Mazara, in campagna elettorale il progetto del terzo ponte sul fiume Mazaro

Esiste già un progetto di fattibilità per un ponte fra piazzale G.B. Quinci e lungomare Fatamorgana

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
30 Gennaio 2024 12:58
Mazara, in campagna elettorale il progetto del terzo ponte sul fiume Mazaro

Con l’approssimarsi della campagna elettorale per le Amministrative a Mazara del Vallo (probabilmente si svolgeranno l’8 e 9 giugno in contemporanea con le Europee) cominciano a delinearsi alcuni temi che potrebbero diventare “cavalli di battaglia” per i singoli candidati a sindaco e quindi inseribili nei relativi programmi elettorali-ammnistrativi. Un tema che sta pian piano riproponendosi è quello del terzo ponte sul fiume Mazaro che collegherebbe piazzale G.B. Quinci e lungomare Fatamorgana.

Lo scorso dicembre, attraverso una nota, il rappresentante cittadino del partito “Noi Moderati”, l’ex assessore comunale ai Lavori Pubblici (della Giunta Cristaldi) Silvano Bonanno, parlò del progetto per la realizzazione di un sottopassaggio, con sistema a talpa, fra le due sponde del fiume Mazaro. La necessità di un terzo ponte fra piazzale G.B. Quinci e il lungomare Fatamorgana è stata sollevata anche dall'ex assessore ai Lavori Pubblici (della Giunta Quinci) Vito Torrente nel corso di una recente intervista alla nostra redazione.

Il dibattito sul terzo ponte si è acceso poco più di un anno fa. Nella seduta del Consiglio comunale del 18 novembre 2022 dedicata alle variazioni ed assestamenti di Bilancio fu approvato un subemendamento presentato dall’opposizione, ormai maggioranza, per spostare 470mila euro dei 550mila euro (parte di circa 740mila provenienti dal risarcimento assicurativo che il Comune ha ottenuto per i danni causati dall'incendio del trenino elettrico avvenuto nell’estate del 2021 all'interno di un locale della struttura del porto nuovo che doveva diventare mercato agro-alimentare) destinati ai lavori di somma urgenza tramite il sistema di affidamenti diretti.

Il subemendamento, oggetto di forti contrasti in aula fra l’Amministrazione e la stessa opposizione, che ricevette parere tecnico sfavorevole ma parere favorevole dal Collegio dei Revisori dei Conti, prevedeva: 160mila sono destinati all'ordine pubblico e sicurezza; 150mila a valorizzazione beni di interesse storico e 160mila euro ad assetto del territorio ed edilizia abitativa, in particolare per progettazione Pug, progettazione escavazione e per la progettazione terzo ponte. Proprio in merito al progetto di un terzo ponte sul fiume Mazaro, che unisca il lungomare Mazzini al lungomare Fatamorgana, anche con la possibilità di smaltire il traffico cittadino, e sul quale negli anni scorsi si era discusso spesso in Città, nella seduta del Consiglio comunale del 7 novembre 2022 il consigliere Cesare Gilante, ex Partecipazione Politica e passato all’opposizione a seguito dell’ultimo rimpasto di giunta dello scorso settembre, nel corso del suo intervento aveva chiesto all’Amministrazione il perché non si era dato seguito, portandolo in Giunta, un progetto di fattibilità promosso e seguito dall’ex assessore alle Attività Produttive arch.

Pietro D’Angelo ed elaborato dal III Settore da circa un anno, per la realizzazione di un ponte carrabile da piazzale GB. Quinci a lungomare Fatamorgana. Così eravamo venuti a conoscenza dell’esistenza di un progetto di fattibilità tecnica ed economica (realizzato nel novembre 2021 dai due bravi tecnici comunali, l’ing. Marcello Bua (oggi dirigente del III terzo settore) in qualità di progettista, e dall’arch. Francesco Pernice in qualità di responsabile del procedimento) dei lavori per la realizzazione di un ponte mobile strallato sul porto canale tra il lungomare Fata Morgana e il lungomare Giuseppe Mazzini.

L'intenzione del presente progetto –si legge nella relazione generale - è dunque di risolvere gli attuali problemi di viabilità e fruibilità dei servizi localizzati in prossimità della foce del fiume Mazaro; le soluzioni progettuali sono state, perciò, indirizzate alla realizzazione delle opere necessarie a consentire al flusso viario di non impegnare le vie del centro storico per passare dall'una all'altra sponda del fiume, e ai pedoni di attraversare rapidamente il canale (…) La necessità di continuare a mantenere navigabile il canale ha dettato la scelta del ponte mobile strallato in grado di conciliare sia le esigenze di collegamento delle due sponde che la possibilità di transito delle imbarcazioni più grandi.

