Mazara, “ronde per la sicurezza” in Città? Forza Nuova cerca volontari. Le ronde sono legali?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
27 Gennaio 2016 13:34
Mazara, “ronde per la sicurezza” in Città? Forza Nuova cerca volontari. Le ronde sono legali?

Attraverso facebook, nel gruppo Forza Nuova Mazara del Vallo negli ultimi giorni è comparso un manifesto che invita volontari ad unirsi per organizzare “Passeggiate per la Sicurezza”. Sempre su facebook si sta diffondendo un manifesto sempre a firma di Forza Nuova Mazara del Vallo con il seguente testo: “Aggressioni-Degrado-Caos. Alcune zone del nostro territorio sono letteralmente allo sbando e le forze dell’ordine non sono nelle condizioni di prevenire gli atti criminali.BASTA! I Cittadini si organizzano per l’ordine e la sicurezza del Territorio. DIFENDI MAZARA".

 

Nel manifesto infine è scritto: "Diventa anche tu volontario per la sicurezza. Conttataci 3471402791. #Passeggiateperlasicurezza”. (vedi foto 1 manifesto F.N.).

Abbiamo chiamato al numero telefonico suddetto e ha risposto Gaspare Accardo, responsabile mazarese di Forza Nuova e già noto per alcune iniziative sociali in Città, quali ad esempio raccolte alimentari e pulizia aree degradate.

 Accardo ha così dichiarato: “Si, a partire da questa settimana l’iniziativa delle Passeggiate per la Sicurezza sarà attiva anche a Mazara del Vallo. I mazaresi, ormai stanchi di subire continuamente oltraggi e violenze da parte dei numerosi immigrati presenti sul territorio, si sono rivolti a Forza Nuova. I mazaresi –continua Accardo (in foto n.2)- sono impauriti, gli atti di violenza, le aggressioni ed i continui episodi di degrado sono ormai all’ordine del giorno; non solo, siamo anche costretti ad assistere ad atti osceni commessi pubblicamente e in pieno giorno dai clandestini- afferma il responsabile cittadino di F.N.- La situazione è realmente preoccupante, occorre vigilare affinchè non si verifichino fatti ancor più gravi.

La popolazione si rivolge a noi perché sa benissimo che solamente il nostro movimento alza la voce e si batte per difendere gli italiani. “Già dai prossimi giorni –spiega Accardo- noi militanti di Forza Nuova, con il supporto dei numerosi volontari che hanno aderito all’iniziativa, saremo presenti nelle strade del nostro paese per osservare e segnale alle autorità competenti, eventuali episodi di violenza e degrado”.

Chiediamo ad Accardo come agiranno i volontari, cioè interverranno direttamente se avvistano un reato? “Premetto -ha detto- che il nostro invito è aperto a tutti i cittadini e non solo a simpatizzanti di Forza Nuova. E’ un’iniziativa pacifica, le ronde di volontari ovviamente non hanno lo scopo di intervenire direttamente in presenza di un reato ma di segnalare subito alle forze dell’ordine quanto sta accadendo”.

La coperta del pronto intervento di Polizia e Carabinieri appare quindi troppo corta ai membri dei volontari mazaresi di Forza Nuova, e ciò per insufficienza di uomini e mezzi. E così, sulla pagina facebook, c’è chi se la prende con Schengen e chi con le leggi troppo lassiste; chi invita a farsi giustizia da soli e chi punta l’indice sull’immigrazione. Si sta insinuando sempre più, anche a Mazara, il pensiero del “Fai-da-te” in materia di lotta alla microcriminalità.

Ma le ronde, dal punto di vista legislativo sono regolari? Il dibattito è stato più volte affrontato soprattutto a livello nazionale. L’art. 18 della nostra Costituzione sancisce la libertà di associazione “per fini che non siano vietati ai singoli dalla legge penale”. Ciò significa che quello che non è vietato dalla legge penale di fare ad uno solo, deve ritenersi - per ciò stesso - consentito di essere fatto liberamente (“senza autorizzazione”) da più persone, in forma associata.

Da tale punto di vista, non pare allora possibile rinvenire alcun divieto di costituire associazioni che abbiano come scopo quello della vigilanza del territorio. Se si guarda all’ordinamento penale, si rinvengono, anzi, disposizioni che consentono ai singoli la legittima difesa (art. 52 c.p.), concedendo, altresì, in taluni casi, ai privati la facoltà di arresto di coloro che vengano colti nella flagranza di reati particolarmente gravi (art. 383 c.p.p.).

Poiché la legge penale non vieta ai singoli di vigilare (e di svolgere, sostanzialmente con la propria semplice presenza una funzione deterrente nei confronti della delinquenza), tanto deve parimenti ritenersi consentito di fare ai cittadini riuniti in libere associazioni, salva solo la necessità che tale attività resti confinata entro i limiti determinati dal monopolio dello Stato nell’uso della forza e dalle prerogative assegnate alle forze dell’ordine in materia di polizia giudiziaria, ordine e sicurezza pubblica.A tale proposito, giova evidenziare che le predette associazioni, pur ponendosi finalità di sicurezza pubblica (in ambito locale), certamente non dovrebbero usurpano le funzioni in materia di sicurezza pubblica spettanti alle competenti autorità di polizia, in quanto, come sopra detto, esse si devono limitare a svolgere un’attività di mera sorveglianza, in relazione alla quale non è ravvisabile, dunque, alcun dovere né alcun potere autoritativo d’intervento (salvi i casi eccezionali di cui all’art.

383 c.p.p.).

Sul limite alle ronde la Corte Costituzionale si è pronunciata qualche anno fa sui giudizi di legittimità costituzionale promossi dalle Regioni Toscana, Emilia-Romagna e Umbria, nei confronti della disposizione introduttiva delle cosiddette “ronde” di cittadini, contenuta nella legge in materia di sicurezza pubblica n. 94/2009.“Con la sentenza 226/2010 –si legge sul sito www.altalex.it- i giudici hanno bocciato, in parte, la normativa sulle c.d.

ronde prevista dal pacchetto sicurezza del 2009, dando il via all’impiego di cittadini (non armati) al fine di segnalare eventi che possano arrecare danni alla sicurezza urbana, dichiarando, altresì, illegittimo l’impiego delle ronde nelle situazioni di disagio sociale. In pratica via libera alle ronde solamente sul fronte della sicurezza urbana ma non per un loro intervento in situazioni di disagio sociale. La Consulta ha, quindi, bocciato (seppur in parte) uno dei capisaldi del pacchetto sicurezza, ossia la possibilità che i sindaci si avvalgano di cittadini non armati per segnalare alle forze dell'ordine situazioni critiche.

I sindaci possono avvalersi dell’aiuto dei volontari per un'attività di mera osservazione e segnalazione che qualsiasi cittadino potrebbe svolgere attraverso la denuncia di reati perseguibili d'ufficio; ma quello che le ronde non possono fare è occuparsi di disagio sociale. Secondo la Corte, si tratta infatti di interventi di politica sociale riconducibili alla materia dei servizi sociali ritenuta di competenza legislativa regionale residuale. L’obiettivo di monitorare e porre rimedio al disagio sociale non può, quindi, rientrare tra le funzioni delle ronde”.

Francesco Mezzapelle

27-01-2016 14,30

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