Mazara, Dragaggio porto canale, Gancitano (Cgil): ” si esca allo scoperto: si dica cosa finora fatto, chi e come lo ha fatto”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
29 Agosto 2019 17:25
Mazara, Dragaggio porto canale, Gancitano (Cgil): ” si esca allo scoperto: si dica cosa finora fatto, chi e come lo ha fatto”

Il 19 luglio del 2019, il sindaco di Mazara annunciava, con il consueto autocompiacimento, che con una “semplice ordinanza della protezione civile regionale” si era sbloccata l’intera matassa, che riguardava il dragaggio del porto canale di Mazara. L’annuncio aveva sollevato in tanti cittadini sorpresa e incredulità. La questione poi si è dimostrata più complessa di quanto non la rappresentasse il sindaco. Noi avevamo posto due precisi interrogativi, che riguardavano il trattamento e il conferimento dei fanghi e la consistenza dell’intervento, che ci appariva molto limitata, perché riguardava, come previsto dalla gara di appalto già espletata, soltanto l’imboccatura del porto.

Sulla vicenda si è innestata, poi, una polemica tra l’onorevole Cristaldi, ex sindaco, e il presidente della regione siciliana, on. Nello Musumeci. A seguito di questo teatrino, si sono potuti evidenziare alcuni particolari. Si sono sovrapposti interventi di diversa natura, tutti indicati come “mitigazione del rischio idrogeologico”. Ma un primo aspetto riguarda l’inondazione recente del fiume Mazaro, che ha causato danni per la città e per gli operatori; un secondo aspetto interessa il dragaggio vero e proprio del porto canale.

L’obiettivo di questa sovrapposizione è quello di intorbidire le acque e di creare confusioni. Per quanto riguarda i primi interventi sarebbe opportuno una valutazione sulla consistenza e sull’efficacia dei lavori effettuati in questo ultimo periodo. Inoltre, sarebbe utile conoscere esattamente da quali imprese sono stati effettuati i lavori e per quali importi e quali sono gli enti appaltanti, considerato che in un sopralluogo abbiamo potuto constatare che non esisteva nessuna indicazioni in proposito.

Da quanto abbiamo visto, il nostro timore è che il rimedio possa creare più danno del male. Crediamo che sia compito dell’Amministrazione comunale, garantire la sicurezza dei cittadini, da futuri eventi. Per quanto riguarda il dragaggio vero e proprio del porto canale, il problema riguarda il prelievo, la valutazione, il trattamento e il conferimento dei fanghi. Noi sosteniamo la necessità che i prelievi dei fanghi debbano essere fatti a valle e nel porto canale, dove si presume si siano ammassati i metalli pesanti.

Inoltre, mentre il sindaco in campagna elettorale parlava di metodi alternativi per quanto riguarda lo smaltimento dei fanghi, oggi il presidente della Regione fa esplicito riferimento a un deposito in “vasca di colmata”. Il riferimento non tanto velato è, ovviamente, alla colmata B. Si rischia di ritornare così al punto di partenza, alla situazione per la quale si sono persi, in dispute e conflitti, tanti anni, in perfetta continuità con la passata amministrazione. Alla faccia del cambiamento! Sembra di assistere a una sorta di riposizionamento di alcune forze politiche, economiche e sociali, di natura lobbystica, con lo scopo, non dichiarato di alimentare appetiti e interessi su quell’aria.

Noi ci aspettiamo che l’amministrazione di Mazara esca allo scoperto, indicando la soluzione. Non si può fingere di essere neutrali: o si sta dalla parte di chi vuole veramente il dragaggio del porto canale, senza avere altri scopi e nel rispetto delle norme, o si sta dalla parte di coloro che continuano, perseguendo le vecchie logiche, a ritardare le soluzioni, subordinandole ai loro interessi. Nota stampa del segretario della camera del lavoro-CGIL dott. Vito Gancitano

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