(…) La realizzazione del ponte potrebbe consentire la soluzione ai problemi di localizzazione di servizi e infrastrutture (parcheggi, sistemi di mobilità urbana) coniugandosi con il recupero e il collegamento della zona più antica della città con la parte più nuova e con la zona balneare. (…) L’intervento è fattibile, sia per accessibilità delle aree interessate dai lavori, sia per assenza di impedimenti sopravvenuti rispetto agli accertamenti effettuati prima della redazione del progetto, sia in relazione al terreno, al tracciamento, al sottosuolo ed a quanto altro occorre per l’esecuzione dei lavori (..) Per la realizzazione degli interventi oggetto del presente progetto non è necessario l'esproprio di aree, per la realizzazione della viabilità di piano e delle aree a verde ed a parcheggio.

A tal fine, nel quadro economico di spesa è stato prevista una somma a disposizione dell'amministrazione finalizzata a tali acquisizioni.

La soluzione proposta dai tecnici comunali era quella di un ponte levatoio strallato (in foto il rendering dell’opera progettata) che si legge nello stesso progetto: “rappresenta un’occasione di rivalutazione urbana dell’area e si inserisce nell'ambiente portuale in oggetto. Le antenne reggi stralli poste ai lati del ponte, richiamano per forma e dimensioni un grosso albero di una barca a vela e si rapporta anche alle altezze delle gru portuali dei cantieri: tutte presenze comuni nel porto.

Questo tipo di soluzione strutturale permette un impalcato sottile che lascia una notevole luce sotto il ponte, che viene aperto solo per il passaggio di barche a vela o di grosse dimensioni. Si tratta di un ponte diviso in tre sezioni. Le due sezioni laterali costituite dai sistemi di ponte levatoio strallato. La sezione centrale da un ponte fisso sorretto da due piloni. Ciascuna sezione laterale del ponte è costituita da una struttura in campata di 21 metri di luce mentre quella centrale costituita da unica campata fissa di circa ml 19,00 per uno sviluppo complessivo del ponte di circa ml 61,00.

L'antenna è realizzata con lamiere formanti una sezione triangolare. L'antenna reggi stralli, posta al centro del ponte, ha un'altezza di 14 metri sopra la quota dell'impalcato, dimensione longitudinale massima di 1,2 metri e trasversale di 0,8. In questo modo essa richiama per forma e dimensioni un grosso albero di una barca a vela e si rapporta anche alle altezze delle gru portuali: tutte presenze comuni nel porto. Allo stesso modo, gli stralli, con il loro modesto diametro di 50 mm., risultano poco visibili e richiamano il sartiame degli alberi.

Questo tipo di soluzione strutturale permette un impalcato sottile, dello spessore inferiore ad un metro, che lascia una notevole luce sotto il ponte. L’apertura e chiusura di ciascuna sezione laterale del ponte (parte mobile) avviene per mezzo di due martinetti idraulici da 250 ton, montati sulla spalla, che spingono l’impalcato, facendolo ruotare intorno a cerniere cilindriche sul traverso di testa, fino alla posizione aperta. Il funzionamento del meccanismo è idraulico ed è governato da un operatore situato nella cabina di comando a bordo ponte (…) Il ponte è dotato di due carreggiate costituite ciascuna da una zona pedonale di estremità larga 1,5 metri e da una corsia larga 3.75 metri; tra le due carreggiate vi è una zona di 1 metro di protezione per l'attacco dei cavi di sospensione e dell'innesto dell'antenna.

Il ponte è sospeso per mezzo di stralli, che collegano ogni 3 metri l’impalcato all’antenna posta sulla spalla col meccanismo d’apertura”.

Infine nello stesso progetto vengono indicati dettagliatamente i costi dell’opera la cui realizzazione complessiva richiede 8.300.000 euro, dei quali 6.600.000 euro quali somme a base d’asta e 1.700.000 euro somme a disposizione dell’Amministrazione per progettazione esecutiva, vedi collaudo, varie spese tecniche, imprevisti, oneri di conferimento a discarica e iva etc. Pertanto sarebbe già pronto un progetto di fattibilità tecnica ed economica del terzo ponte sul fiume Mazaro. La realizzazione di un progetto esecutivo potrebbe portare alla richiesta del finanziamento necessario; i soldi potrebbero arrivare attraverso il piano strategico della Protezione Civile regionale, l’Assessorato regionale delle Infrastrutture, o, perché no, attraverso i fondi del PNRR.

La realizzazione del terzo ponte sul fiume Mazaro potrebbe apportare in primis benefici alla viabilità cittadina, anche in termini di sostenibilità ambientale; nei fine settimana i residenti a Trasmazaro e Tonnarella potrebbero lasciare l’auto a casa, o nell’area antistante il porto nuovo (ove previsto un grande parcheggio), attraversare il ponte e trovarsi già nel centro città. Ovviamente il terzo ponte consentirebbe il passaggio della pista ciclabile fra le due sponde del fiume Mazaro.

L’opera proietterebbe certamente, e concretamente, la città di Mazara del Vallo nel terzo millennio. P.s.: Con la realizzazione del ponte fra piazzale G.B. Quinci e lungomare Fatamorgana potrebbe essere messa anche in sicurezza e valorizzata l’antica statua di San Vito, patrono della Città e protettore dei pescatori, che si erge sul porto canale ma che da alcuni anni si trova celata, pericolosamente, da imbarcazioni tirate a secco.

Francesco Mezzapelle   

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