Cosa c'è dietro ai continui guasti all'impianto di illuminazione del "porto nuovo" e del lungomazaro Ducezio? Da alcuni giorni infatti il porto si trova nuovamente e completamente al buio. Gravi sono i disagi agli operatori del comparto ittico mazarese che frequentano l'area nella quali trova ormeggio più del 90% della flotta peschereccia mazarese e che ospita gli uffici della locale Capitaneria di Porto, una caserma ed il Comando navale della Guardia di Finanza.
A causa della mancanza di illuminazione qualche anno fa un ex pescatore in pensione era finito in mare con la propri auto (vedi foto n.1) nel tentativo di raggiungere una delle banchine di ormeggio; l'uomo era riuscito a mettersi in salvo raggiungendo a nuoto un cima legata ad una bitta. Bisogna che ci scappi il morto ed aprire un'inchiesta per vedere di chi è la colpa?
Strano che solo il porto di Mazara è combinato così, le luci accese per un periodo e poi spente; inoltre il porto di Mazara non ha neanche un impianto idrico, né un sistema antincendio. "La Capitaneria ha la responsabilità della sicurezza nell'area portuale di Mazara del Vallo ma vuole contribuire con gli altri organi territoriali alla soluzione delle problematiche strutturali del porto che dovrebbe essere una priorità per l'Amministrazione regionale".
A sottolinearlo è stato il comandante della locale Capitaneria, Davide Accetta (in foto n.2), nel corso della riunione convocata il 21 ottobre per affrontare le criticità del porto mazarese. Alla riunione parteciparono operatori portuali, della pesca e della diportistica, alcuni rappresentanti degli Enti competenti in materia di realizzazione e manutenzione delle opere strutturali del Porto, il Comune rappresentato dall'ing. Alberto Ditta, ed il Genio Civile di Trapani con l'ingegnere capo Salvatore Pirrone; assenti rappresentanti della Regione e del Genio Civile delle Opere Marittime.
In quella riunione il comandante Accetta intimò la chiusura del porto peschereccio qualora gli enti competenti non avessero ovviato alle criticità fra le quali anche quella dell'illuminazione.
Il problema della mancanza di illuminazione del porto nuovo si era presentato già negli anni scorsi, dal 2007 e si è ripetuto più volte nel corso di questi anni. L'ultima volta l'avaria aveva riguardato il trasformatore di energia poi sostituito dopo un intervento predisposto dal Genio Civile di Trapani su sollecitazione del Comando della Capitaneria di Mazara del Vallo; la Regione in quell'occasione aveva stanziato circa 300.000 euro.
Al ripresentarsi del problema lo stesso comandante della Capitaneria mazarese, Davide Accetta, aveva definito molto strani tali guasti periodici ed aveva avviato un'indagine conoscitiva richiedendo all'Assessorato regionale alle Infrastrutture le relazioni tecniche degli interventi effettuati, nonché i nomi delle ditte intervenute; Accetta aveva anche ipotizzato di agire per vie legali grazie al sostegno del prefetto di Trapani che ha interessato la Questura per un pattugliamento dell'area in quanto il buio è spesso complice di reati. L'area di notte è infatti teatro di furti all'interno dei motopescherecci, ed è frequentata da tossicodipendenti che utilizzano la copertura delle mura che proteggono l'area portuale, vedi la presenza di siringhe.
La mancanza di illuminazione ha reso automatica l'esecutività di un'ordinanza già esistente e firmata dal cap. Accetta che prevede, dalle ore 17 alle ore 7 del giorno successivo, il divieto di accesso a persone e veicoli non da noi autorizzati.
Al buio anche il lungomazaro Ducezio (vedi foto n.3). Infatti chi percorre, sia in auto che a piedi, al calar del sole il tratto di banchina del fiume Mazaro che va dal mercato ittico al dettaglio e fino al primo ponte sul fiume Mazaro deve prestare molta attenzione a causa della mancanza di illuminazione. A lamentare la mancanza di illuminazione sono diversi commercianti che hanno i loro magazzini di pesce ed attività che si affacciano su quel tratto di banchina molto trafficato per chi vuole raggiungere il quartiere Trasmazaro passando sotto il primo ponte e salendo sul secondo. Su questo ambito, come già fatto in recente passato dovrebbe muoversi l'Amministrazione comunale in considerazione che il sindaco Nicola Cristaldi negli ultimi tempi ha attaccato l'attività del Demanio Marittimo sulla gestione dei tratti costa mazarese di competenza dell'ufficio regionale.
Il rischio sul lungomazaro Ducezio, con il buio pesto, è quello di finire contro le bitte in marmo collocate a seguito dei lavori di riqualificazione ultimati da alcuni mesi, o, peggio ancora, in acqua, o, infine, contro il muretto basso posto alla fine del tratto. Lasciando stare che il buio risulta spesso complice della microcriminalità.
Francesco Mezzapelle
17-01-2015 9,15
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