Presenti soltanto sette consiglieri comunali: salta l’intera sessione consiliare. Questo quanto registrato questa mattina presso l’aula “31 marzo 1946” all’appello del presidente Vito Gancitano e che ha sancito la mancanza di numeri in Consiglio da parte della maggioranza che sostiene l’Amministrazione guidata del sindaco Salvatore Quinci. Presenti all’appello quattro consiglieri del gruppo Osservatorio Politico, cioè Massimo Giardina, Isidonia Giacalone e Francesca Calcara e lo stesso Gancitano, e due consiglieri “indipendenti” Matteo Bommarito (che sembra ormai quasi certa la sua fuori uscita dal Pd) e Giovanni Iacono Fullone; assente anche in questo terzo appello l’intera Giunta Quinci. Insomma è andata peggio dei due appelli di ieri quanto al primo appello erano otto presenti e al secondo nove, pertanto era stato tutto rimandato a questa mattina.
A parte la surroga del consigliere Gianfranco Casale divenuto assessore della Giunta Quinci, e la convalida della subentrante Paola Caltagirone, la prima dei non eletti in Partecipazione Politica, l’atto più importante dell’ordine del giorno di questa sessione consiliare era il Rendiconto della Gestione 2021 per il quale ai primi di agosto l’assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Marco Zambuto, aveva nominato commissari ad acta in 16 Comuni del trapanese, compreso Mazara, nei quali il Bilancio Consuntivo dello scorso anno non era stato approvato alla scadenza di legge fissata per lo scorso 30 aprile.
Pertanto la mancanza di numero legale ed in particolare di una maggioranza capace di garantire i numeri per votare gli atti proposti dalla Giunta rappresentano un dato politico molto significativo. L’assenza dell’opposizione (consapevole che lo stesso Rendiconto possa essere approvato dal commissario ad acta qualora entro l'11 ottobre non fosse approvato dal Consiglio), rappresenta un chiaro messaggio politico al sindaco Quinci riassunto questa mattina fuori dall’aula consiliare dal consigliere Cesare Gilante (Forza Italia) che nei giorni scorsi aveva dichiarato l’abbandono del gruppo consiliare di Partecipazione Politica motivando la sua decisione con la non condivisione degli ultimi passaggi politici del primo cittadino con il recente rimpasto di Giunta: “questo –sottolinea Gilante- è il risultato della strategia adottata dal Sindaco che non ha più una maggioranza per approvare un punto importante come il Rendiconto.
Mi chiedo: ci sono ancora i presupposti per continuare?”.
Le parole di Gilante sintetizzano una situazione in Consiglio comunale che vede l’opposizione ormai maggioranza; la maggioranza risultato delle Amministrative del 2019 di fatto non esiste più. Ad oggi l’opposizione è composta dalla rappresentanza di quasi tutti i partiti dell’attuale panorama politico italiano: da tre consiglieri del M5S, quattro di Prima l’Italia (Lega), da Giorgio Randazzo (Fratelli d’Italia), Giuseppe Bonanno (“Noi con l'Italia”) e appunto Cesare Gilante (Forza Italia); a questi si aggiungono i tre consiglieri del Pd che hanno costituito il gruppo consiliare del Pd composto da Stefania Marascia, capogruppo, Gioacchino Emmola, vice, e dal seretario cittadino Giuseppe Palermo che ha fortemente criticato, prendendo le distanze, le scelte operate dal sindaco Quinci lo scorso 16 settembre con la composizione della sua terza Giunta.
I suddetti punti dell'ordine del giorno della sessione programmata ma saltata per mancanza numero legale saranno integrati nell'ordine del giorno della prossima sessione ordinaria del Consiglio comunale che si svolgerà lunedì 10 ottobre alle ore 16 e che prevedela sostituzione all'interno della 4^ Commissione e della Commissione Garanzie Statutarie del consigliere dimissionario Casale con il consigliere subentrante Paola Caltagirone. Completano l'ordine del giorno la discussione di 17 debiti fuori bilancio. Probabile che in quella sessione l’opposizione-maggioranza possa presentarsi compatta in aula e rappresentare la nuova situazione politico-amministrativa.
Francesco Mezzapelle