Mazara, furto (e danni) nel pomeriggio di domenica in un laboratorio pc. “Comitato del crimine” per spedire merce in altre Città o Paesi?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Maggio 2017 11:17
Mazara, furto (e danni) nel pomeriggio di domenica in un laboratorio pc. “Comitato del crimine” per spedire merce in altre Città o Paesi?

“Per contrastare la micro criminalità servirebbe anche una maggiore collaborazione fra noi cittadini. Chi vede qualcuno o qualcosa di sospetto dovrebbe avere il coraggio di avvertire forze dell’ordine o proprietari degli immobili presi di mira”. Così, evidentemente molto amareggiato, si è espresso Matteo Resta proprietario di un laboratorio di servizi ed assistenza informatica sito in via Arturo Toscanini n.35 che nel pomeriggio di domenica 21 maggio ha ricevuto la visita dei ladri che hanno anche procurato dei danni al locale.

“L’azione criminale –racconta Matteo Resta- è avvenuta all’incirca alle ore 16,30. Le mie telecamere installate in più punti hanno ripreso quanto avvenuto. I ladri sono entrati da una via adiacente, la via Pietro Novelli, si sono introdotti in un giardino e poi da un magazzino di un altro residente. Da lì hanno frantumato una parete e sono riusciti ad entrare nel mio magazzino posto nel secondo livello del seminterrato”.

Matteo Resta non ha dubbi: “Chi ha agito sapeva quel che poteva trovare. Mi hanno portato via alcuni pc che dovevo riconsegnare ai clienti e materiale informatico vario. Senza contare i danni fisici al locale”. Matteo Resta ha sporto denuncia presso la locale Compagnia dei Carabinieri, il valore del materiale rubato e dei danni subiti ammonterebbe a più di 7.000 euro. (vedi in foto n. 1 e n.2 i locali dopo la visita dei ladri) 

“Si, sono assicurato, non so quanto potrò recuperare: ma l’amarezza e la rabbia -ha concluso Resta- rimane tanta. Ho consegnato alle forze dell’ordine i nastri delle registrazioni delle telecamere. Spero che siano individuati i criminali il cui modo di operare è ormai risaputo in quanto già avvenuti in altri furti del genere in città. Sarebbero i soliti noti. Mi appello ai numerosi commercianti che hanno subito la mia stessa sorte, dobbiamo reagire insieme: è già assurdo esser vessati da un sistema fiscale opprimente, dobbiamo anche continuare a subire inermi a questi fatti criminali?”.

Risultano ormai inutili gli allarmi, gli appelli alle istituzioni, lo Stato in bolletta non potenzia gli organici, né adegua il numero di agenti di polizia e di carabinieri a una città che ha visto moltiplicarsi i casi di micro- criminalità; per non parlare dell’organico della Polizia Municipale. In questo contesto neanche l’utilizzo di tecnologie, quali la videosorveglianza, si dimostrano inefficaci di fronte a leggi garantiste che tutelano quanti commettono crimini reiteratamente: quando fermati i ladri sono rimessi in libertà dopo poche ore.

Negli ultimi anni a Mazara del Vallo la situazione sta “sfuggendo di mano”. Non passa giorno che si registra un fatto di cronaca legato alla criminalità. Le notizie dimostrano quanto affermato, ma vi sono quei piccoli furti, quei “piccoli casi” che spesso non vengono denunciati, anche per stanchezza visto il reiterarsi degli stessi.

Abbiamo parlato di rapine e scippi, ma la situazione è ancor più drammatica perché la città è messa a ferro e a fuoco da furti nelle abitazioni. Non si contano più, forse un centinaio dall’inizio dell’anno le visite subite da proprietari di case nei quartieri di Tonnarella, Santa Maria, Bocca Arena etc. L’elenco dei fenomeni di criminalità potrebbero continuare a ritroso ed essere arricchito ulteriormente. I cittadini hanno paura, famiglie vivono sprangate in casa di giorno e di notte, una brutta cappa nera avvolge la periferia similmente a quelle di atmosfere di certi movies anni ’70.

In questo sistema gli uomini delle forze dell’ordine presenti in Città appaiono in grande imbarazzo, da un lato hanno il dovere di intervenire per assicurare alla legge i malviventi, poi costretti a vedere gli stessi criminali rimessi in libertà, in molti casi dopo alcune ore, grazie (si fa per dire) a delle leggi che “tutelano” fin troppo; non è giustizialismo il nostro ma c’è un limite all’imbarazzo di vedere un piccolo criminale circolare sulle strade quando quasi nella stessa giornata è stata comunicato il suo arresto.

Sono quasi sempre gli stessi i malviventi che operano in Città, sembrano che facciano gara per far finire le loro foto sui giornali e sui siti online. Stanno assumendo la stessa “celebrità” di quei fuorilegge che imperversavano nel far west; d’altronde questo è il clima che si comincia respirare in Città, un clima da far west.

Probabilmente vi è un vero “comitato del crimine”, chissà una banda “multietnica” della quale farebbero parte maghrebini, mazaresi e slavi. Chissà che non via sia un centro di smistamento della merce rubata in Città poi ricettata oppure trasferita con furgoni ed imbarcazioni verso altri mercati, chissà verso il capoluogo siciliano oppure addirittura in Tunisia. Chi controlla ad esempio la provenienza di materiale informatico oppure di bicicletta o ciclomotori caricati addirittura sopra i portabagagli stracolmi di alcune auto pronte ad imbarcarsi nel porto di Palermo?

Francesco Mezzapelle

24-05-2017 13,00

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