Sono state esumate, presso il cimitero comunale di Mazara del Vallo, ed estradate in Tunisia le salme delle sei vittime del naufragio di migranti avvenuto il 27 ottobre scorso al largo del litorale di Marinella di Selinunte. Le salme dei giovani migranti, partiti a bordo di un barcone dalle coste tunisine e annegati a causa di un naufragio, dopo due mesi di attesa, lo scorso gennaio furono accolte e tumulate nel cimitero di Mazara del Vallo. I corpi, dopo il loro rinvenimento nella spiaggia di Marinella di Selinunte e dopo esser stati sottoposti agli esami diagnostici presso l'ospedale di Palermo, erano rimasti nelle celle frigorifere dell'obitorio dell'ospedale "Vittorio Emanuele II" di Castelvetrano a disposizione della Procura della Repubblica di Marsala che aprì un'inchiesta sul naufragio.
Nello stesso sbarco (in foto il barcone arenato a Marinella di Selinunte) si salvarono, invece, 45 migranti che furono ritrovati dalle forze dell'ordine tra le campagne di Menfi, Castelvetrano e Campobello. Nelle settimane successive, la Prefettura di Trapani chiese la disponibilità ai Comuni della provincia di poter tumulare nei propri cimiteri i corpi dei sei giovani. Il Comune di Mazara del Vallo rispose positivamente alla richiesta, accogliendo e facendo seppellire le salme nel proprio cimitero.
Martedì scorso alla presenza di rappresentanti del Consolato della Repubblica di Tunisia e di autorità competenti le salme dei sei naufraghi, identificati dalla Polizia di Stato, sono state esumate, riposte delle bare per il successivo trasferimento in Tunisia. Si chiude così l’ennesima storia di migranti con un finale tragico.
Francesco Mezzapelle