Il Dipartimento Famiglia e Politiche Sociali della Regione Siciliana , che gestisce la misura, ha pubblicato gli elenchi delle proposte progettuali sottoposte dai Comuni per l’azione 9.6.6 relativi a interventi per il recupero ad uso sociale di immobili pubblici e confiscati alla mafia. La misura è finanziata dalle risorse comunitarie del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (PO FESR Sicilia 2014/2020).
Scorrendo il Decreto del Dirigente generale Mario Candore, il n.3154 firmato lo scorso 22 novembre, si evince che sono complessivamente 33 le istanze considerate ammissibili che potranno beneficiare dei contributi FESR entro il budget complessivamente previsto di 25 milioni di euro, cui si aggiungono altre 16 dichiarate non ricevibili ed un’altra considerata non ammissibile.
L'esclusione del progetto presentato dal Comune di Mazara del Vallo. Con sorpresa, ma non troppa visto che già in questi ultimi anni spesso si è verificata la stessa cosa, si evince che il progetto per la realizzazione di un playground in via Belgio, in un’area di proprietà comunale inutilizzata da anni e lasciata al suo destino, presentato dal Comune di Mazara è stato escluso dal finanziamento. Questa la causa di esclusione che si legge nel documento: “non ricevibile ai sensi dell’art 4, paragrafo 4.4, comma 3 lett.a)punto primo, in quanto l’istanza completa di tutti gli allegati non né stata inviata entro i termini, come stabilito dall’art.4 paragrafo 4.2”.
Il Progetto del playground di via Belgio era stato approvato (delibera n.117) dalla Giunta comunale nella seduta del 17 agosto scorso, presieduta dal vice sindaco Bonanno (in quella seduta erano assenti il sindaco Cristaldi e l’assessore Adele Spagnolo). Nella Delibera si legge che il costo complessivo del progetto ammonta a 600mila euro di cui circa 526mila per l’importo a base d’asta, circa 10.000 euro per oneri di sicurezza e poi circa 64.000 per somme a disposizione dell’Amministrazione.
In merito al progetto, vi è una determina, la n.592, firmata il giorno prima, il 16 agosto, dal Dirigente comunale del III Settore, l’ing. Nicolò Sardo, attraverso la quale si manifesta la volontà dell’Amministrazione Cristaldi di voler presentare un progetto, da finanziare attraverso i suddetti fondi comunitari messi a disposizione dalla Regione, per la realizzazione di un centro polisportivo (denominato “playground sportivo”) riutilizzando un’area (vedi foto) confiscata alla mafia in via Belgio confinante con la Scuola Media “G. Boscarino”. Si tratta di un’area di 2000 mq dove la parte coperta secondo progetto (vedi foto n.2) dovrebbe essere di poco più di 800mq. L’area sarebbe stata adibita per varie discipline: basket, volley, tennis e calcetto a servizio delle scuole vicine e di varie associazioni sportive accreditate.
Purtroppo, vista l’esclusione dall’elenco regionale dei progetti finanziabili, la realizzazione del playground di via Belgio sarà rimandata o forse, in mancanza di fonti di finanziamento l’idea abbandonata definitivamente. Nella stessa determina dell’ing. Sardo si legge come sia stato lo stesso sindaco Nicola Cristaldi a dare l’incarico allo stesso dirigente Sardo a predisporre tutti gli atti necessari per la realizzazione del progetto e per presentare l’istanza di finanziamento nei termini stabiliti nell’Avviso dell’Assessorato regionale per la manifestazione di interesse.
Attraverso la stessa Determina infine si è proceduto sia alla nomina del Rup, il tecnico comunale geom. Pietro Aurelio Giacalone, che a quella del progettista e direttore dei lavori, il geom. Vito Pinta, altro tecnico comunale. I compensi spettanti per i relativi incarichi sarebbero stati previsti fra le somme a disposizione dell’Amministrazione nel quadro economico del progetto la cui realizzazione sarebbe stata prevista in 18 mesi dall’inizio dei lavori.
Ad oggi l’area, di proprietà comunale, ove previsto l’intervento si trova in uno stato di grande degrado ed abbandono (vedi foto collage di copertina). Basta farsi un giro al suo interno (vi sono due ingressi senza nessun cancello da via Belgio ed è possibile accedervi dai muretti limitrofi dove non esiste più la recinzione) per notare, a parte la catasta di immondizia dei cassonetti dislocati in via Belgio, una vegetazione selvaggia ormai ad altezza uomo, rifiuti di ogni genere; insomma un vero squallore.
Infine ci chiediamo come sia possibile che in questi anni a causa di documentazioni incomplete oppure, come nel caso specifico del playground di via Belgio, inviate in ritardo rispetto ai tempi prestabiliti dagli avvisi regionali, la Città sia privata di fondi che potrebbero ridare fruibilità a luoghi ad oggi praticamente dimenticati. Con la realizzazione del playground di via Belgio sarebbe ritornato ad un utilizzo sportivo-sociale un bene ad oggi abbandonato e che richiama nostalgicamente alla propria adolescenza quando in quel luogo ancora integro e curato dal Comune durante l’ora di educazione fisica o dopo lo studio si andava a giocare ed a socializzare.
Francesco Mezzapelle
04-12-2017
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