La Citta di Mazara del Vallo nel 2015 dalla A alla Z

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
31 Dicembre 2015 19:32
La Citta di Mazara del Vallo nel 2015 dalla A alla Z

Descrivere in poche righe quanto avvenuto nel 2015 a Mazara del Vallo potrebbe risultare di impegnativa lettura in queste ore nelle quali i cittadini impegnati negli ultimi preparativi per brindare al 2016. Pertanto la nostra Redazione ha voluto riassumere in alcune “parole chiave”, dalla A alla Z, i principali fatti, problemi ed anche i personaggi che hanno caratterizzato la vita della cittadina.

Purtroppo dal nostro punto di vista rispetto agli aspetti positivi risultano maggiori le criticità che affliggono la Città, non siamo (e non vogliamo esserlo) fra quelli che additano sempre e solo a fattori esterni le proprie difficoltà; ovviamente è d’obbligo poi anche il paragone con realtà viciniore, Mazara del Vallo non è d’altronde, nel bene e nel male, una Città-Stato come qualcuno vorrebbe far sembrare.

Siamo consapevoli che la Città di Mazara del Vallo abbia ricevuto tanta fortuna, in termini di bellezza, da madre natura e dalla storia.Buona lettura ed a Voi lettori auguriamo un 2016 almeno migliore dell’anno appena trascorso:

A come Ambiente per il quale, a quanto pare, i cittadini mazaresi hanno poco rispetto, vedi le numerose discariche abusive disseminate in ogni angolo del territorio urbano. Nonostante i tentativi dell’Amministrazione Cristaldi di eliminane alcune rimangono ancora troppe discariche alimentate dall’ignoranza di alcuni strati della popolazione. Anche in occasione dello sciopero degli  operai della  Belice Ambiente a causa degli stipendi arretrati gran parte dei  cittadini mazaresi non si sono dimostrati "collaborativi" accumulando cataste di rifiuti per le strade.

B come Belice Ambiente la società Ato Tp2  che si trova in liquidazione da circa tre anni con un debito di parecchi milioni accumulato dalle cattive gestioni degli ultimi anni, serbatoio elettorale i cui dipendenti mazaresi vantano stipendi arretrati non pagati a causa della diatriba fra il sindaco Nicola Cristaldi ed il commissario straordinario Sonia Alfano.

C come Cristaldi Nicola il sindaco della Città di Mazara del Vallo rieletto per la seconda volta ma le cui difficoltà ad amministrare la Città sono evidenti. Diverse promesse delle campagne elettorali del 2009 e 2014 non sono mai state mantenute: eliminazione ferrovia in Città, dissalatore, Piano regolatore generale e del porto, dragaggio completo del porto canale, mercato ittico all’ingrosso, porto turistico nel porto canale, oasi verde di San Vito, restaruro di opere monumentali etc. Speriamo sempre che il Sindaco possa imprimere uan svolta negli tre anni del suo mandato.   

D come Denise Pipitone la bimba mazarese scomparsa l’ 1 settembre 2004 mentre giocava davanti casa. Si tratta di un rapimento per il quale la giustizia non ha ancora trovato, nonostante diversi indiziati, nessun colpevole. Vani i numerosi appelli della madre Piera Maggio, mai arresa, per chiedere a chi sa di raccontare la verità.

E come Emigrazione fenomeno che negli ultimi hanno ha sempre più interessato la Città a causa della mancanza di lavoro, nei vari settori, e nelle prospettive di sviluppo. Molti lavoratori e neolaureati hanno preferito fare le valigie verso città del centro nord o dell’Europa alla ricerca di un futuro e della possibilità di crearsi o sostenere la propria famiglia.

F come Fiume Mazaro sempre più sporco ed innavigabile a causa dei rifiuti e degli scarichi fognari privati e pubblici. Quello che una volta era il cuore pulsante della Città e dell’economia marinara oggi si trova in uno stato di degrado ed abbandono perché non dragato da 40 anni. In attesa di una prima escavazione.

G come Gambero Rosso sempre più protagonista delle tavole più ricche del pianeta. Prodotto ittico di grandi qualità organolettiche per la cui pesca, in fondali di areali del Mediterraneo sempre pericolosi, i pescatori mazaresi sono maestri. Oggi purtroppo spietata concorrenza delle marinerie nordafricane “libere” dalla burocrazia dell’Ue e non a rischio di sequestri.

H come hotel quei pochi rimasti in città a causa della chiusura di alcuni per cattiva gestione o per la riconversione in centri di accoglienza di migranti, questo ormai il vero business di cooperative onlus e di servizi sociali pubblici o pseudo tali con la complicità dello Stato Italiano.

I come Illuminazione Pubblica sempre più scarsa in Città. Non ci riferiamo solo a quelle vie periferiche che sono senza sistema di illuminazione o che rimangono al buio a causa del furto dei fili di rame ma anche alle vie principali, vedi il lungomare da piazzale GB Quinci a San Vito scarsamente illuminati con grosso rischio di incidenti per quanti attraversano le strisce pedonali  quasi invisibili.

K come Kasbah quella di Mazara del Vallo propagandata come luogo di integrazione nei fatti in gran parte dei periodi dell’anno appare desolata. Locali comunali ristrutturati ma chiusi (vedi la Casa Tunisia o il Complesso dell’ex Cinema Diana) con una popolazione composta da autoctona e di immigrati sempre più costretta a difendersi dalla crescente microcriminalità che sta mettendo a ferro ed a fuoco la Città.

L come L’Expo dei Distretti Agro Alimentari-Blue Sea Land, manifestazione organizzata dal Distretto della Pesca-Cosvap giunta alla IV edizione, che ogni anno ai primi di ottobre trasforma la Città di Mazara del Vallo in una piccola Capitale del Mediterraneo grazie all’arrivo di importanti delegazioni istituzionali ed imprenditoriali del Mediterraneo, Africa e Medioriente, e centinaia di incontri commerciali.

