Inizialmente, quando abbiamo assunto informalmente l’informazione, pensavamo che fosse il prologo per un pesce d’aprile, che quest’anno, ironia della sorte cade nel giorno di Pasqua. Invece dopo aver assunto ulteriori notizie in merito abbiamo appurato che è tutto vero: una conferenza di servizio convocata per il “sabato santo”, il 31 marzo alle ore 12, per fornire un parere su un progetto di ripascimento proposto dall’Amministrazione Cristaldi, di un tratto di 150 metri del Lungomare Hopps.
Il fatto curioso è che la convocazione da parte del Rup del progetto, il geometra comunale Mario D’Agati, non prevede una modalità tradizionale di conferenza di servizio, cioè con la presenza fisica, “sincrona”, di rappresentanti degli Enti interessati, bensì, utilizzando una modalità prevista dalla legge, è stata voluta una conferenza semplifica “asincrona”, questa prevede la possibilità che gli stessi Enti possano inviare il loro parere sul progetto o le loro ulteriori richieste di informazioni attraverso la posta certificata all’Ufficio comunale di competenza. Ma allora perché fare una convocazione proprio alla vigilia del giorno di Pasqua indicando perfino l’orario? Ma gli altri uffici comunali sarebbero aperti in quella giornata?
Gli Enti interessati a fornire un parere sull’opera sono: Assessorato regionale Territorio e Ambiente , Genio Civile di Trapani, Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani, Soprintendenza del Mare, Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo, Demanio Marittimo, ARPA e ASP, Agenzia Dogane.
Al di là degli interrogativi sulla modalità e logistica circa la conferenza di servizi, il progetto appare alquanto interessante ma non di meno foriero di altri interrogativi. Come dicevamo si tratta di un progetto di ripascimento relativo ad un tratto lungo 150 metri del litorale del lungomare Hopps e largo 25 metri. Si tratta di un tratto di 150 metri di litorale che inizia, provenendo dal lungomare San Vito verso il centro, dalla fine dell’attuale blocco di cemento dove allocata pompa di sollevamento per il depuratore all’attuale “spiaggia in Città”; è un tratto di litorale a cavallo dell’incrocio fra la via Valeria ed il lungomare. (vedi foto di copertina con l'area, individuata attraverso google maps, che sarebbe interessata dal progetto di ripascimento).
Il progetto, di cui è curatore il geologo Roberto Gallo, prevede il ripascimento attraverso la sabbia prelevata al largo dello stesso tratto (a circa 70 metri dalla riva vi sarebbe una sacca di sabbia probabilmente compatibile con quella originaria) in modo da allungare così di altri 150 metri la cosiddetta spiaggia in Città. L’operazione di sputare la sabbia verso il tratto in questione verrebbe condotta attraverso una sorbona (bisognerà anche vedere come sarà allocata in quel tratto di mare: forse con un pontone?).
Il progetto fortemente voluto dal sindaco Nicola Cristaldi che completerebbe così il suo sogno di realizzare entro la fine del suo secondo ed ultimo mandato, la “spiaggia in Città”, prevede una preliminare operazione di bonifica del tratto che oggi vede il deposito di moltissimi residui di materiale da costruzione (chissà forse gettato in quel luogo da qualche buontempone quando demolite alcune case del centro storico a seguito del terremoto del 1981), grossi ciotoli di ghiaia e rifiuti molti dei quali “portati dal mare”. (vedi foto n.2)
Si avverte una certa fretta affinchè il progetto sia realizzato in tempi brevi, entro qualche mese, probabilmente per dare la possibilità a turisti stranieri di qualche struttura alberghiera vicinissima di potere usufruire di una spiaggia dove poter fare il bagno e piantare degli ombrelloni.
Ovvio che si spera che l’accesso alla stessa spiaggia sia consentita liberamente anche ai cittadini mazaresi che vogliano fare il bagno (in verità l'anno scorso a parte alcuni arditi sportivi di bagnanti mazaresi se ne son visti pochissimi sulla spiaggia in città, chissà forse non considerano quel tratto di mare pienamente balneabile?) e godersi la tanto attesa spiaggia in Città; d'altronde quel tratto potrebbe risultare l’unico di accesso libero considerato che successivamente nello stesso litorale, proseguendo in direzione centro storico, potrebbe quest’anno entrare in funzione (dopo un inter giudiziario vittorioso nei confronti del Comune) una struttura privata di iodioterapia-solarium e piscinette, un’altra sarebbe prevista, a seguito di autorizzazione, quasi proprio all’altezza della scalinata di piazza Mokarta.
Ritornando al seppur interessante ed apprezzabile progetto di ripascimento del tratto di 150 metri del lungomare Hopps, il cui costo si aggirerebbe intorno a 50.000 euro e sarebbe finanziato interamente da risorse comunali (una cifra che permetterebbe l’affidamento dei lavori ad una ditta specializzata senza dovere ricorrere ad una gara di appalto che potrebbe avere tempi più lunghi) ci poniamo alcuni interrogativi:
1) Una volta completato adeguatamente il ripascimento del tratto di litorale ne sarebbe garantita, terminata la bella stagione, la sua resistenza anche per i prossimi anni? Non vorremmo che con l’inizio dell’autunno e poi con l’inverno, le mareggiate (in quel tratto non vi sono dei flangiflutti come nel tratto successivo) possano risucchiare e disperdere in mare la nuova sabbia. Crediamo che il progettista abbia già previsto anche questo;
2) Si spera che questo progetto possa essere considerato fin d’ora dall’Amministrazione Cristaldi un progetto-pilota per intervenire tempestivamente anche nella grande e storica spiaggia della Città, cioè quella di Tonnarella che in questi anni è stata soggetta ad una forte azione erosiva ed anche all’abbandono soprattutto nei mesi invernali (vedi fotpo n.3). Per non parlare che proprio a causa della forte erosione in un tratto del lungomare Fatamorgana, quello al confine con Capo Feto, è crollata più volte la sede stradale, e proprio in quel tratto non è stato più possibile l’attività di due stabilimenti balneari.
D’altronde era stato lo stesso geologo Roberto Gallo a studiare il fenomeno, correlandolo (vedi anche una presentazione in occasione di un consiglio comunale aperto sulla annosa questione Snam) alla posa e presenza di primi anni 80 delle condutture marine del gas metano che collegano il Nord-Africa alla grande centrale Snam di Capo Feto, proponendo un sistema di ripascimento naturale attraverso la posa di flangiflutti di nuova generazione.
Purtroppo in questi anni è mancata la capacità di accedere, nonostante la presenza di diversi bandi in questione, a fondi comunitari per l’avvio di progetti di prevenzione dell’erosione costiera.
Ad ogni modo si spera che il progetto sia realizzabile e che la stessa attenzione (vedi le ingenti risorse comunali spese negli 9 anni) riservata per la “spiaggia in città” da parte dell’amministrazione mazarese sia riservata, almeno a partire da adesso in poi, anche alle già esistenti spiagge mazaresi, da Tonnarella a San Vito, anche in quelle con adeguati servizi potrebbero essere portati i turisti che arrivano in città, il cui numero, secondo le statistiche, è in ascesa, Aeroporto di Birgi permettendo…
Francesco Mezzapelle
28-03-2018 15,00
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