La ragazza “Coccodè” e l’Arco Normanno.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Settembre 2013 08:42
La ragazza “Coccodè” e l’Arco Normanno.

"Coccodè" è innamorata e ci tiene a farlo sapere a tutti. E per farlo ha usato un metodo sfortunatamente non del tutto inusuale presso la gioventù della nostra città. Su un muro, in Corso Armando Diaz ha scritto, con un pennarello nero indelebile, quanto segue: "Piero sei mio e lo sarai X sempre. Alla faccia di chi ci vuole male. Sei la mia vita. La tua "Coccodè"". Un nomignolo tenero che ricorda tanto il verso fatto dalla gallina. Una canzone di Cochi e Renato recitava: "La gallina è un animale intelligente"; su "Coccodè", invece, non ci metterei tanto la mano sul fuoco.

 Ora, ogni volta che leggo ciò che ha scritto "Coccodè", mi chiedo, ma se voleva farlo sapere a Pietro perché non lo ha chiamato al telefono. Mi aspetto che "Coccodè" sia una adolescente in piena tempesta ormonale e come la maggior parte delle ragazze della sua età sia dotata di un telefono cellulare, magari all'ultimo grido, forse proprio dono di Pietro. Ultimamente, inoltre, le compagnie telefoniche offrono delle tariffe particolarmente vantaggiose, che consentono di telefonare e rompere le scatole, per un bel po' di tempo, a un numero considerevole di persone ad un prezzo veramente irrisorio, alla portata di una studentessa che campa con i soldi di papà, perché mi aspetto che "Coccodè" non lavori.

Immagino che "Coccodè", non abbia considerato il fatto che magari al proprietario il muro piaceva così com'era e non con quanto scritto da lei sopra (vedi foto). Penso alla contentezza che questo ha provato dopo avere letto il tutto e avere scoperto che a Mazara ci sono delle brave ragazze animate da un amore per il proprio partner così forte. Certo, sarebbe stato più contento se "Coccodè" avesse scritto il tutto da un'altra parte, ma sono convinto che in cuor suo gli avrà detto tante paroline. Se fosse stata colta sul fatto, forse, sarebbe stata difesa a spada tratta dai propri genitori, che avrebbero liquidato il fatto come una ragazzata, anche se penso che proverebbero del disappunto se la loro amata figliola avesse fatto questo sulla loro automobile.

Per fare ciò che ha fatto "Coccodè" ci vogliono solo due cose, un pennarello o una bomboletta spray e una certa dose d'idiozia. Sfortunatamente, quest'ultima, considerando quanto accade ultimamente in città, dalle risse per futili motivi all'assalto dei posti del trenino turistico, dagli atti di vandalismo ai danni dell'arredo urbano e delle automobili posteggiate, agli schiamazzi notturni e al disturbo della quiete pubblica, sembra non mancare nei nostri giovani.

Prendiamo, per esempio, quell'altro campione che con la vernice spray ha imbrattato un muro dell'arco normanno. Se l'avesse fatto, che so, un grande artista , nonostante qualcuno avrebbe avuto lo stesso da ridire, almeno avremmo avuto un'opera d'arte. Questo, invece, alla fin fine non ha fatto altro che un "tag", ammesso che capisca il significato della parola, cosa di cui dubito, senza senso, senza alcun valore e, cosa ancora più grave, senza rendersi conto veramente di cosa stava facendo. Togliere la vernice da un muro così poroso è una operazione complessa e costosa, che richiede un impegno e una cura non indifferenti.Non so quante persone hanno compreso la gravità del gesto e il danno che questo arreca alla nostra comunità, non molte penso, anche perché a queste cose sembra che la gente non ci faccia più caso, quasi fosse normale.

Mi da pensare pure il tasso di noia e vacuità, per non dire altro, di alcuni nostri giovani.Certo, sono sicuro che non tutti sono così, che questi che creano problemi sono alla fin fine una minoranza, almeno spero. In ogni caso, però, sembrano essere in un numero sufficiente da rendere odiose le giornate e turbare il quieto vivere ad alcuni cittadini

Non voglio avventurarmi in pistolotti sociologici sul perché di questi comportamenti, se è l'inadeguatezza della scuola a generare ciò o la colpa va ricercata in una società incapace di sanzionare con severità comportamenti scorretti o antisociali, o magari in una educazione approssimativa impartita da genitori assenti e disinteressati che esercitano sui propri pargoli un controllo a dir poco carente, non mi interessa, lascio questa analisi a gente più "esperta" di me. Mi limito solo a constatare i fatti.

Cercare di ripristinare il decoro dei muri della nostra città è una delle operazioni che va necessariamente perseguita in quanto degrado e sporcizia non fanno altro che richiamane altro degrado e altra sporcizia. Un altro giovane che decidesse d'imbrattare un muro già sporco, per certi versi, si sentirebbe autorizzato a farlo, tanto è già sporco, scritta più scritta meno.Però, almeno "Coccodè" e Piero sono felici, almeno, sicuramente, lo erano il 31/05/2012, quando il messaggio è stato scritto sul muro.

Pasubio Giovinezza

07-09-2013 10,30

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