M come Mazara Calcio la squadra di calcio della Città la cui proprietà quest’anno è passata all’imprenditore palermitano Elio Abbagnato con l’ambizione di portare la squadra ad alti livelli. La squadra in Campionato fatica a raggiungere la vetta nonostante l’arrivo in panchina dell’allenatore Tommaso Napoli, dopo l’esonero del mazarese Nicola Terranova, e l’arrivo di nuovi giocatori. In Coppa Italia di Eccellenza  i canarini disputeranno la finale regionale a Marsala il 23 gennaio contro l'Acireale.

N come Navi da pesca sempre meno quelle iscritte a Mazara del Vallo e ciò a causa della crisi del settore della pesca mazarese determinata per lo più da fattori interni, vedi la miopia di molti ormai ex rappresentanti della classe armatoriale mazarese e politici che hanno “drogato” il settore con pratiche meramente assistenzialistiche. Incapacità di rinnovare il settore che si è affidato al fermo biologico (inadeguato) e alla pratica delle demolizioni. Conseguenze gravi per l’economia della Città.

O come Opere Pubbliche poche quelle realizzate negli ultimi anni in Città. Un esempio? Basti vedere come negli ultimi Piani annuali e triennali del Comune vi siano sempre le stesse opere ancora non iniziate. A parte l’urbanizzazione di alcune strade gli unici lavori pubblici di questi anni hanno riguardato interventi di urgenza oppure arredi di alcune vie del centro storico con elementi in ceramica. La sopraelevata è stata realizzata dall’Anas con i soldi ricevute dal Ministero delle Infrastrutture quando guidato da Di Pietro. Il depuratore comunale non è ancora in funzione pienamente e presenta delle criticità che speriamo si possano risolvere al più presto. Piazza Regina è stata si ammodernata ma ostruisce la circolazione e non è fruibile da soggetti diversamente abili.   

P come Porto Peschereccio di Mazara del Vallo sempre più desolato ed abbandonato dal Governo regionale. Si tratta di un porto insicuro, senza servizi antincendio, idrici, ed ormai da alcuni anni al buio per il fatiscente sistema di illuminazione. Il porto è chiuso di notte e manca di molti requisiti per farne una struttura moderna ed adeguata all’ attività peschereccia e commerciale.

Q come questioni irrisolte sono molte quelle che riguardano la Città, alcune di esse sono elencate in questo articolo, a queste si aggiungono la mancanza di un Piano Regolatore della Città (nonostante se ne parli da anni) e l’annosa questione della centrale del metanodotto di Capofeto per la quale la cittadinanza, a causa della politica degli ultimi decenni a partire dal 1980, non ha ricevuto nessun beneficio in termini di servizi e di prezzi del metano.

R come rete idrica sempre più fatiscente quella cittadina. Sarebbe ridotta ad un colabrodo con molte perdite in varie zone della Città. Una rete sempre più vetusta che richiede sempre interventi d’urgenza e tampone, nel frattempo migliaia di cittadini si trovano senza acqua diversi giorni della settimana e costretti a chiamare autobotti convenzionate con il Comune. Oltre al danno anche la beffa.

S come spiaggie quelle mazaresi sono sempre meno curate ed in alcuni tratti stanno per scomparire. Nessun intervento per un loro ripascimento. Per non parlare della pulizia delle stesse che avviene sempre in ritardo rispetto all’inizio della bella stagione. Particolari attenzioni per quella che dovrebbe essere al spiaggia in Città che però nonostante tentativi propagandistici rimane non balneabile per decreto regionale.

T come traffico spesso impazzito in Città. Ciò ha innanzitutto la sua causa nella mancanza di un Piano del traffico (ancora nel cassetto del Comune) e di una inefficace gestione a causa del ridotto numero dei vigili urbani (ancora senza un vero comandante). Anche la scelta di alcuni sensi unici appare frutto di istinto. La Città appare spesso divisa in due. Vedi difficoltà per chi proviene dal lungomare per raggiungere la via Salemi.

U come urbanizzazione primaria quella che sarebbe necessaria per molte vie della Città che si trovano ancora con un fondo di terra battuta, senza servizi e che si allagano con le piogge rendendo difficile la vita ai residenti che però sono costretti a pagare le tasse al Comune. Per non parlare delle buche presenti in molte strade della Città e spesso teatri di incidenti e danni a mezzi e persone che poi portano a risarcimenti (centinaia) da parte del Comune.

V come Vescovo Domenico Mogavero il capo della Diocesi di Mazara del Vallo, paladino dei diritti dei migranti ed assertore di un rinnovamento della Chiesa, finisce il 2015 sotto la lente di ingrandimento della magistratura civile a causa di perdite economiche subite dalla Diocesi. Mogavero, assistito dai super legali Nino Caleca e Stefano Pellegrino, riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti? O verrà stritolato nel tritacarne mediatico, spesso alimentato dalla parte politico-ecclesiastica avversa al suo operato?

Z come Zona pedonale urbana. Esiste ancora? A volte si a volte no. Chi controlla che essa venga rispettata come si deve. Plaudiamo ad uno dei meriti che ha avuto il sindaco Nicola Cristaldi, cioè quello di creare una zona pedonale nel centro della Città e soprattutto in Corso Umberto I. Azione che non andava incentivata stendendo solo un manto rosso prima della sua rielezione ma con azioni concrete per il rispetto del divieto di circolazione con relativa creazione di parcheggi regolamentati e non certamente abusivi come quelli di piazzale Quinci.

Francesco Mezzapelle

31-12-2015 20,00

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