Mazara, IISS Ruggero D'Altavilla: gli studenti del corso biotecnologie al CNR di Capo Granitola per un'esperienza PCTO

Ecco l'esperienza vissuta dai giovani studenti

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Aprile 2024 09:57
Mazara, IISS Ruggero D'Altavilla: gli studenti del corso biotecnologie al CNR di Capo Granitola per un'esperienza PCTO

Pubblichiamo quanto si legge sulla pagina dell'istituto R. D’altavilla: 

Oggi gli alunni di Biotecnologie insieme ai loro tutor scolastici e alla prof.ssa Giovanna Orlando, hanno continuato l’attività nel centro di ricerca presso i laboratori di “Anatomia e morfologia” e di “Bioacustica marina”. 

L’alunna Giorgia Trirrè della 5^F ci parla dell’attività svolta nel laboratorio di anatomia: “io ed altri compagni del mio gruppo abbiamo seguito la dott.ssa Gemma Biondo che, dopo aver svolto una parte teorica sulla classificazione dei pesci in ossei e cartilaginei, ha evidenziato alcune caratteristiche degli esemplari presenti come il nasello (Merluccius merluccius), la sardina (Sardina pilchardus), il pesce “trombetta” del mediterraneo (Macroramphosus scolopax) il pesce forca (Peristedion cataphractum), la gallinella (Chelidonichthys lucerna), il polpo (Octopus vulgaris),il calamaro (Loligo vulgaris) e poi ancora il granchio blu (Callinectes sapidus),il gambero rosa (Parapenaeus longirostris) e quello rosso (Aristaeomorpha foliacea), gli scampi (Nephros norvegicus), le cozze (Mytilus galloprovincialis) e le vongole (Venerupis decussata). 

Di ognuno di loro abbiamo osservato la morfologia, le caratteristiche che permettono la loro vita bentonica o nectonica, con occhi enormi per l’adattamento al buio o con il dorso appiattito per stare poggiati sui fondali, o con una determinata disposizione dei colori del corpo per il mimetismo con l’ambiente. 

Abbiamo osservato anche la forma della bocca di alcuni di essi che ci ha permesso di distinguerli in voraci predatori, come l’innocuo nasello con la bocca munita di denti o il pesce trombetta con una bocca piccolissima e priva di denti, che cattura piccoli invertebrati aspirandoli. 

Abbiamo visto l’ecdisi svolta stagionalmente dai crostacei, con l’esoscheletro vecchio che lasciano sul fondale dopo la formazione di quello nuovo. Abbiamo analizzato i cefalopodi, come polpi e calamari, con il loro stile di nuoto a propulsione, con l’endoscheletro costituito da carbonato di calcio nel calamaro, ma assente nel polpo, ed i cromatofori presenti in entrambe le specie necessari per il mimetismo su rocce e fondali. 

Poi abbiamo dissezionato tutti gli esemplari e raccolto frammenti di tessuto, prelevato organi, pinne e scaglie corporee per osservarli al microscopio per un’analisi ancora più approfondita. 

È STATA UN’ESPERIENZA ENTUSIASMANTE!!!!! 

Le attività del laboratorio di bioacustica, invece, verranno esposte da Pietro Bellarmino della 4^E, che insieme ad un gruppo di compagni della classe, ha ascoltato con attenzione ed interesse il lavoro delle ricercatrici. 

Partendo da semplici principi di fisica, hanno parlato della trasmissione dei suoni nel mare, dei “soundscape” classificabili in geofonie (creati dal vento, pioggia, tuoni), biofonie (creati dagli esseri viventi) e antrofonie (creati dall’uomo). Soprattutto questi ultimi sono quelli che creano più stress negli organismi marini, quantificabile con la misurazione di una proteina, detta Hps 70, la cui presenza nell’emolinfa del pesce indica una condizione di stress nell’animale. 

Lo studio dei rumori che si registrano con un microfono particolare detto IDROFONO è stata completata con un’esperienza pratica nel mare antistante la struttura dove ci siamo recati trasportando la strumentazione idonea a registrare i suoni del mare, per poi analizzarli ed interpretarli. Al computer. Anche in questo caso possiamo dire :

ESPERIENZA ENTUSIASMANTE!!!!!!!!! 

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