Con 16 voti favorevoli, 4 contrari e 2 astenuti il Consiglio comunale di Mazara ha approvato, ieri pomeriggio in seduta di prosecuzione, il Piano Economico e Finanziario relativo alla tassa Rifiuti per il 2018. L’atto era stato oggetto di un lungo dibattito nella seduta consiliare del giorno prima chiusa a causa della mancanza del numero legale al momento della votazione. Ieri pomeriggio sono ripresi i lavori, dopo il minuto di silenzio osservato alla memoria dell’improvvisa scomparsa dell’ex sindaco Giovanni D’Alfio.
Ad illustrare l’atto in aula erano stati il giorno prima l’assessore alle Finanze, Vito Billardello, il responsabile dell’ufficio Aro del Comune, l’ex dirigente della Belice Ambiente, Vito Di Giovanni, ed il dirigente del II Settore Stella Marino. Il Piano per la Tari 2018 così come sottolineato dall’assessore Billardello (in copertina una foto scattata durante sil suo intervento) prevede la raccolta differenziata con il sistema porta a porta e riduzione della tassa sui sifiuti del 30% (vedi il video dell’intervento da noi pubblicato al seguente link ( https://www.primapaginamazara.it/index.php/prima-pagina-tv/12877-video-consiglio-comunale-intervento-dell-assessore-billardello-su-pef-della-tassa-sui-rifiuti-2018 ).
Paragonando i costi della raccolta dei rifiuti e le tonnellate conferite per il 2017 e il 2018 si evince: nell’anno 2017 il costo del servizio è stato di 12.938.904 euro con il deposito di 24.976 tonnellate; nell’anno anno 2018 è previsto un costo di 10.261.210 con il deposito di 21.535 tonnellate di rifiuti; questa somma verrà coperta in parte con il recupero dell’evasione (3,7 milioni di euro) e in parte con l’emissione delle bollette (6,6 milioni di euro).
L’opposizione ha espresso forti dubbi sull’applicabilità del Piano della Tari 2018 evidenziando, come ha fatto ad esempio il neocostituito gruppo consiliare #MazaraLibera (che ha chiesto pure il ritiro dell’atto) che “il costo del servizio si è abbassato anche a fronte di un minore conferimento di rifiuti”. I dati forniti dall’Amministrazione e dall’Aro sono sembrati molto ottimistici in quanto si è vincolato l’abbassamento della tariffa al raggiungimento di un'alta percentuale di raccolta differenziata che oggi a Mazara si attesta a poco più del 10%.
Gli obiettivi per il 2018 sono stati dichiarati certamente condivisibili ma anche troppo “ottimistici” e da qualcuno addirittura “onirici” in quanto la raccolta differenziata, che tra il 1 giugno e il 31 dicembre 2018, quindi nell'arco di 6 mesi, dovrebbe crescere fino al 65%. Un salto in alto enorme, che –secondo il Comune- dovrebbe essere facilitato dal nuovo sistema porta a porta di raccolta differenziata ma anche dall’utilizzo di un tritovagliatore, un macchinario dal costo di 250 mila euro che il Comune allocherà probabilmente in un immobile confiscato alla mafia sulla Ss115 e che servirà a selezionare la parte secca e umida dei rifiuti. Per l’indifferenziata l’Amministrazione penserebbe al suo conferimento all’impianto Best dotato di bioreattori che dovrebbe sorgere, previo parere positivo della Regione, presso c/da San Nicola al confine con il Comune di Campobello.
Così ieri pomeriggio Il PEF della Tari 2018 è stato messo in votazione. Erano presenti 22 consiglieri comunali alla seduta (assenti Bommarito, Burzotta, Alestra, Norrito, Iacono Fullone, Tumbiolo, Alagna e Arena). Hanno votato favorevolmente i consiglieri della maggioranza: D’Annibale, Caruso, Zizzo, Marascia, Ingargiola, Di Gregorio, Impeduglia, Isidonia Giacalone, Giuseppe Giacalone, Firenze, Foderà, Provenzano, Pernice, il presidente del consiglio comunale Vito Gancitano; fra i favorevoli anche due consiglieri dell’opposizione: Francesco Foggia (che probabilmente non è più da considerarsi all’opposizione votando sempre con la maggioranza) e Francesco Di Liberti del Partito Democratico.Hanno votato No invece i consiglieri: Colicchia, Mauro, Randazzo e Safina. Si sono invece astenuti: La Grutta e Gaiazzo.
Infine, sempre a proposito della raccolta rifiuti nel territorio mazarese si registra una notizia, appresa tramite l’emittente Televallo, che potrebbe sconvolgere i piani circa la partenza del nuovo servizio quinquennale aggiudicato al costo di circa 23 milioni di euro. Nei giorni scorsi, infatti, hanno deciso di rivolgersi al TAR l’Eco Burgus e la Senesi, ovvero le due società facenti parte del raggruppamento temporaneo di imprese che si era classificato al primo posto nella graduatoria stilata dalla commissione di gara presso l’Urega di Trapani.
Come si ricorderà, la Senesi (società di Porto Sant’Elpidio) nelle settimane scorse è stata investita da un ciclone giudiziario che ha, di fatto, spinto il comune di Mazara del Vallo ad aggiudicare il servizio multi-milionario al raggruppamento temporaneo di imprese piazzatosi al secondo posto capeggiato dalla Tech Servizi. Un affidamento definitivo rispetto al quale, comunque, la Senesi potrebbe tornare in gioco, visto e considerato che sull’interdittiva antimafia emessa a carico della Senesi dalla prefettura di Fermo dovrà esprimersi il Tar Marche.
Nel frattempo, l’Eco Burgus e la stessa Senesi hanno deciso di rivolgersi al Tar Sicilia per chiedere, nel dettaglio, l’annullamento della determina dirigenziale n.37 dello scorso 2 febbraio, con la quale la dirigente del Comune, Stella Marino, ha proceduto all’affidamento dell’appalto in questione al raggruppamento guidato dalla Tech. Il Comune di Mazara ha già deciso di costituirsi in giudizio e a rappresentare Palazzo dei Carmelitani sarà l’avvocato dell’ente, Epifanio Giglio.
Francesco Mezzapelle
29-03-2018 8,30
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