L’Ass. Ristoratori Trapanesi lancia un grido d’aiuto al sindaco Tranchida e al Prefetto

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Ottobre 2020 18:18
L’Ass. Ristoratori Trapanesi lancia un grido d’aiuto al sindaco Tranchida e al Prefetto

L' Associazione ristoratori trapanesi dopo l'ultimo DPCM del Presidente Conte, che impone la chiusura dello loro attività di ristorazione alle 18.00, ha iniviato una lettera aperta al Prefetto e al sindaco di Trapani lanciando un accorato appello affinchè le istituzioni locali li sostengano in questo delicato momento e come affermato nella lettera che "la loro voce diventi il veicolo del nostro grido d'aiuto, che altrimenti rimarrebbe inascoltato". Di seguito la lettera di A.R.T. "All'attenzione di sua Eccellenza il Prefetto e del Sig.

Sindaco di Trapani. Grande preoccupazione aleggia negli animi degli operatori del settore ristorazione dopo l'entrata in vigore dell'ultimo DPCM del Presidente Conte. La situazione attuale dei contagi inevitabilmente comporta decisioni drastiche per cercare di contenere questa nuova ondata, che sta travolgendo la nostra Nazione il resto del Mondo. Ma il nostro è un grido disperato di aiuto. Sig. Prefetto, lei che rappresenta la massima espressione dello Stato sul territorio, e lei Sig.

sindaco che rappresenta noi cittadini, vi preghiamo di sostenerci in questo momento così critico che, a parte la breve parentesi estiva, che di certo non può cancellare mesi di totale chiusura, dura ormai da troppo tempo. Abbiamo fatto tanti sacrifici e rispettato con coscienza tutto quello che ci è stato imposto. E questo nuovo DPCM, che sancisce un lock down che chiamiamo “chiusura alle 18”, ci colpisce profondamente. Non siamo in una città dove il pranzo si consuma al Ristorante. Pochissimi sono gli introiti che provengono dall'attività svolta a pranzo, tanto che molti Ristoranti aprivano le loro attività solo per il servizio serale.

Noi siamo pronti a dare il nostro contributo ancora una volta. Ma aiutateci affinché il Governo non ci abbandoni e ci sostenga concretamente. Gli aiuti fino ad oggi purtroppo sono stati esigui e insufficienti a scongiurare una crisi economica e di conseguenza sociale. Ed è per questo che tutti noi speriamo che la vostra voce diventi il veicolo del nostro grido d'aiuto, che altrimenti rimarrebbe inascoltato. Le scene di violenza rabbia di cui sono state teatro diverse città siciliane non, sono lo specchio della sofferenza e paura che serpeggia negli animi della gente.

Il nostro lavoro è tutto ciò che abbiamo per vivere e i sacrifici fatti negli anni di duro lavoro potrebbero andare persi. Questa è la nostra più grande paura. Facciamo appello alla vostra sensibilità per non lasciarci soli. Grazie". Il Presidente di ART

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