La Corte dei Conti “richiama” nuovamente il Comune di Mazara

Documento ove evidenziate criticità contabili ed economiche e preoccupazioni sulla gestione finanziaria dell’Ente

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Dicembre 2021 19:25
La Corte dei Conti “richiama” nuovamente il Comune di Mazara

Probabilmente i chiarimenti e le motivazioni rese dall’Amministrazione e da tecnici contabili comunali un paio di mesi fa non avrebbero soddisfatto la Corte dei Conti di Palermo che è tornata a farsi sentire, ancora più duramente, riguardo l’esame dei rendiconti 2017, 2018 e 2019 sui bilanci di previsione 2018-2020 e 2019-2021.

L’attenzione dei magistrati della Corte si è concentrata in particolare sul fondo crediti di dubbia esigibilità. Questa volta, rispetto a quella dello scorso 19 ottobre, risultante di poche pagine, la nuova delibera dei magistrati contabili (la n.185 firmata sempre dalla dott.ssa Anna Luisa Carra, presidente della Sezione di controllo per la Regione siciliana) depositata ieri 15 dicembre, e pertanto già ricevuta dai relativi organi di competenza dell’ente mazarese, si compone di ben 44 pagine ed evidenzia dettagliatamente diverse criticità contabili ed economiche dell’Ente che potrebbero avere delle conseguenze sulla sua tenuta economico-finanziaria nei prossimi mesi. “La Sezione, pertanto, accerta –si legge nella stessa delibera- la sussistenza di una preoccupante situazione economico-finanziaria, con un rilevante disavanzo sommerso da recuperare e una grave situazione di cassa”.

Nella parte finale del lungo documento la stessa Sezione di controllo della Corte dei Conti “ACCERTA”:

1) La presenza, nei termini di cui in motivazione, dei seguenti profili di irregolarità contabile e criticità per gli equilibri di bilancio, nonché di difformità dalla sana gestione finanziaria, con riferimento rendiconti degli esercizi finanziari 2017, 2018 e 2019 del Comune di Mazara del Vallo:

a. il ritardo nell’approvazione dei documenti contabili rispetto ai termini di legge;

b. in merito ai flussi e alla situazione di cassa, una situazione di critica carenza di liquidità ed il continuo ricorso ad anticipazioni di tesoreria (inestinte al 31.12 per rilevanti importi) e all’utilizzo della cassa vincolata;

c. un risultato di amministrazione (lett. E) dell’esercizio 2019 inattendibile, derivante dalla presenza di un FCDE fortemente sottostimato di quasi 40 milioni di euro, con un disavanzo di amministrazione sommerso di almeno 33 milioni di euro e un illegittimo ampliamento della capacità di spesa;

d. il calcolo del fondo contenzioso negli esercizi in esame non fondato sulla valutazione del rischio di soccombenza;

e. il mancato accantonamento sul fondo indennità fine mandato del Sindaco;

f. la grave difficoltà della riscossione delle entrate, relative in particolare al recupero dell’evasione IMU/TASI e l‘assenza di entrate Tarsu/Tia/Tares/Tari, Cosap/Tosap e di altri tributi nel 2019;

g. un incremento dei residui attivi al 31.12, rispettivamente pari a euro 71.951.988,32 nel 2017, euro 80.386.632,76 nel 2018 ed euro 96.021.421,32 nel 2019;

h. una gestione diseconomica dei servizi pubblici a domanda individuale;

i. la mancata adozione delle misure organizzative per garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti e un indicatore di tempestività dei pagamenti 2019 di 111,60 giorni (in peggioramento);

j. il mancato aggiornamento degli inventari dei beni immobili (rimasto aggiornato al 31.12.2018 per i beni mobili e al 31.12.2017 per i beni immobili) e l’assenza di idonee procedure contabili per la compilazione e la tenuta dell’inventario;

k. il superamento dei valori limite da parte dell’ente di alcuni parametri di deficitarietà in tutti gli esercizi presi in esame.

2) Che, nelle more dell’adozione delle misure correttive tese al ripristino dell’equilibrio di bilancio e all’emersione e recupero del disavanzo, il Comune di Mazara del Vallo è assoggettato alle limitazioni previste dall’art. 188, comma 1 quater, del T.U.E.L., consistenti nel divieto di assumere impegni e pagare spese per servizi non espressamente previsti per legge e fatte salve le spese da sostenere a fronte di impegni già assunti nei precedenti esercizi, onerando l’Organo di revisione della relativa verifica.

La stessa Sezione della Corte dei Conti così “RACCOMANDA” il Comune di Mazara del Vallo:

• di porre in essere i necessari rimedi correttivi, applicando le disposizioni giuscontabili richiamate nella parte motiva della presente deliberazione, al fine di rimediare alle criticità e illegittimità derivanti dall’erroneo calcolo del FCDE nel Risultato di amministrazione 2019, facendo emergere il disavanzo sommerso e adottando le necessarie misure di rientro dello stesso previste dalla normativa vigente;

  • di procedere alla revisione organizzativa dell’attività di riscossione e di lotta all’evasione tributaria, al fine di garantire un livello ed una percentuale delle entrate da allineare con la previsione dell’equilibrio di bilancio.                                                                                            
  • La Corte dei Conti infine "DISPONE":

    "che l’Ente trasmetta a questa Sezione di Controllo, ai sensi dell’art. 148 bis, comma 3, del TUEL e dell’art. 6, comma 2, del d. lgs. n. 149/2011, le misure correttive adottate entro il termine di sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della presente deliberazione, in virtù di quanto esposto in parte motiva, ai fini della relativa verifica".

    La precedente delibera della Corte dei Conti di Palermo “saltò fuori” nel corso della seduta ordinaria del 9 ottobre scorso del Consiglio comunale di Mazara del Vallo. Fu l’opposizione, ed in particolare il consigliere Giorgio Randazzo, il quale insieme ad altri consiglieri era venuto in possesso del documento, a chiedere il perché nonostante la suddetta delibera fosse arrivata giorni prima via pec all’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale non ne fossero stati messi a conoscenza i consiglieri comunali. In quella seduta si registrò il duro intervento del consigliere Antonio Colicchia, anch’egli dell’opposizione, il quale avvertì ilo rischio che fosse troppo tardi per ovviare alla situazione. 

    Sulla questione intervenne nella stessa seduta l’assessore comunale alle Finanze, Giacomo Mauro, che cercò di calmare gli animi sottolineando come i controlli ed i chiarimenti richiesti della Corte dei Conti rappresentassero la normalità in un percorso amministrativo; Mauro in quella stessa occasione informò il Consiglio che l’Amministrazione aveva già predisposto le proprie motivazione ai quesiti avanzati dai magistrati contabili.

    Francesco Mezzapelle 

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