Mazara, Miragliano altro quartiere abbandonato: considerazioni del Centro Studi “La Voce”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Novembre 2016 10:30
Mazara, Miragliano altro quartiere abbandonato: considerazioni del Centro Studi “La Voce”

Spesso si parla di opere pubbliche incompiute ma nessuno parla delle opere pubbliche compiute e mai utilizzate.Il Centro Studi “La Voce” con questo numero inizia una ricognizione delle opere pubbliche da anni ultimate, sicuramente per il maggior beneficio di chi ne è stato il costruttore o il progettista o il collaudatore, ma con nessun beneficio per gli utenti ultimi, depredati da opere che appartengono loro.

In questa prima puntata ci occuperemo del quartiere Miragliano; l’area è un patrimonio di notevole interesse paesaggistico e naturalistico per l’unicità delle forme del territorio, modellato dai processi di erosione naturale che si sono susseguiti nei secoli.

In questi luoghi dal 2000 sono state spese ingenti somme di pubblico denaro:1) Il primo intervento risale all’anno 2000 e riguarda “La riqualificazione ambientale della riva destra del fiume Mazaro nella Via Alpi-Via M.Fani” dell’importo di Lire. 3.120.000.000 finanziato con mutuo contratto con la Cassa Deposito e Prestiti.L’intervento è stato ben accolto dalla popolazione in considerazione che consentiva l’eliminazione di una discarica abusiva di sfabbricidi, di materiali da scarto e di risulta che si accumulavano lungo le insenature delle sponde del fiume, degradando l’aspetto tipico della zona.

2) Il secondo intervento risale all’anno 2005, sindaco Macaddino, e riguarda “La qualificazione ambientale e imboschimento del Parco di Miragliano” dell’importo di €. 1.328.000,00 realizzato con finanziamento regionale.Con questo progetto l’Amministrazione Comunale ha acquisito al patrimonio comunale aree incolte della superficie di mq. 36.425,00. Le opere realizzate consistono nella recinzione dei lotti e piantumazione di alberi.

3) Terzo progetto “Giardino dell’Emiro- restauro ambientale” anno 2006, sempre sindaco Macaddino, dell’importo di €. 2.500.000,00 finanziato interamente dalla Comunità europea.Con questo progetto è stata bonificata una vasta area, delimitata con alti muri in conci di tufo, costruito un ampio fabbricato e realizzato un vasto gazebo in legno lamellare e infine piantumati alberi di ulivo, carrubo e quercia. Eccellente risultato.

4) Dell’ultimo progetto approvato dalla Giunta Cristaldi nel 2010 denominato “Parco delle arti- interventi di valorizzazione e gestione giardino dell’Emiro e Parco di Miragliano” dell’importo di €. 1.730510,16 non si hanno notizie. E’ presumibile che sia servito soltanto a dare una verniciata di cultura, con il richiamo all’arte, ad una giunta in cui la cultura stessa ha un formidabile e impareggiabile campione nel beneamato Super Nicola. Che nessuno osi fargli ombra. Egli è architetto, urbanista, letterato, fine ceramista, compilatore di cronache oniriche che aveva promesso di continuare, ma di cui non abbiamo più avuto notizia dopo un roboante annuncio sul suo “fogliettino” che a singhiozzo pubblica.

Progetti importanti quelli prima descritti e che, se portati a regime e gestiti con continuità, avrebbero consentito il recupero di una parte suggestiva di quel sito in cui generazioni di mazaresi hanno consumato il rito del lunedì di Pasqua e dove torme di ragazzini hanno giocato da sempre, immersi nella natura selvaggia. Ci augureremmo che questi intenti fossero stati alla base di una progettazione generale ispirata all’amministrazione dell’epoca dal forte impegno a recuperare un luogo caro alla memoria e di grande valenza naturalistica.Abbiamo dovuto ricrederci.

Oggi, accompagnati dagli abitanti del quartiere, abbiamo visitato i luoghi sopra descritti e abbiamo constatato lo stato di abbandono in cui versano…. fabbricati non utilizzati e lesionati, recinzioni danneggiate, erbacce ovunque, alberi secchi, impianti antincendio, di irrigazione ed elettrico semi distrutti o addirittura inservibili, gazebo in legno lamellare rovinato dalle intemperie senza alcuna manutenzione e protezione.

Allora la speranza di un progetto nobile diventa rabbia per danaro dilapidato inutilmente per la comunità ma forse utilissimo per le piccole manovre dei soliti nani e ballerine (metaforici) che popolano le nostre contrade.Certamente non sarà vero ma come non pensare che l’operazione, realizzata in larga parte durante la sindacatura Macaddino e del costo globale di oltre 5.000.000 €, fosse solo fine a se stessa, giusto per distribuire lavori a costruttori amici, piccole prebende a tecnici casualmente vicini al Partito Democratico o al Grande Sindacato UIL e comprarne per 30 denari l’acquiescenza in operazioni più consistenti come allora poteva apparire la gestione di Belice Ambiente.

Macaddino è stato, come sindaco protempore e legale rappresentante del nostro comune, fra i controllori di Belice Ambiente quando sono state perpetrate tante operazioni, che ci auguriamo tutte legittime, ma che hanno portato ad assunzioni scriteriate di personale in quella società.

Nella circostanza di cui stiamo parlando, la sua gestione ha fatto registrare l’assegnazione di lavori specialistici addirittura alla moglie di un sindaco dell’epoca , questi facente parte dell’assemblea dei soci della famigerata Belice Ambiente, la cui disastrosa gestione continua a segnare i costi della raccolta rifiuti. Sicuramente tutte operazioni legittime, ma di cui sarà opportuno ricordarsi se Macaddino dovesse ricomparire all’orizzonte politico locale, magari per tentare di spiccare il volo verso l’Assemblea Regionale.

Non si può certamente trascurare la responsabilità di tale decadenza e di tanto spreco, da ascrivere anche all’attuale amministrazione guidata dal Sindaco Cristaldi. Questi signori avrebbero dovuto occuparsi di Miragliano per garantirne l’utilizzazione e la fruizione pubblica dei luoghi, oltre che per il rispetto dovuto ai residenti nel quartiere. E’ bene ricordare al sindaco che questi contribuenti partecipano con il pagamento delle tasse, fra l’altro, all’erogazione dello stipendio dell’Onorevole, Presidente, Sindaco, titoli pronunciati con deferenza dai suoi vassalli, valvassini e valvassori.

Il degrado che abbiamo dovuto registrare appare incredibilmente vergognoso: milioni di euro di denaro pubblico spesi per lasciare questi luoghi abbandonati all’incuria e al degrado mentre l’interesse del Sindaco, Assessori e Consiglieri sembra quasi quello di attendere che queste opere si riducano in macerie, aspettando l’evento nelle calde aule in cui si consuma il rito delle commissioni consiliari iper remunerate, anche se inconcludenti.

Le argomentazioni pilatesche che accampano i nostri amministratori per autoassolversi sono sempre le solite: ritardi delle autorizzazioni per giustificare la propria immobilità, immobilità stranamente dissoltasi quando è stato possibile con poche battute riqualificare da cocopro a dipendente con clamoroso aumento dello stipendio la titolare della segreteria “particolare”, o quando si è proceduto ad assegnare i lavori per la raccolta differenziata, giusto per fare qualche esempio.

Centro Studi “La Voce”Il PresidenteGirolamo Pipitone

25/11/2016{fshare}

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