Mazara, il “pugno nell’occhio” dell’ex dogana e cantina davanti il porto vecchio. Perché nessuno interviene?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
29 Marzo 2015 16:23
Mazara, il “pugno nell’occhio” dell’ex dogana e cantina davanti il porto vecchio. Perché nessuno interviene?

Nei giorni scorsi abbiamo riportato la notizia della caduta di una grondaia e di calcinacci da un vecchio edificio di via Molo Comandante Caito. Il crollo ha causato dei danni alle auto posteggiate davanti il marciapiedi della strada molto trafficata che da piazzale Quinci porta a piazza Regina; fortunatamente nessun cittadino passava sotto quel balcone al momento del crollo. Per mettere in sicurezza la zona, transennata, sono intervenuti i vigili del fuoco. Si tratta di uno dei tanti crolli che in questi mesi hanno interessato edifici privati nel centro storico della Città.

Ovviamente la competenza dell’intervento riguarda i relativi proprietari ma il Comune dovrebbe intestarsi una “battaglia” per agevolare e favorire questi al fine, in primis, di mettere in sicurezza questi immobili.

Qualche anno fa l’Amministrazione iniziò un censimento degli edifici pericolanti del centro storico, lo fece assoldando anche diversi giovani tecnici a supporto dell’Ufficio comunale di competenza. La cosa fu enfatizzata mediaticamente ma alla fine, come per altre questioni, cadde nell’oblio.

Eppure vi sono immobili che oltre costituire un pericolo per l’incolumità dei cittadini risultano un “pugno nell’occhio” per quanti visitano la Città. L’esempio più importante è certamente l’edificio (almeno quel che resta di esso) dell’ex dogana e della cantina "Raia" (vedi foto n.2) compreso fra piazzale G.B Quinci, Via San Giovanni, via Inglese e via Molo Com Caito. L’immobile insiste su un’area di circa 1.000 quadrati. 90 metri quadrati, nei locali della facciata davanti piazzale Quinci fino al 1985 erano occupati dalla dogana, adesso lì davanti vi sono sempre dei bidoni della spazzatura (vedi foto n.1), negli ultimi giorni sempre stracolmi.

I circa 900 mq rimanenti fino a 50 anni fa erano adibiti a cantina vitivinicola, vedi ancora i silos in muratura presenti all’interno. Ormai si tratta di un rudere fatiscente e presenta delle mura pericolanti per non parlare del grande portone di metallo che da su via Molo Caito (vedi foto n. 3) e che essendo arrugginito ed ormai staccato potrebbe cadere sulla strada da un momento all’altro.

All’interno dell’immobile da una finestra del secondo piano dell’adiacente palazzo dei Cavalieri di Malta, sede degli uffici tecnici del Comune, è facile notare (vedi foto n.4) la situazione di grande degrado dell’immobile nel quale è evidente la presenza di eternit ormai sfaldato e quindi molto dannoso per la salute ma anche la presenza di spazzatura lanciata probabilmente da cittadini incivili, per non parlare della selvaggia vegetazione dove trovano nascondiglio tossicodipendenti e ratti. Ma nessuno nei suddetti uffici pubblici si accorge della bomba ecologica a cielo aperto accanto alla sede del Comune? E gli Amministratori della Città?

Non sono mancate neanche iniziative di cittadini che abitano in un palazzo adiacente all’immobile in questione. E’ il caso di Diana Hopps e Vito Spina, marito e moglie, che in questi anni hanno più volte segnalato il degrado all’interno dell’ex cantina e dogana. Hanno scritto più volte al sindaco Cristaldi, hanno scritto alla Procura, all’Ufficiale Sanitario dell’Asp di Trapani. Al massimo hanno ottenuto un sopralluogo di tecnici ma nessun intervento concreto si è mai registrato. Eppure alcuni

Nel frattempo la vergogna va in scena ogni giorno proprio lì accanto a chi professa la riqualificazione ambientale della Città.

Speriamo che quanto da noi segnalato permetta all’Amministrazione comunale di intervenire immediatamente, considerato l’appello lanciato il 9 dicembre scorso dal sindaco Nicola Cristaldi che chiedeva collaborazione alla cittadinanza per affrontare e risolvere l'emergenza ambientale derivante dalla presenza di discariche abusive. Ecco il suo appello: “l'Amministrazione Comunale –aveva scritto il primo cittadino mazarese- sta predisponendo un piano per l'eliminazione delle discariche abusive presenti nel nostro territorio.

Stiamo intanto localizzando la aree compromesse e subito dopo attueremo una operazione per la rimozione dei materiali depositati. Faccio appello -proseguiva il Sindaco- affinché giungano segnalazioni su situazioni ancora non conosciute dai nostri uffici. Bisogna specificare la zona in maniera quanto più dettagliata possibile, magari descrivendo sommariamente il tipo di materiale depositato. Se è possibile bisogna anche indicare se l'area appartiene a privati, magari indicando il nome del proprietario dell'area.

Al fine di procedere con discrezione, le segnalazioni possono essere inviate via facebook con messaggio privato".

Noi però ci chiediamo: gli interventi sono “discrezionali”?

Francesco Mezzapelle

29-03-2015 18,00

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