Sabato scorso nell’aula magna del Seminario vescovile di Mazara del Vallo si è tenuto il convegno sul tema “Anima e corpo. Teologia, scienza e medicina a confronto”. Dopo i saluti del Vescovo monsignor Angelo Giurdanella, del presidente dell’Ordine dei medici di Trapani Filippo Mangiapane e del direttore dell’Ufficio diocesano per la salute don Antonino Favata, hanno relazionato don Leo De Simone, direttore della Scuola diocesana di teologia e Salvatore Capo. Don De Simone ha fatto un excursus sul concetto di anima in filosofia, da Parmenide a Galimberti, attraverso Platone, Agostino, Cartesio e Husserl, e ha illustrato il significato dei termini ebraici della Bibbia collegabili all’anima.
Salvatore Capo, membro dell’Associazione italiana scientifica di metapsichica e autore di diversi articoli sulla coscienza pubblicati su riviste specializzate, ha illustrato, a partire dai dati della fisica quantistica e di alcuni fenomeni parapsicologici, la sua ipotesi che l’anima individuale nasce quando il campo coscienziale divino, che è uno e diffuso, ed esiste da sempre, entra in relazione con i singoli sistemi nervosi individuali. Tale relazione è reciproca ed è mediata dai fotoni: da un lato, i fotoni emessi dal sistema nervoso modificano il campo coscienziale “interfacciato”, generando un atto di coscienza; dall’altro, una rappresentazione o intenzione modifica il campo fotonico, generando fotoni, che modificano l’attività neuronale. Ha illustrato poi alcuni fenomeni parapsicologici che indicano fortemente una sopravvivenza dell’anima alla morte del corpo.
Fonte: Diocesi