Mazara, Il Duemila: “Dove non c’è memoria la manipolazione è facile”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Gennaio 2017 17:26
Mazara, Il Duemila: “Dove non c’è memoria la manipolazione è facile”

Monastero di San Francesco di Assisi, Palazzo dei Carmelitani, murales del Trasmazzaro, valori storici che incidono sulla vita dei cittadini. C’è bisogno di conoscenza.

Dove non c’è memoria la manipolazione della realtà storica è facile e maliziosa.

Monastero di San Francesco (in foto). Costruito nel 1216 (vivente il Santo di Assisi) dal Beato Angelo Tancredi, uno dei primi discepoli del Santo. Oggi ristrutturato, sembra destinato a multi uso promozionale. Non può essere solo un hub.

San Francesco, navigando il Mediterraneo per andare in Egitto dal Sultano ad ottenere la pace tra cristiani e islamisti, constatò che Messina e Mazara erano le città che più fortemente intrecciavano il Mediterraneo. Mazara città famosa, sede vescovile con competenza anche a Tunisi e porto mediterraneo eccezionale.

La Divisione cultura dell’istituto di ricerca Il Duemila propone e chiede una lapide descrittiva dettagliata in modo che l’ex convento francescano possa continuare ad essere immagine e messaggio di conoscenza della grandezza storica della città a cittadini e turisti. Forma evocativa e potente di esperienza storico-culturale.

Palazzo dei Carmelitani sede del Sindaco e della Giunta. Eliminato e scomparso dalle gallerie, un immenso patrimonio storico-culturale. Ritratti in pittura di diversi Sindaci. Figure di rilievo che hanno contribuito alla crescita di Mazara. Rimane, con tutto rispetto, l’artistico quadro di un “solo” primo cittadino. Scomparsa la grande maestosa carta geografica della Sicilia, copia dell’originale dei Musei Vaticani. Il cittadino mazarese si stupiva, si meravigliava nel vedere la sua Mazara tra le poche città grandi nella Sicilia di Federico II.

Scomparsa dalla Loggia la “Pinacoteca chiamata Algeri” di 42 immagini rupestri del deserto del Sahara preistorico, allora verde e popolato. Dono del Presidente del Consiglio, on. Fanfani nella visita ufficiale a Mazara. Privilegio della città di una opera scientifica e storica di valore mondiale. Nessuno sa indicare dove è finito questo patrimonio storico-culturale. Non ha senso la sua spoliazione; quadri di pittura contemporanea che ne hanno preso il posto, collezione quasi privata, potrebbe essere collocata in uno dei palazzi ristrutturati più accessibili e visitabili.

Murales giganteschi di artisti italiani e stranieri. Protagonisti nei primi Anni Ottanta a due “Incontri dei Popoli del Mediterraneo”. Rappresentano con immagini colorate di bellezza tecnica e di classicità contemporanea la complessità monumentale, religiosa e umana di Mazara. Una epopea cittadina, i sette Murales giganteschi, lungo il muro di entrata dello stadio comunale, stanno andando in rovina. Nessuno vede ed interviene.

Altri piccoli e grandi scenari desolanti che distorcono e manipolano il cammino della vita e storia della città sono nell’agenda della Divisione cultura dell’istituto Il Duemila sempre in prima linea per evitare dimenticanze e omissioni delle eccellenze storiche, culturali, religiose di Mazara. Certo non significa che sia impossibile cambiare. Basta solo una buona burocrazia e impegno di qualità degli amministratori. La storia deve e può avere un ruolo di trascinamento, di guida. Passato e presente si intrecciano nella vita quotidiana per far divenire Mazara oggi e in futuro sempre più degna della sua storia.

Comunicato stampa18/1/2017{fshare}

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