Mazara, mai iniziati i lavori di recupero di San Nicolò Regale e dei mosaici romani; il silenzio complice della “borghesia culturale” cittadina

Redazione Prima Pagina Mazara
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23 Marzo 2018 13:58
Mazara, mai iniziati i lavori di recupero di San Nicolò Regale e dei mosaici romani; il silenzio complice della “borghesia culturale” cittadina

Più volte in questi anni la nostra redazione ha sollevato una questione, che a quanto pare poco interessa alla cosiddetta “intellighentia culturale mazarese”, e cioè quella del recupero e della messa in sicurezza dei mosaici e del sito di San Nicolo Regale (più volte previsti nel piano annuale degli anni precedenti). L’iter per l’inizio dei lavori è ancora bloccato. Nel marzo del 2016, cioè due anni fa, attraverso una nota, l’Amministrazione Cristaldi annunciò l’avvio della gara d’appalto, dopo l’annullamento di una precedente, per i lavori di messa in sicurezza dei mosaici romani di San Nicolò Regale. La gara doveva essere espletata dall'Ufficio Comunale Appalti e Contratti a partire dal 10 aprile di quell’anno.

L’importo complessivo del progetto è di 137 mila euro. L’importo a base d’asta soggetto a ribasso è di euro 99.704,24 ai quali vanno aggiunti oneri di sicurezza non soggetti a ribasso per 7.504,02 euro ed altre somme a disposizione dell’Amministrazione quali oneri di conferimento in discarica, oneri tecnici ed Iva. Il progetto è stato elaborato dall'architetto Alberto Ditta e dal geometra Pino Fasulo dell’ufficio tecnico comunale ed è inserito nel piano annuale delle opere pubbliche.

Sono previsti, in particolare: la rimozione di parte di tetto pericolante sui mosaici, collocando sui pilastri già presenti una rampa per l’accesso alla chiesa di San Nicolò Regale, dalla quale sia possibile vedere i mosaici sottostanti. “Espletato l’appalto –si leggeva nel comunicato- gli interventi dovranno concludersi entro 120 giorni dalla data di stipula del verbale di consegna dei lavori”.

Finalmente lo scorso 4 settembre, cioè dopo più di un anno, arriva la notizia della conclusione delle operazioni di gara per l’affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza dei mosaici romani di San Nicolò Regale. “Al termine di un iter lungo e farraginoso – dichiarava il vice Sindaco e Assessore ai Lavori Pubblici, Silvano Bonanno - e dopo avere ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali e dagli altri organi competenti, finalmente la commissione di gara ha provveduto ad affidare i lavori e sarà possibile attuare il progetto esecutivo per la messa in sicurezza, la piena valorizzazione e salvaguardia del sito di interesse storico-archeologico, rimuovendo la parte di tetto pericolante che sovrasta i mosaici e che costituisce la terrazza oggi non fruibile”.

Nella stessa nota si dava notizia che l’Ufficio comunale competente ha provveduto ad aggiudicare, in via provvisoria, i lavori. Ad aggiudicarsi, provvisoriamente, i lavori era stata la ditta DI.BI.GA Costruzioni S.A.S. – Impresa ausiliaria Di Giorgi srl, con sede ad Alcamo, che aveva offerto un ribasso del 21,70%sull’importo a base d’asta. Direttore dei lavori e Responsabile Unico del Procedimento era stato nominato il geom. Filippo Bentivegna dell’Ufficio Tecnico comunale.

Ad oggi però nessun inizio dei lavori ha riguardato la struttura di San Nicolo Regale, ancora è tutto fermo. Passando a piedi dal lungomazaro è facile notare sia il degrado della struttura millenaria di stile, originalissimo esempio di sincretismo arabo-normanna, sia il degrado dei sottostanti mosaici romani, fra i quali spicca la raffigurazione di un cervo saettante, appartenenti ad una “domus romana”, risalenti al III sec. d.C.. Sono da anni chiusi al pubblico.

i mosaici sono chiusi in un autentico “scantinato” creato sotto la terrazza della struttura di San Nicolò Regale. La loro vista è occultata ai turisti anche dalla polvere accumulata sulla vetrata che circonda il perimetro della parte sottostante alla terrazza (che secondo un parere tecnico è pericolante e pertanto andrebbe chiuso il suo libero accesso) che si affaccia sul porto canale. Rimuovendo con un fazzolettino la polvere, è facile scorgere lo scempio: calcinacci crollati dal soffitto, abbastanza logorato dall’umidità, accumulati sul pavimento dei preziosi mosaici. Si tratta certamente di uno dei più belli siti archeologici siciliani ma la cui vista purtroppo è negata.

Risulta assordante –come dicevamo- il silenzio sulla questione anche della "borghesia culturale" mazarese, sia laica che religiosa, tanto impegnata nell’organizzare eventi vari, ai quali, diciamo la verità, si registra la presenza sempre delle stesse persone. Variegati personaggi di diversa estrazione sia politica che sociale (professori, storici, professionisti, cultori delle scienze umanistiche e sociali et…) rimangono inermi e da tutt’altre faccende affaccendati...

Francesco Mezzapelle

23-03-2018 

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