Finalmente l’opposizione si decide ad entrare in aula garantendo il numero legale per l’avvio dei lavori consiliari. E’ avvenuto ieri pomeriggio dopo una sessione e due appelli andati a vuoto. Così il Consiglio comunale è tornato a riunirsi dopo circa due mesi con una maggioranza: l’opposizione; il rimpasto di Giunta deciso, a pochi giorni dall’Election Day, dal sindaco Salvatore Quinci ha provocato un “cataclisma” all’interno della maggioranza che lo ha fatto eleggere, una “diaspora” di alcuni consiglieri sono andati a rimpinguare un’opposizione il cui trend negli ultimi mesi era però già in ascesa.
Per raccontare quanto accaduto ieri pomeriggio nell’aula consiliare “31 marzo 1946” riassumiamo i fatti salienti della stessa seduta che all’appello iniziale ha visto la presenza di 18 consiglieri, 8 di “maggioranza” (Bommarito, Calcara, D’Alfio, Gancitano, Giacalone, Giardina, Iacono Fullone e Zizzo) e 10 di opposizione (Billardello, Chirco, Coronetta, Emmola, Gilante, Marascia, Norrito, Palermo, Pipitone e Randazzo); presenti il sindaco Quinci, gli assessori Torrente, Abbagnato e Casale e la dirigente del II Settore la dott.ssa Stella Marino.
1) Dopo circa 4 ore di seduta l’opposizione è uscita dall’aula non consentendo la surroga del consigliere Gianfranco Casale, divenuto assessore nella Giunta Quinci-ter, e la convalida della subentrante Paola Caltagirone, la prima dei non eletti in Partecipazione Politica. La bocciatura dell’atto, considerate le sedute già andate a vuoto, sarà trasmessa – così annunciato al termine dallo stesso presidente Gancitano- alla Prefettura vista una sentenza del Consiglio di Stato, la n. 2273 del 17 marzo 2021, con la quale si stabilisce che la surroga di un consigliere comunale è atto dovuto, non discrezionale, quindi obbligatorio e che la sua eventuale mancata adozione costituisce una violazione di legge con le conseguenze previste dal vigente ordinamento degli enti locali.
2) Nel corso della seduta non è stato approvato il Rendiconto della Gestione 2021 per il quale ai primi di agosto l’assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Marco Zambuto, aveva nominato commissari ad acta in 16 Comuni del trapanese, compreso Mazara, nei quali il Bilancio Consuntivo dello scorso anno non era stato approvato alla scadenza di legge fissata per lo scorso 30 aprile. Si tratta di un chiaro messaggio politico dell’opposizione ormai maggioranza. Anche in questa sessione consiliare, dopo quella del 6 ottobre anch’essa andata vuoto per volere della stessa opposizione, è venuto meno il numero legale che doveva esser garantito dall’opposizione per la votazione dell’atto che scaduto il termine di ieri adesso sarà approvato dal commissario ad acta.
3) Un autentico dibattito politico si è innescato nel corso dello spazio dedicato alle interrogazioni e comunicazioni. Cesare Gilante (Forza Italia) dimessosi da capogruppo di Partecipazione Politica a seguito del rimpasto di Giunta ed il nuovo gruppo del Pd, composto in aula dopo il passaggio all’opposizione di Stefania Marascia (capogruppo), Gioacchino Emmola ed il segretario cittadino Giuseppe Palermo, hanno attaccato le scelte del sindaco Salvatore Quinci. Gilante, Marascia e Emmola hanno parlato di “tradimento” attraverso scelte personali e autonome del primo cittadino del “modello partecipativo”, e del “patto elettorale”, che ha consentito l’elezione dello stesso Sindaco la cui nuova Giunta adesso è composta da rappresentanti –chiaro il riferimento all’assessore Vito Torrente- di quella coalizione che sosteneva la candidatura a sindaco di Giorgio Randazzo: “chi vince perde, chi perde vince” hanno sottolineato in modo diverso i tre consiglieri; infine la provocazione di Gilante il quale si è interrogato, provocatoriamente, sulla possibilità che a questo punto il Sindaco possa scegliere quale nuovo vice sindaco lo stesso Giorgio Randazzo.
Il sindaco Salvatore Quinci ha risposto alla stessa maniera di come aveva motivato il precedente rimpasto di Giunta, e cioè che la sua “stella polare” rimane il programma elettorale sottolineando che lui non ha “cacciato” nessuno ma che sono stati i partiti e le persone ad abbandonare; Quinci ha così elencato una serie di finanziamenti, iniziative e progetti in cantiere, fra i quali anche diverse opere finanziabili con il PNRR.
