Mazara, L’intrigata questione TIA 2012: prescritta o legittima? I cittadini valutino il proprio caso: far ricorso o pagare

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
20 Febbraio 2018 08:41
Mazara, L’intrigata questione TIA 2012: prescritta o legittima? I cittadini valutino il proprio caso: far ricorso o pagare

Sulla prescrizione o meno della tariffa di igiene ambientale (TIA) relativa al 2012 è scontro a suon di comunicati fra il Comune ed alcuni Comitati civici e associazioni consumatori. La questione è tornata in auge, era avvenuta la stessa cosa per la TIA relativa all’anno 2010. Andiamo per ordine e cerchiamo di riassumere alcuni passaggi di questa intrigata vicenda che vede ancora una volta al centro moltissimi cittadini che hanno ricevuto all’inizio di quest’anno avvisi di accertamento relativi alla TIA 2012.

Ad intervenire sulla questione era stato il 5 febbraio il Centro Studi “La Città” attraverso il proprio legale, l’avv. Irene Vassallo, con una nota nella quale si leggeva: “Emerge a chiare note che tali avvisi risultano illegittimi stante l’intervenuta decadenza del relativo potere impositivo da parte dell’Ente Comunale che ciò nonostante ne richiede il pagamento. Infatti, in base al disposto di cui all’art.

1, co 161 della L. 296/2006 (Legge Finanziaria 2007), “ … gli avvisi di accertamento … devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati”. Continuando lo stesso avv. Vassallo aveva scritto: “La Commissione Tributaria di Trapani con sentenza del 12.12.2016, avendo già affrontato la medesima problematica (con riferimento alla TIA 2010), ha condannato il Comune di Mazara del Vallo all’annullamento dell’impugnato avviso e alla refusione delle spese legali.

Per tali motivi, la scrivente associazione invita coloro che hanno ricevuto tali atti ad eseguire le opportune verifiche al fine di adottare i provvedimenti del caso”.

Questo probabilmente avrebbe “allarmato” il Comune, ed in particolare il II Settore "Finanze e Tributi" del Comune e lo stesso Ufficio comunale ARO (quell’ufficio istituito negli stessi locali del II settore, cioè l’ex Ipab Sant’Agnese della ove operano 14 amministrativi della ex Belice Ambiente) per il serio rischio di mancato incasso di somme già iscritte in bilancio da parte dell’Amministrazione Cristaldi. Da qui una campagna mediatica con tutti i mezzi anche attraverso facebook da parte di alcuni operatori della stessa Aro comunale osservando che “da quando il Comune si costituisce in giudizio le sentenze sono favorevoli ad esso”; ad ogni modo la verifica andrebbe fatta caso per caso.

Sempre su facebook in questi giorni è intervenuto il Movimento Consumatori Mazara del Vallo informando "è possibile rintracciare una raccomandata, attraverso il servizio di Poste Italiane denominato "dove quando", inserendo il numero di raccomandata, si potranno conoscere i dettagli della stessa. In particolare il servizio riporta nel dettaglio: data/ora e luogo di presa in carico della raccomandata e conseguentemente tutte le informazioni relative alla consegna. Attraverso questo servizio il cittadino può essere in grado di sapere se la raccomandata è stata spedita oltre il termine di 5 anni”.

Proprio ieri sera, è stato diramato una nota dal Comune attraverso la quale l’Amministrazione Cristaldi ha dichiarato “la piena legittimità di tali avvisi, e pregressi, e che non intervenuta nessuna decadenza o prescrizione avendo rispettato i termini previsti dalla legge. Gli avvisi di accertamento sono pienamente legittimi –hanno sottolineato congiuntamente il dirigente del II Settore comunale Maria Stella Marino ed il responsabile dell’Ufficio Aro Vito Di Giovanni- in quanto il Comune ha perfezionato la notifica al momento della consegna entro i termini di prescrizione alle Poste dei plichi contenenti gli avvisi di accertamento, per come chiarito da consolidata giurisprudenza (Corte di Cassazione) e dalla stessa Commissione tributaria provinciale".  (in foto n.2 i locali dell'Ufficio ARO di Mazara).

Infine nella stessa nota si legge “l’Amministrazione Comunale, pertanto, rivolge un invito agli utenti morosi a mettersi in regola con i pagamenti e ad evitare “inutili spese per ricorsi e contenziosi “ che aggraverebbero gli oneri tributari dovuti”.

Dopo qualche ora alla nota del Comune ha replicato il Centro Studi “La Città” con delle precisazioni in merito alla questione TIA 2012 (correlata anche alla TIA 2010): “Con riferimento alle Sentenze emesse dalla Commissione Tributaria della Provincia di Trapani sulla TIA 2010 Favorevoli al cittadino –ha scritto l’avv. Irene Vassallo- la Terza Sezione osserva che nell’ipotesi di omesso pagamento della tariffa di igiene ambientale, l’avviso di accertamento doveva essere notificato entro il 31 dicembre 2015 …. L’opposizione va pertanto accolta e l’atto impugnato annullato (vedi sentenza al seguente link: file:///C:/Users/Utente/Downloads/Sentenza%20CTP%20TIA%20201019022018.pdf  )”.

