Mazara, il centro storico, e non solo, muore: in questi anni solo marketing e “maquillage”? Serviva anche la manutenzione…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
13 Dicembre 2018 10:05
Mazara, il centro storico, e non solo, muore: in questi anni solo marketing e “maquillage”? Serviva anche la manutenzione…

Abbiamo ricevuto una foto da parte di un cittadino ove si vede un’installazione con al di sopra un vaso in ceramica. L’installazione si trova in via Madonna del Paradiso, nell’area pedonale antistante il passaggio a livello. Come si vede dalla foto in copertina diverse mattonelle in ceramica che ricoprivano al stessa installazione si sono staccate, ciò è avvenuto da mesi, e non certamente per mano di vandali; per non parlare dello stato di abbandono, vedi (in foto n.2) la mancata manutenzione.

La stessa cosa accade ormai da qualche anno nel centro storico di Mazara del Vallo, nei suoi storici vicoli soggetti al processo di riqualificazione avviato sin dal suo primo mandato, dall'estate del 2009, dal sindaco Nicola Cristaldi; l'idea di riqualificare il centro storico prima abbandonato è stata certamente, ed unanimemente, apprezzata. L’installazione di pannelli, mattonelle e giare in ceramica, non solo nel centro storico ma anche in alcune arterie principali della Città, è avvenuta con numerose determine firmate dal primo cittadino e con le quali si sono affidati i lavori ad artisti e ditte locali.

Purtroppo, al contrario di quanto già da noi auspicato, l’Amministrazione non ha "monitorato" gli arredi in ceramica realizzati nel centro storico. In diversi vicoli i pannelli di ceramica si stanno disfacendo con il tempo anche a causa della caduta dell’intonaco intorno; ma questi lavori come sono stati fatti? Servirebbe che una volta realizzate le opere (finanziate con soldi, migliaia di euro, dei cittadini ) fossero anche preservate con la giusta manutenzione. Che spettacolo forniamo ai turisti che girano per quei vicoli? Non vorremmo svegliarci alla fine del secondo mandato di Nicola Cristaldi con arredi urbani danneggiati  (e non solo per mano di quei ignoti che ogni tanto si distinguono per la loro inciviltà) a causa di una mera operazione di “maquillage” e “marketing”.

Questi lavori che non hanno certamente risolto i problemi statici delle case del centro (non ci risulta che la presenza di piastrelle, ancorché d’arte, migliorino le condizioni statiche dei muri) sono state almeno autorizzate dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani? Questi interventi di "ceramizzazione" nell’antico centro storico mazarese, la cosiddetta "Kasbah", hanno tenuto conto dei pericoli presenti in quelle strade,  non sono le sole, legati alle case pericolanti? Alcuni vicoli presentano veri e propri pericoli per il transito dei turisti perché prospicienti a fabbricati pericolanti, vedi ad esempio nel vicolo Paolo Ferro e nella via dell'Acqua (vedi foto di copertina), strettoia che conduce da piazza San Michele in Corso Vittorio Veneto.

In questi ultimi 5 anni nel centro non è sorta alcuna nuova attività commerciale, nessun proprietario ha eseguito lavori di ristrutturazione degli immobili; si registra soltanto l'iniziativa di qualche privato, proveniente da fuori, dopo aver acquistato a prezzo stracciato. Sono prova di questo sia la Via Garibaldi che la via Porta Palermo che hanno visto fuggire le attività commerciali, anche  alcuni tanto criticati pub che davano “fastidio” ai residenti. Per far rivivere il centro storico sarebbe stata necessaria la redazione del Piano Particolareggiato che avrebbe invogliato il suo ripopolamento con incentivi quali l’abbattimento di tasse e tributi comunali.

Qualche anno fa, seppur non pubblicizzati, vi erano bandi pubblici regionali, nazionali ed europei per la realizzazione di interventi di recupero, che avrebbero consentito benefici non secondari. Ci riferiamo ad esempio al decreto regionale del 26 marzo 2015 che prevedeva il pagamento a carico della Regione dell’intera quota degli interessi sui mutui contratti per la ristrutturazione degli immobili nei centri storici. In questi anni sono stati ultimati alcuni interventi di recupero di immobili di proprietà comunale, vedi ad esempio l'ex cinema Diana (oggi Auditorium "Caruso") ma sono da considerare frutto di una progettazione precedente al 2009.

Era stata anche approvata un’apposita legge regionale, la n. 13/2015 allo scopo di tutelare, valorizzare e rivitalizzare economicamente e socialmente i centri storici, attraverso il recupero del patrimonio. Tale legge assegnava ai comuni 8 mesi di tempo per predisporre atti necessari per la sua applicazione. Non ci risulta che a 3 anni dalla sua approvazione il comune di Mazara del Vallo abbia fatto qualcosa. Il Sindaco che in un recente passato ha istituito un gruppo di tecnici comunali per mettere in sicurezza il centro storico senza riuscirci, consapevole che la stragrande maggioranza degli edifici ha problemi statici, che le innumerevoli case disabitate offrono uno spettacolo di degrado inaudito, forse non è stato avvisato da funzionari distratti, dell’esistenza di questa legge e delle provvidenze che possono essere erogate.

Speriamo che la prossima Amministrazione colmi fin da subito questa lacuna e che il prossimo dirigente dell’ufficio tecnico predisponga nel più breve tempo possibile gli atti richiesti dalla legge 13/2015, atti che, lo ricordiamo, debbono passare attraverso l’approvazione da parte del Consiglio comunale. Francesco Mezzapelle

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