La chiesa di Santa Veneranda perde pericolosamente pezzi. Serve una sua adeguata messa in sicurezza.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Gennaio 2014 10:04
La chiesa di Santa Veneranda perde pericolosamente pezzi. Serve una sua adeguata messa in sicurezza.

Da alcuni giorni transenne circondano la chiesa di Santa Veneranda, una delle più belle e significative della Sicilia. Vi è un pericolo per l'incolumità di passanti e residenti già però lanciato agli inizi del 2013 attraverso una segnalazione arrivata al Comune dal locale Comando dei vigili urbani in quanto pezzi di tufo si erano staccati dal prospetto dell'edificio di culto. A rilanciare la necessità di un intervento per la messa in sicurezza dell'area era stato, a maggio, lo stesso

Comando provinciale dei vigili del fuoco che inviò una nota al sindaco ed al dirigente comunale dei Lavori Pubblici. In quella nota il Comando provinciale dei vigili del fuoco chiese espressamente che venisse effettuato con massima urgenza un idoneo transennamento con strutture fisse sottostanti l'intera facciata della chiesa ad una distanza non inferiore di sei metri.

Ancora a fine luglio sempre lo stesso Comando provinciale dei vigili del fuoco, dopo un ulteriore sopralluogo, inviò al Comune, alla Prefettura, alla Curia ed alla Soprintendenza ai Beni Culturali una nota nella quale si evidenziava che ancora l'intervento richiesto non era stato effettuato. Così nessuno intervento di messa in sicurezza fino ai primi giorni di quest'anno quando sono comparse le transenne che circondano, non certamente a sei metri, forse neanche due (vedi foto 1), il prospetto della chiesa? Perché questi ritardi? E le transenne, che spesso vengono spostate o fatte cadere, basteranno per evitare il pericolo? Ricordiamo che davanti la chiesa vi è una scuola e che lì davanti giocano spesso anche ragazzi figli di immigrati.

Siamo venuti a conoscenza che ad occuparsi della questione per quanto riguarda il comune è il geom. Alberto Gancitano, dipendente del III settore e nominatolo scorso giugno responsabile unico del procedimento per l'affidamento ed esecuzione dei lavori di recinzione provvisoria della Chiesa.

"Ho fin dall'inizio della mia nomina predisposto tutti gli atti necessari affinchè venisse eliminato questo rischio per la pubblica incolumità. Ciò per me –ha detto Gancitano- oltre che un dovere professionale come dipendente del Comune ha rappresentato anche un dovere morale, a volte non riuscivo a dormire pensando che qualcuno potesse rischiare la propria vita a causa della caduta di pezzi di tufo dalla chiesa (vedi in foto 2 un particolare della chiesa dove si evince che pezzi di tufo staccati).

Così ho subito verificato, sentendo qualche ditta specializzata la disponibilità a fornire la recinzione metallica alta due metri e secondo le prescrizioni del Comando provinciale dei vigili del fuoco. E' stato un iter abbastanza complesso, ed irto di ostacoli di varia natura, ma credo –ha concluso Gancitano- che alla fine sia prevalso il senso di responsabilità. Credo che fra pochi giorni le transenne possano essere sostituite con questa recinzione che metterà in sicurezza l'area ed al tempo stesso non risulterà invasivo e permetterai turisti di potere ammirare la chiesa".

Un po' di storia. La chiesa di Santa Veneranda, oggi non più utilizzata per il culto ma soltanto per manifestazioni culturali, è annoverata tra quelle di epoca normanna. E' stata interamente ricostruita alla fine del XVII secolo e completata nel 1788 con l'aggiunta di due campanili a base quadrata con la loggia campanaria avente un arco a tutto sesto su ogni fronte, che terminano con una guglia a pagoda. La chiesa, annessa all'ex monastero benedettino, fu consacrata il 21 novembre 1716 dal Vescovo Castelli sotto l'abbadessato di suor Antonina Burgio.

Ha una pianta a croce greca e una cupola emisferica esternamente rivestita da un tiburio ottagonale. Il prospetto della facciata, di stile barocco, è caratterizzato da una balconata a petto d'oca in ferro battuto e da una trabeazione di coronamento.L'interno si presenta semplice con le sue nicchie, l'altare centrale in marmo e con un originale ringhiera in ferro battuto che chiude l'abside. All'interno è in oltre possibile ammirare la statua marmorea della santa attribuita a Vincenzo Gagini (1583).

Per tutte queste ragioni, e vista l'attuale situazione, siamo pertanto in attesa che la Soprintendenza avvii un progetto per il restauro della Chiesa ad oggi sempre più pericolante.

28-01-2014 11,00

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