si legge in una nota della portavoce del sindaco Salvatore Quinci al termine della riunione:
“L’assemblea, come sempre molto partecipata, ha consentito di tornare sullo scottante tema delle quote gambero ma ha anche permesso l’apertura di una interessante discussione sull’urgenza di rendere il settore più sostenibile dal punto di vista economico e più attrattivo per le nuove generazioni. ‘Condizione indispensabile per poter portare i grandi temi del settore sui tavoli comunitari è quella di avere una unica voce in grado di rappresentare l’intera realtà Paese. Da soli non si va da nessuna parte' ha detto il sindaco Salvatore Quinci il quale ha poi aggiunto: 'le frammentazioni all’interno di una stessa marineria non ci consentono il raggiungimento dell’obiettivo più importante che è quello di ridare sostenibilità economica agli operatori '. Presenti al tavolo del dibattito insieme al sindaco Quinci il suo esperto Gilberto Ferrari e il Dr. Lorenzo D’Andrea.
Il 29 dicembre scorso dal suddetto Ministero è arrivata al Comune di Mazara del Vallo una nota con la quale è stata comunicata l’approvazione di una proposta progettuale (“Tac Gambero Mazara”) di un modello di gestione della pesca del gambero rosso (aristaeomorpha foliacea) e viola (aristeus antennatus) nella GSA 16 basato sull’utilizzo dei limiti di cattura, in pratica per l’applicazione delle cosiddette “quote” di pesca anche per il gambero. Il progetto, il cui termine ultimo delle attività è stato fissato al 30 settembre 2023, sarà coperto con fondi europei per complessivi 959.900 euro.
A supportare il Comune nella raccolta dei dati sul campo, cioè attraverso la flotta peschereccia mazarese, è il dott. Lorenzo D’Andrea il quale già nelle precedenti riunioni ha illustrato ai partecipanti all’incontro il progetto che prevede la creazione di modelli per la sostenibilità ambientale ed economica per la pesca del gambero rosso e viola.
Proprio in merito alla questione delle quote pesca abbiamo contattato l’armatore Maurizio Giacalone che è intervenuto al suddetto incontro nella qualità di presidente dell’associazione Liberi Armatori Mazara che ha sottolineato: “è stata una riunione, proficua, di confronto fra le parti, ringraziamo il Sindaco per questa opportunità. Purtroppo ancora sulla questione quote –ha spiegato Giacalone – non vi è ancora chiarezza circa i tempi e le modalità di ripartizione.
Per il gambero rosso si parla di 800 tonnellate complessive per le Gsa 12,13, 14,15 e 16, da ripartire su circa 200 pescherecci secondo la lunghezza fuori stazza dei singoli natanti. Circa 300 tonnellate sarebbe invece la quota complessiva per il Gsa, nel Mediterraneo centrale, e 100 tonnellate nelle acque di levante, fra Cipro e Turchia. (in foto copertina le Gsa di pesca nel Mediterraneo) Ovviamente -avverte Giacalone – non si può scollegare la questione delle quote pesca con la prossima nascita d in un mega parco eolico offshore di circa 1000 kmq nella Gsa 12, una volta assegnate le quote cosa succederà quando sarà creato il parco eolico offshore? Vi è il rischio che si possa ad esempio ingolfare la Gsa13 con la concentrazione di molti pescherecci in quell’area. Bisogna tenere conto della sostenibilità economica, ambientale e anche sociale. Altra questione –continua il Presidente di Liberi Armatori Mazara- è quella dell’arresto definitivo (demolizione), prevista per le Gsa 9,10 e 11 perché considerate ‘in sofferenza’ dall’Ue e dal Governo.
Perché non prevedere la stessa cosa per quella parte dell’armamento che opera nella Gsa16 e per la quale appunto, proprio perché considerata in sofferenza, si sta provvedendo al sistema delle quote del gambero? Comunque –ha concluso – su questi temi ci stiamo confrontando e bisogna necessariamente trovare unità di sistema. Siamo a disposizione inoltre per garantire ai ricercatori tutte le informazioni possibili per pervenire ad un sistema di equa ripartizione delle quote”.
Francesco Mezzapelle