Mazara, è morto Nicasio Anzelmo, uno degli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti

L’uomo aveva 98 anni e amava raccontare agli studenti la sua esperienza in un lager in Germania nella II Guerra Mondiale

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Maggio 2022 10:53
Mazara, è morto Nicasio Anzelmo, uno degli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti

Nelle scorse ore è venuto a mancare Nicasio Anzelmo, ultimo mazarese sopravvissuto in un campo di concentramento tedesco. Alzelmo aveva 98 anni, ben portati, era ancora lucidissimo, e amava raccontare la sua esperienza della II Guerra mondiale. La raccontava anche ai giovani studenti quando veniva invitato nelle scuole.

Una frase del suo racconto, in dialetto siciliano, si commenta da sé: “L’omini murianu comu li pampini chi carinu di l’arvuli” (gli uomini morivano come le foglie che cadono dagli alberi). Anselmo raccontava la sua vita, da soldato della seconda guerra mondiale internato nei campi di concentramento dopo l’armistizio del ’43 fino a quelli notti in cui pensava come raggirare i tedeschi per mettersi in salvo. Nicasio Anzelmo è stato uno degli ultimi testimoni diretti dell’orrore dei lager nazisti.

Raccontava che a soli 19 anni, era stato reclutato come marinaio nella Regia Marina Italiana e condotto in Francia, presso l’arsenale di Toulon. Dopo l’armistizio, ricevette dal comandante l’ordine di deporre le armi e di rientrare in Italia, ma l’arsenale era stato occupato dai tedeschi. Il Reich, infatti, dopo l’8 settembre, aveva dato mandato di catturare i soldati italiani presenti in Francia, nei Balcani e in Italia. Gli fu quindi chiesto dai nazisti di combattere nelle fila del loro esercito.

Io mi rifiutai - diceva Anzelmo – e venni convogliato, insieme ad altri miei compagni, verso le tradotte che anziché di portarmi a casa, così come avevano fatto credere, mi condussero nel campo di concentramento vicino Trier in Germania”. Essendosi coraggiosamente rifiutati di riprendere le armi sotto il comando del Fuhrer (il 10 per cento accettò l'arruolamento) vennero chiusi nei lager tedeschi con lo stato di Internati militari italiani (in tedesco Italienische Militär-Internierte - IMI).

Il suo racconto diventava ancora più drammatico quando nel campo di Trier fu costretto ai lavori forzati prima in una miniera di carbone, poi a scavare trincee. “Conobbi la fame, l’orrore di vedere uccidere i miei i compagni, le lunghe marce per chilometri con pochissimo cibo in mezzo alla neve, durante le quali molti morivano. Si moriva per una mela freddati dai colpi dei nazisti, si moriva per sfinimento perché non si riusciva a superare gli stenti a cui eravamo sottoposti. Io sono riuscito a sopravvivere perché ero giovane e scaltro: la notte pensavo a come raggirare i tedeschi”.

Venne però poi nuovamente catturato e condotto in altri campi di prigionia finché il 19 marzo del 1945 gli angloamericani lo liberarono. Dopo un periodo di quarantena in Francia, nel mese di giugno del 1945 rientrò a Mazara del Vallo. Qualche anno fa la Prefettura di Trapani gli consegnò la Medaglia d'onore (vedi foto di copertina con ritratto da giovane dello stesso Anzelmo). Alla famiglia dell’eroe Nicasio Anselmo le più profonde condoglianze dall’intera redazione di Primapagina.

Apprendiamo con dispiacere la notizia della scomparsa del nostro concittadino Nicasio Anzelmo, uno degli ultimi testimoni diretti dell’orrore dei campi di concentramento nazisti. Proprio nei mesi scorsi in videoconferenza con la prefettura di Trapani aveva raccontato la sua storia alle massime autorità della provincia: una lezione sulla vita e sulla guerra per tutti noi. Avevamo avuto anche il privilegio di rendergli visita nella sua abitazione e serberemo di quell’incontro un ricordo indelebile”. Con queste parole il sindaco Salvatore Quinci esprime il cordoglio dell’amministrazione comunale di Mazara del Vallo per la scomparsa di Nicasio Anzelmo

Francesco Mezzapelle  

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