La giovane atleta mazarese Emanuela Asaro, accompagnata dal coach Luigi Li Causi, ha recentemente debuttato nel mondo del natural bodybuilding partecipando lo scorso 11 novembre a Perugia al campionato Italiano Esordienti/Novice della federazione Ainbb.
L’abilità e la dedizione di Emanuela l’hanno portata a vincere il titolo di Campionessa Italiana wellness esordienti/Novice, Campionessa italiana bikini fino a 163 cm esordienti e infine Campionessa italiana bikini open. Particolarmente significativo è il suo successo nella categoria bikini open, considerata la più difficile della competizione che le ha fatto vincere la tanto ambita pro card. Si tratta di un riconoscimento che permette all’atleta di entrare a far parte del circuito professionistico aprendo nuove opportunità di carriera nel mondo del bodybuilding.
Emanuela ha intrapreso il suo percorso in questa disciplina da circa 1 anno e 8 mesi. «Il bodybuilding mi ha salvato la vita – queste le parole dell'atleta, che continua – Purtroppo due anni fa ho dovuto affrontare una grave perdita, il mio cuore era volato via insieme alla persona che più ho amato e amerò per tutta la vita, per me nulla aveva più senso. Ero circondata da persone che riuscivano a dirmi una sola cosa: “Forza, fatti forza”, ma io non sapevo né come e né dove trovarla quella forza.
Il dolore mi bloccò per mesi. Un giorno incontrai una persona, che tutt’oggi ringrazio di cuore e a cui vorrò per sempre un bene immenso, con cui iniziammo a condividere le nostre esperienze riguardo l'allenamento in palestra. Fu grazie a questo che mi feci forza ed andai a iscrivermi, ignara del mondo del bodybuilding e di cosa avrebbe potuto fare effettivamente per me. Ricordo ancora le prime sensazioni post allenamento in concomitanza all’incapacità di eseguire e capire gli esercizi, ma tutti abbiamo iniziato così.
Il fatto è che c’era qualcosa che finalmente mi faceva stare bene, mi faceva sentire viva. I giorni avevano un senso, avevo imparato ad incanalare quel dolore in forza. A distanza di mesi ero quasi un’altra persona, mi stavo rialzando e stavo reagendo, nonostante crollassi ogni due per tre sapevo dove andare. Avevo trovato una casa ed una cura allo stesso tempo.» Per raggiungere questi obiettivi Emanuela ha dovuto affrontare un periodo di preparazione molto intenso, in alcuni casi passava anche delle giornate intere in palestra e lo faceva e continua a farlo soprattutto perché questo la fa stare bene.
«Un giorno mi scrisse il mio attuale coach Luigi- continua Emanuela- così per scherzare mi disse: “E tu, quando sul palco?”. Quel giorno risi all’idea ma comunque decisi di intraprendere questo percorso con lui, non per agonismo, ma per mettere nelle sue mani competenti il mio percorso di bodybuilding. Il risultato fisico che mi dava l’allenamento poco mi importava, io mi allenavo per curarmi l’anima.» Questo traguardo è il risultato di un duro lavoro, di impegno e sacrificio da parte di Emanuela che ha dimostrato di essere un’atleta straordinaria con un fisico statuario e una grande femminilità e di avere un futuro promettente nel mondo del bodybuilding.
Le abbiamo chiesto che cosa significasse per lei questa vittoria e questa è stata la sua risposta: «La sera prima della gara avevo fatto una promessa a mia madre e non era quella che avrei vinto, infatti non avevo la più pallida idea di come sarebbe potuta andare in realtà, ma la cosa non mi preoccupava più di tanto. Le ho promesso che su quel palco avrei brillato che avrei portato con me la sua luce. Sabato sul quel palco stavamo brillando insieme. Due anni fa, proprio in questo periodo mi è stata strappata dalle mani, due anni fa mi è crollato tutto addosso, due anni fa sono morta anch’io.
Mia madre mi ha insegnato ad essere una donna forte e ho lottato ogni singolo giorno per continuare ad esserlo. Sola a lottare contro quel dolore che mi divorava l’anima giorno dopo giorno. Poi ho deciso di abbracciarlo. Ho trovato la mia luce nel bodybuilding e con il passare del tempo io da sotto quelle macerie riuscivo a respirare. Il bodybuilding non mi ridarà indietro mia madre ma mi ha dato la forza per iniziare a ricordarla senza provare quel dolore straziante che non mi permetteva di farlo, perché lei è e sarà sempre l’amore più grande della mia vita e non posso non ricordarla solo perché fa troppo male, farà sempre male, ma sono e sarò forte perché merita di esser ricordata sempre, in ogni mio singolo giorno.
Queste vittorie le dedico a lei, al mio cuore, alla mia luce, al mio faro. Per sempre». Il debutto di Emanuela nel natural bodybuilding è stato un successo indiscutibile e sicuramente è solo l’inizio della sua brillante carriera.
Caterina Mezzapelle