Mazara, i compensi dell’Avv. Truglio alla guida della Belice Ambiente erano legittimi. Lo ha deciso il Tribunale Civile di Marsala.

Redazione Prima Pagina Mazara
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25 Gennaio 2015 11:22
Mazara, i compensi dell’Avv. Truglio alla guida della Belice Ambiente erano legittimi. Lo ha deciso il Tribunale Civile di Marsala.

Il giudice dott. Giuseppe Boccarrato ha pronunciato la sentenza, la n. 39/19 gennaio 2015, con la quale si rigetta la domanda di restituzione di 56.859,52 euro avanzata dalla Belice Ambiente spa in liquidazione nei confronti dell’avv. Francesco Truglio per i suoi incarichi ricoperti, prima da presidente del Cda e poi da amministratore unico, dal 2007 al 2010 alla Belice Ambiente Spa.

Nell’atto di citazione del 30 luglio 2012 la Belice Ambiente Spa in liquidazione portava in giudizio Francesco Truglio. Nell’atto si premetteva che Truglio “dal mese di maggio 2007 sino al mese di maggio 2010 aveva ricoperto la carica, prima, di Presidente del Consiglio di Amministrazione della Belice Ambiente e, successivamente a partire dal 22.11.2007, di Amministratore Unico percependo quali compensi per le cariche ricoperte la complessiva somma di 271.397,00 euro, di cui 92.630,00 per l’anno 2007, 90.000 euro per l’anno 2008, 61.000,33 euro per l’anno 2009 e 27.766,67 per i primi mesi del 2010”.

Così la Belice Ambiente chiedeva (si legge nello stesso atto): “ritenere e dichiarare che il compenso percepito dall’Avv. Francesco Truglio (in foto) nella qualità di Amministratore Unico della Belice Ambiente Spa deve essere ricondotto nel limite massimo consentito di 46.247,52 annui, pari all’80% dell’indennità di funzione del Sindaco di Mazara del Vallo e, conseguentemente, condannare lo stesso a restituire il maggior importo di 56.859,52 euro versato dalla società odierna attrice negli anni dal 2007 al 2010, o quell’altra diversa somma che risulterà dovuta, oltre gli interessi legali maturati e maturando dalla diffida del 11/16.05.2011 sino al soddisfo”.

L’Avv. Francesco Truglio, difeso da se stesso e dall’avv. Giovanna Sciacca, si costituiva in giudizio con comparsa del 27 gennaio 2013 e dichiarava a sua difesa l’inapplicabilità al caso specifico della disciplina di legge sulla quale la Belice Ambiente avanzava la domanda, ovvero dell’art.1 commi 275 e seguenti della Legge 269/2006, in quanto non entrata in vigore nella Regione Sicilia, dovendo invece applicarsi, dal dicembre del 2008 in avanti, il diverso limite previsto dall’art. 20 della Legge Regionale 22/2008 che parametrava il compenso del Presidente del Consiglio di Amministrazione al 70% di quello percepito dal Sindaco del Comune con maggiore popolazione o dal Presidente della Provincia.

Completata la fase istruttoria con le conclusioni all’udienza del 17 giugno 2014, il Giudice unico dott. Giuseppe Boccarrato il 19 gennaio scorso ha emesso la sentenza che rigetta la domanda della Belice Ambiente Spa considerando il compenso dell’avv. Truglio in linea con la previsione di cui all’art. 20 della Legge Regionale n. 22/2008, ovvero non superiore al 70% del compenso spettante al Presidente della Provincia.

Ricordiamo che nel corso della riunione del 24 maggio 2011 dell’Assemblea dei soci della Belice Ambiente, il liquidatore della stessa società d’Ambito Tp2, Nicolò Maria Lisma, richiese la restituzione da parte dell'ex amministratore Francesco Truglio di 56.859,52 euro quale somma non dovuta ma trattenuta come compenso per l’incarico ricoperto dal 2007 al maggio del 2010. La richiesta di Lisma fu motivata in riferimento ad una delibera, la n.199/2010, della Corte dei Conti. Nella stessa seduta, su proposta del Comune di Mazara, era stata messa ai voti la possibilità di intraprendere un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore unico, l’avv. Francesco Truglio.

Sulla proposta, eccezion fatta per lo stesso Comune socio di maggioranza, i rappresentanti dei comuni-soci si però si astennero determinandone la bocciatura. In quell’occasione venne espressa amarezza dall’allora vice sindaco Giovanni Quinci: “fin dall’insediamento dell’Amministrazione Cristaldi –disse Quinci- abbiamo voluto guardare con attenzione i conti dell’Ato Belice Ambiente. Alla luce di quanto la Corte dei Conti ha fatto, le nostre richieste sono state lungimiranti. Mi spiace che solo il nostro Comune abbia intrapreso questa strada ed abbia chiesto di espletare un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore Truglio”.

Di altro avviso fu l’allora sindaco di Castelvetrano, Gianni Pompeo: “ho dichiarato l’astensione –spiegò- in quanto in questa fase mi sembra pleonastico un tale provvedimento vista la sentenza esecutiva sul caso. Invece –ha aggiunto- vorrei capire il perché dal 31 dicembre con la messa in liquidazione della Società non sia stato più possibile controllarne le spese”.

Insomma, questa causa, come del resto altre affrontate in sede giudiziaria, rappresenta un’altra puntata di un “regolamento di conti”, di matrice certamente politica, che negli anni recenti è avvenuto all’interno della Belice Ambiente Spa, ancora oggi in liquidazione e commissariata (come le altre Ato siciliane) dalla Regione; un carrozzone politico ed elettorale al quale l’attuale Governo Crocetta, nonostante proclami e leggi mai applicate, non riesce a mettere la parola fine.

Francesco Mezzapelle

25-01-2015 12,15

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