4) Quasi al termine della seduta ha tenuto banco una questione sollevata da parte del consigliere Giorgio Randazzo relativa ad una presunta “anomalia” riscontrata –attraverso dati a sua disposizione “certificati” dagli uffici comunali- circa il conferimento di rifiuti presso l’impianto di Cammarata di proprietà della ditta Traina srl alla quale il Comune di Mazara del Vallo –secondo quanto riportato da Randazzo- avrebbe affidato in maniera diretta il servizio per lo smaltimento di rifiuti codice Cer 150106 derivante dalla raccolta differenziata di “multimateriale”.
Randazzo (in copertina foto da noi scattata relativa un momento del suo intervento ieri in Consiglio) sottolineando preliminarmente che il conferimento di multimateriale è già previsto “gratuitamente” all’interno del contratto di appalto del raggruppamento d’imprese Multiecoplast- EcoBurgus nell’impianto di Santa Margherita del Belice della ditta ECOXXI, ha posto degli interrogativi chiedendo al sindaco Quinci di rispondere: “Come si fa a ridurre il calendario del servizio raccolta rifiuti e aumentare la percentuale di raccolta differenziata fino all’84%? Come è possibile che quando molti comuni del trapanese non potevano raccogliere secco Mazara invece lo faceva? Ma non è che qualcuno in questo Comune si è messo in testa di conferire il secco residuale con le bolle e formulari che indicano invece multimateriale? C’è forse giovamento economico e politico dal fatto che grazie a questa percentuale di differenziata si ottengono contributi dalla Regione? Dal 1 gennaio al’8 luglio il Comune ha conferito 135 volte nell’impianto di Cammarata pagando circa 190 euro a tonnellata, se sottraessimo questa parte andata a Cammarata al montante dei rifiuti conferiti non avremmo la percentuale di differenziata oltre l’80% ma del 66%. Ultima domanda.
Non è che visto il PEF approvato per il 2021 uguale al 2022, il raddoppio delle bollette è stato forse influenzato dal costo di conferimento a Cammarata?”
Al termine dell’intervento di Randazzo, il presidente Vito Gancitano ha chiesto al segretario generale, dott. Calogero Calamia, di predisporre un’indagine interna agli uffici per appurare quanto affermato da Randazzo e di inviare il verbale dell’intervento alla Procura della Repubblica.
Il sindaco Quinci ha risposto a Randazzo dicendo di non occuparsi direttamente di gestione dei rifiuti ma sottolineando: “ci sono tanti Comuni in Italia, e qualcuno anche in Provincia di Trapani, che raccolgono il secco in una sola giornata eppure hanno percentuale differenziata altissima. Il secco si porta nell’impianto di Trapani Servizi, lì gli operatori se registrano impurità non lo prendono; l’umido si conferisce in impianti di compostaggio e anche lì la percentuale di purezza deve essere alta oppure i rifiuti tornano indietro.
Poi c’è il multimateriale che va da ECOXXI, e lo paghiamo 150 euro a tonnellata, non è quindi gratis. Poi c’è un altro multimateriale che ha lo stesso codice Cer, è il cosiddetto “abbandono”, lo spuro. Come lo conferiamo? Non possiamo a Trapani Servizi, ne negli impianti di compostaggio, nè da ECOXXI; servono infatti impianti che separano l’abbandono dal quale poi si genera il “sovvallo”. Abbiamo pertanto fatto una manifestazione di interesse per chi prendesse questo “abbandono” che si chiama anch’esso multimateriale, stesso codice Cer: ECOXXI non ha risposto, ha partecipato la ditta Traina al quale paghiamo 197 euro a tonnellata compreso il trattamento del “sovvallo”.
Andare da Traina fa risparmiare, ma ECOXXI gioca facile perché Traina tutto non si prende. Comunque sottolineo che sono le Società che certificano cosa entra negli impianti. Chiedo al Presidente del Consiglio comunale di inviare il verbale di quanto si sta affermando in aula oltre che alla Procura della Repubblica anche alle relative Società di servizio: ho diritto di sapere se c’è qualcosa che va contro legge oppure qui si ipotizzano cose non vere”.
La contro-risposta di Randazzo: “agli ‘abbandoni’ non è attribuibile il codice Cer 150106 relativo al multimateriale. Ho prove che rifiuti del secco siano finiti nell’impianto di Cammarata. Il mio intervento è finalizzato a tutela del Comune di Mazara del Vallo”. Il presidente Gancitano ha pertanto chiesto a Randazzo di denunciare e portare la documentazione agli organi di competenza.
Francesco Mezzapelle