L’avv. Vassallo non si ferma qui ma cita in merito alla TIA 2010 un altro organo autorevole e cioè la Corte dei Conti (lo stesso organo che in questi anni ha “bacchettato” l’Amministrazione mazarese sui Bilanci e rendiconti di esercizio chiedendo una loro correzione, vedi anche l’ultimo Rendiconto che non è arrivato in Consiglio comunale entro il 31 dicembre 2017 per la sua approvazione; più volte aggiustato dagli Uffici comunali di competenza avrebbe ricevuto parere negativo dallo stesso Collegio Revisori dei Conti del Comune): “La Corte dei Conti - Sez.

di controllo per la Regione Siciliana –ha riportato l’avv. Irene Vassallo - con deliberazione n. 216/2017/PRSP del 17.11.2017 in merito alla relazione sul bilancio di previsione 2016-2018 presentato dal Comune di Mazara del Vallo, tra i motivi di deferimento a pag 21 punto J solleva l’INATTENDIBILITA’ DELLA QUANTIFICAZIONE DELLE ENTRATE, TENUTO CONTO ANCHE DELLA PRESCRIZIONE TIA ANNO 2010, rilevando dunque criticità nel procedimento di esazione del tributo de quo”.  a seguito di quanto evidenziato dall'avv.

Vassallo, non vorremmo certo che la stessa Corte dei Conti si pronunciasse in modo simile per la TIA 2012. 

Infine nella nota del Centro Studi “La Città” è stato sottolineato: “Resta inteso comunque che lo scrivente Centro Studi non ha chiaramente titolo a determinare la fondatezza o l’infondatezza di qualsivoglia ricorso, essendo competente ai fini del decidendum solo ed esclusivamente la Commissione tributaria Provinciale. Ad ogni buon conto, al fine di snaturare legittimi sospetti propagandistici, speculativi e/o politici in capo alla scrivente associazione, si trasmette in allegato al presente comunicato, schema-tipo di ricorso alla CTP che il cittadino (FATTE LE OPPORTUNE E DOVEROSE VALUTAZIONI) può utilizzare al fine di richiedere il giudizio della competente Commissione Tributaria Provinciale in merito alla dibattuta questione”. 

Ecco il link fornito dal Centro Studi "La Città" per scaricare lo schema-tipo di ricorso da presentare alla Commissione Tributi Provinciale una volta accertata che l’effettiva data di notifica dell’avviso TIA avvenuta oltre il 31 dicembre 2017: 

 file:///C:/Users/Utente/Downloads/Modello%20Ricorso%20TIA%202012.pdf 

Considerata la diatriba (e considerato che il Comune, attraverso suoi operatori, ha reso note alcune sentenze ad esso favorevoli) che verte in pratica sull’effettiva data di notifica degli avvisi (prima o dopo il 31 dicembre), qualora il cittadino volesse chiarimenti sulla effettiva data di rilascio degli atti di accertamento presso le Poste Italiane da parte del Comune potrebbe inoltrare istanza di accesso agli atti allo stesso Comune richiedendo l’esibizione della documentazione comprovante la data di rilascio alle Poste. Certo questa richiesta dovrebbe essere evasa dal Comune entro i 30 giorni disponibili per lo stesso cittadino inoltrare, se è il caso, il formale ricorso alla Commissione Tributaria.

Poi vi è anche un altro modo per risalire ai tempi della notifica dell’avviso senza far richieste al Comune, cioè attraverso le Poste Italiane si può risalire a tutti i passaggi della raccomandata. Ecco un link utile: https://giuricivile.it/poste-dove-quando/

Un altro problema relativo agli avvisi della TIA 2012, sollevato anche dal consigliere comunale Nicola La Grutta lo scorso 7 febbraio nel corso di una seduta consiliare, è quello delle sanzioni molto alte rispetto all’effettivo tributo. Lo stesso la Grutta ha citato il caso di un cittadino che avrebbe ricevuto un avviso ove la TIA da pagare è 76 euro con l’aggiunta di 500 euro di sanzioni per mancata denuncia di un immobile. Alla nostra redazione sono arrivate anche alcune segnalazioni da parte di cittadini di avvisi ricevuti relativamente ad immobili non più di proprietà o altri molti altri “casi anomali”. Tutti questi casi fanno forse parte di quel gruppo numeroso di evasori “scoperti” dalla dott.ssa Stella Marino e dal suo staff qualche ora prima che fosse approvato, il 31 marzo scorso, in Consiglio comunale il Piano economico Finanziario relativo alla Tari 2017?

A tal proposito citiamo un passaggio della nota inviata lo scorso dicembre da un altro Centro Studi, cioè “La Voce”: “Nel mese di marzo 2017, l’Ufficio di Coordinamento ARO, costituito da 14 dipendenti amministrativi ex Belice Ambiente, oggi distaccati al Comune di Mazara del Vallo (gli stessi che avevano predisposto le prime bollette) ha individuato, prodigiosamente, n. 8995 immobili mai assoggettati a tariffe. L’Ufficio ha naturalmente notificato agli evasori avviso di accertamento TIA 2012, con applicazione di sanzione ed interessi pari a €.

3.731.511,50. Conseguenza ineluttabile: il costo del servizio avrebbe dovuto essere spalmato su n. 29.719 nuclei familiari per utenze domestiche e su n. 2647 per utenze non domestiche, in totale 32.366 utenze: pertanto l’avviso di pagamento ricevuto all’epoca risulta illegittimo poiché la ripartizione dei costi effettuata su 24.449 utenze, avrebbe dovuto effettuarsi sui 32.366 utenti accertati successivamente. In termini semplificati e brutali, se la nostra ricostruzione è esatta, due sono le alternative: o gli evasori esistono e allora i soldi recuperati vanno restituiti ai cittadini erroneamente tassati, o non esistono e allora consiglieremmo a giunta e dirigenti di rivedere il bilancio di previsione 2017, in quanto alla voce TARI sono stati contabilizzati gli introiti dei presunti evasori.

In conseguenza di quanto esposto, riteniamo opportuno informare i cittadini che hanno pagato la TIA 2012 di predisporsi a chiedere il rimborso della quota non dovuta, mentre per quelli che non hanno ancora pagato di richiedere il ricalcolo”.

Francesco Mezzapelle

20-02-2018 9,00

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