Mazara, inaugurato Centro polifunzionale ADIM in un immobile confiscato alla mafia

Grazie a volontari attività di contrasto del diabete. Inaugurato anche Giardino della Legalità dedicato a Borsellino

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
30 Settembre 2023 15:28
Mazara, inaugurato Centro polifunzionale ADIM in un immobile confiscato alla mafia

Questa mattina a Mazara del Vallo, come da noi già ieri preannunciato, è stato inaugurato il Centro Polifunzionale per il Diabete ADIM, in via dei Ponticcioli (zona Tonnarella), in un immobile confiscato alla mafia e concesso dal Comune, nel 2018, alla Associazione Diabetici Mazara. La cerimonia, molto partecipata, è stata introdotta dall’intervento del presidente dell’ADIM, Nicolò Asaro (vedi foto da noi scattata) il quale in primis ha ringraziato il Comune di Mazara “per aver concesso l’immobile che adesso finalmente sarà utilizzato per un fine sociale, supportare nell’attività di screening, prevenzione e cura i diabetici attraverso una serie di servizi garantiti da volontari della stessa Associazione e da personale medico volontario".

Il nuovo Centro sarà l’unica struttura di volontariato per diabetici in Sicilia occidentale nella quale si potranno espletare visite quali elettrocardiogramma, esame doppler, visite oculistiche e podologiche. Il presidente Asaro ha, inoltre ringraziato, il Consorzio Trapanese per la Legalità e lo Sviluppo di Trapani per il contributo di 11.500 per la ristrutturazione dei locali, anche un contributo di 15.000 euro con i fondi di Democrazia Partecipata, e poi per l’acquisto di attrezzature con i fondi del 5X100 e del Fondo con il Sud.

Asaro ha poi ricordato il compianto Luigi Di Somma che da presidente dell’ADIM dal 2012 al 2020 si era molto impegnato per la creazione di tale Centro; a Luigi Di Somma  è stata dedicata una targa con su scritto “Io non ricevo, dono”. Diversi i ringraziamenti  ad aziende locali, associazioni, tecnici e privati cittadini che hanno contribuito in modalità diverse, con la propria offerta di beni e servizi, alla realizzazione del Centro. Il presidente del Consorzio Trapanese per la Legalità e lo Sviluppo, il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci, che ha seguito tutte le fasi dell’apertura del Centro ma che per impegni istituzionali precedentemente assunti fuori sede non ha potuto prendere parte all’inaugurazione, ha commentato: “Quando le attività del Consorzio Trapanese contribuiscono a questi risultati è certamente una gioia ma dopo il blocco delle attività consorziali sia per l’emergenza Covid che per avvicendamenti nel cda ora occorre intensificare tutte le azioni, rilanciando i programmi Legalità”. La sezione mazarese dell’ANCRI (Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana) ha donato delle piante per la realizzazione nella stessa struttura del “Giardino della Legalità” con una targa in memoria del giudice Paolo Borsellino che fu pretore a Mazara del Vallo.

Presenti Franco Sammarco, responsabile regionale dell’Associazione Nazionale Diabeti, l’assessore Matteo Bommarito ha portato i saluti del sindaco Quinci, l’assessore Gioacchino Emmola, il neo dirigente del Commissariato di P.S., dott.ssa Laura Cavasino, il presidente del Consiglio comunale, Vito Gancitano; presenti anche alcune dirigenti degli istituti scolastici mazaresi che hanno ringrazia top l’ADIM per l’attività di formazione continua per la prevenzione del diabete nelle varie scuole della Città.

Una delle storiche volontarie dell’ADIM, Vita Bonacasa, abbastanza emozionata, ha ricordato l’attività dell’ADIM, nata 30 anni fa, grazie a delle mamme i cui bambini avevano il diabete tipo 1. Così si è proceduto al taglio del nastro posto all’ingresso della struttura che accoglierà volontari e cittadini. Don Pino Alcamo, parroco della chiesa di San Lorenzo, ha benedetto i locali evidenziando la bellezza del momento, di grande speranza, auspicando che altri immobili presenti sul territorio e confiscati alla mafia possano trasformarsi in luoghi di usufruizione sociale nei quali si coltivino i valori della solidarietà.

Ad oggi sono ancora circa 40, su 65 originari, i beni che il Comune di Mazara dovrebbe ancora assegnare, non ci sono state finora molte richieste e al tempo stesso alcuni questi beni si trova in stato di abbandono, a rischio dell’attività predatoria di ignoti. L’assessore comunale al Patrimonio, Gioacchino Emmola, a tal proposito ha sottolineato: “come Amministrazione siamo molto soddisfatti che oggi un bene confiscato alla mafia torni alla società civile.

Siamo disponibili, pronti, a supportare tutte quelle associazioni che, non aventi fini di lucro, vorrebbero ricevere in concessione uno di questi beni acquisiti dal Comune per realizzare attività sociali in senso ampio al servizio del territorio al fine di rafforzare e accrescere la cultura della legalità”.

Francesco Mezzapelle

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