Mazara, esame superato dai rilievi antinquinamento di Goletta Verde

Ok parametri alla foce del fiume Arena. Qualche nostro interrogativo sulla “spiaggia in Città”.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Luglio 2022 09:26
Mazara, esame superato dai rilievi antinquinamento di Goletta Verde

Ieri a bordo di Goletta Verde ormeggiata al Porto di Trapani si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei dati sulla qualità delle acque monitorati dai volontari di Legambiente lungo le coste della Sicilia. Sono stati 26 i punti campionati sulle coste siciliane dai volontari e dalle volontarie dei Circoli di Legambiente tra il 28 giugno e l'8 luglio con Goletta verde.

Del totale dei punti di prelievo, 16 punti sono risultati entro i limiti di legge, mentre 10 punti (38%) presentano serie criticità rispetto ad una scarsa ed inefficiente depurazione. Anche la provincia di Trapani è stata interessata da controlli, in quattro località diverse. Un punto fortemente inquinato nella provincia di Trapani a Castelvetrano, nella frazione di Marinella di Selinunte presso lo scarico del depuratore.

Tra i punti rilevati anche la foce del fiume Arena, a Mazara del Vallo, ove –secondo i dati raccolti da Goletta verde- i parametri rientrerebbero nei limiti stabiliti dalla legge e pertanto la balneazione consentita lungo quel tratto di costa. Purtroppo su un altro tratto della costa mazarese considerato balneabile, ma stranamente non sottoposto ai rilevamenti dei volontari di Goletta Verde, ci poniamo qualche interrogativo. Parliamo della cosiddetta “spiaggia in Città” (vedi foto copertina) tanto voluta dalla precedente Amministrazione Cristaldi e per la quale abbiamo nutrito sempre dei forti dubbi circa la qualità delle acque considerata la prossimità con la foce del fiume Mazaro nelle cui acque per decenni sono stati riversati liquami da scarichi fognari, fino alla loro chiusura pochi anni fa, e che ancora oggi, oltre a non essere ancora dragato e quasi innavigabile (altra annosa questione della quale periodicamente ci occupiamo) non risulta certamente limpido anzi in stato di evidente degrado; prova evidente i carotaggi effettuati circa 8 anni fa dal Cnr al fine degli stessi lavori di un primo stralcio di dragaggio che hanno dimostrato che una parte di questi fanghi prelevati presentava metalli pesanti e che andavano pertanto depositati in discarica speciale.

Altro interrogativo (anche questo posto pochi anni fa) percorrendo il lungomare mazarese, dopo la spiaggia in Città, per la quale –ribadiamo- il Comune ha ricevuto nella precedente Amministrazione l’autorizzazione alla balneabilità, si arriva al piazzale Francesco Paolo Lisma (dietro la Chiesa di San Vito a Mare) ove vide un cartello con tanto di divieto di balneazione (presumiamo per la presenza di una delle stazioni sollevamento che collegano la rete fognaria al depuratore di Boccarena) e poi successivamente il litorale balneabile del lungomare San Vito. Sia per quanto riguarda la “spiaggia in Città” che per il resto del lungomare mazarese non sarebbe auspicabile che il Comune provvedesse a rilievi annuali delle acque per garantire, al di la dei pezzi di carta autorizzativi, la salute dei cittadini?

Francesco Mezzapelle

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